Uno Sportello Reclami contro le disfunzioni delle PA

Per combattere la “mala” burocrazia, la Fondazione Studi consulenti del lavoro ha aperto uno Sportello reclami, utile per raccogliere statistiche e studiare soluzioni alternative a quelle proposte dalle PA.

A presentare l’iniziativa è stato Rosario De Luca, presidente della Fondazione, il quale ha ribadito l’intenzione, attraverso questo progetto, di migliorare e snellire gli iter burocratici. E l’individuazione delle criticità può essere un buon punto di partenza.
Si sa, dopotutto, che uno dei freni allo sviluppo è proprio la lentezza dell’azione amministrativa, che troppo spesso stenta a stare al passo con i tempi e dimostra un’inefficienza che, oggi, non è più sostenibile.

La situazione è stata confermata da De Luca, il quale ha dichiarato: “Le aziende che assistiamo segnalano l’impossibilità di fare investimenti e assumere, vista la recessione in atto. A cui si aggiunge la contrazione dei consumi dovuta anche alle politiche fiscali che disincentivano ormai anche i comuni acquisti familiari. Con questa iniziativa cerchiamo appunto di evidenziare alcune criticità della pubblica amministrazione, proponendo soluzioni idonee; anche se sarebbe compito governativo intervenire sulle disfunzioni, ma questo purtroppo non accade“.

Uno dei principali “colpevoli” di questo disservizio è l’Inps, la cui riorganizzazione interna non è in grado di supportare, né, di risolvere, le problematiche sottoposte ogni giorno dai cittadini. Si tratta di “disfunzioni che comportano giornalieri disguidi e difficoltà operative per gli studi dei consulenti del lavoro. Nonostante la pressante azioni svolta nei confronti dell’Istituto non è stato al momento possibile porvi rimedio, anche perché i canali comunicativi interni dell’Inps non risultano essere evidentemente efficaci“.

Allo Sportello reclami telematico è possibile accedere tramite il sito Consulentidel Lavoro.it, dove è possibile segnalare il disguido incontrato.

Vera MORETTI

Un workshop per favorire le reti d’impresa

Uno dei metodi più efficaci per sopravvivere alla crisi, soprattutto se si tratta di pmi, è coalizzarsi e dare vita ad una rete d’impresa, strumento innovativo che conferisce alla piccola azienda una possibilità in più.

Per fare in modo che ciò avvenga concretamente, è stato organizzato un workshop a Roma incentrato sulle iniziative che potrebbero supportare le pmi e favorire questo passaggio.

Pietro Finocchio, presidente di AFCEA Roma, organizzatrice dell’evento, ha spiegato che il contratto di rete dà alle imprese maggiori possibilità e capacità di contatto e comunicazione.

Se non bastasse, è bene ricordare che le reti d’impresa rappresentano l’unico fenomeno in crescita in questo periodo di crisi.
Il vantaggio ulteriore di costituire una rete d’impresa è che l’individualità delle singole aziende rimane ben salda.
In un periodo difficile, che vede l’accesso al credito un’utopia, la rete d’impresa può essere la soluzione giusta per crescere e continuare ad essere produttivi.
Inoltre, nei confronti di banche, PA, ed assicurazioni, le reti garantiscono maggiori garanzie, tanto da essere più credibili ed autorevoli.
Per questo, le reti diventano anche l’interlocutore ideale per le grandi imprese, nei processi di internazionalizzazone o ri-localizzazione su un territorio o sul made in Italy.

Fulvio D’Alvia, direttore di rete impresa di Confindustria, ha riportato le esigenze delle imprese: aggregazione di programmi e progetti, superamento del localismo distrettuale, innovazione e supporto per l’internazionalizzazione o verso banche ed assicurazioni pur restando autonome. E per la governance richiedono semplicità e nessuna sovrastruttura pubblica o para-pubblica che faccia da cuscinetto.

Per chi ancora un’impresa non ce l’ha e non sa da dove iniziare, esistono diverse formule di sostegno alla nascita di una nuovo soggetto economico.

Ecco quelle del Lazio:

  • Sportello di orientamento imprenditoriale dal 2007 informa e forma nuovi imprenditori, permettendo di creare circa 400 imprese.
  • BIC Lazio da oltre 20 anni sostiene lo sviluppo del territorio attraverso il potenziamento delle imprese esistenti e la nascita di nuove start up (redazione business plan, tutoraggio, incubatori d’impresa e supporto all’internazionalizzazione)
  • FILAS , la finanziaria Laziale dello Sviluppo, sostiene le PMI e le microimprese laziali per interventi nel capitale di rischio, per realizzare progetti ad alto contenuto innovativo e tecnologico o per attività di ricerca.

Vera MORETTI

Prorogati gli accordi tra ABI e imprese per il recupero crediti delle PA

Sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2013 da ABI i due protocolli sottoscritti il 22 maggio scorso con le imprese per agevolare lo smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione e per favorire il finanziamento di progetti di investimento.

Il primo dei due accordi è relativo alla costituzione di un plafond da parte del settore bancario destinato alla realizzazione di operazioni di smobilizzo, nella forma dell’anticipazione e dello sconto, dei crediti che le pmi vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione.

A questo proposito, è previsto che, per le operazioni di anticipazione senza cessione del credito:

  • l’impresa si impegni a dare alla banca mandato irrevocabile all’incasso del credito vantato nei confronti della PA;
  • sia condizione necessaria ai fini della realizzazione della stessa anticipazione, l’acquisizione della copertura (diretta o nella forma della controgaranzia) del Fondo di Garanzia per le PMI o di altro garante equivalente.

Per quanto riguarda, invece, il secondo accordo, è previsto un plafond di 10 milioni di euro (stessa cifra del primo) da costituire per soddisfare le esigenze delle pmi in termini di finanziamento dei progetti d’investimento in beni materiali e immateriali strumentali all’attività d’impresa.

Si tratta di iniziative rivolte esclusivamente alle pmi che al momento di presentazione della domanda risultino “in bonis” e senza ritardi di pagamento (per il finanziamento degli investimenti) ovvero “in bonis” e con ritardi di pagamento non superiori a 90 giorni (per lo smobilizzo dei crediti vantati verso la PA).

Per entrambe le operazioni è prevista l’applicazione di tassi d’interesse che tengano conto delle condizioni alle quali le banche hanno ottenuto provvista da parte della BCE o della Cassa Depositi e Prestiti.

Vera MORETTI

In arrivo un fondo di garanzia per le pmi

E’ stato siglato un nuovo accordo tra il Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza e siglato con il Ministero dello Sviluppo Economico, che avrà il merito di alimentare il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese con oltre 17 milioni di euro.

L’accordo è stato firmato da 19 Province italiane, ovvero Bari, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Firenze, Genova, Lecco, Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Napoli, Palermo, Pavia, Salerno, Trieste, Udine e Varese, unitamente al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, e i Presidenti delle relative Camere di Commercio.

Le risorse che arriveranno alle pmi saranno di 600 milioni di euro e avranno come primo obiettivo quello di rafforzare la crescita e la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali, prestando particolare attenzione alle peculiarità dei sistemi economici del territorio.

Questo avverrà grazie alle garanzie statali concesse per l’accesso al credito delle pmi che chiederanno finanziamenti alle Banche, anche per investire all’estero.
Ciò significa che le imprese non ricevono denaro ma agevolazioni nell’ottenere finanziamenti senza necessità di presentare all’istituto finanziario garanzie aggiuntive.
In caso di insolvenza, dunque, sarà il Fondo di Garanzia a risarcire la banca.

Le operazioni che verranno presentate a valere sulle sezioni speciali istituite con le Camere di Commercio potranno chiedere la copertura massima del finanziamento, anche in caso di future rimodulazioni.
La garanzia può essere richiesta per qualsiasi tipologia di operazione direttamente finalizzata all’attività d’impresa, da tutte le pmi definite “economicamente e finanziariamente sane”.
La garanzia diretta del Fondo copre l’80% dell’ammontare delle operazioni finanziarie per un importo massimo di 1,5 milioni di euro.

Vera MORETTI

Imprese edili toscane in difficoltà

La crisi continua a mietere vittime e a mettere in ginocchio le imprese italiane.

L’ultimo dato pervenuto riguarda il 60% delle imprese edili toscane che, solo nel primo semestre dell’anno in corso, sono state costrette a limitare la loro attività.
In questa percentuale rientrano, per la maggioranza, le aziende di piccole dimensioni, per le quali il calo ha raggiunto il 15,2%, mentre le medie e grandi imprese hanno registrato una flessione del 12,4%.

A rendere noti questi risultati è stato uno studio di Unioncamere e Ance Toscana, che ha mostrato come solo il 7,6% delle imprese edili sia stato in grado di aumentare la propria attività nei primi sei mesi del 2012.

La crisi è stata assorbita meglio dalle imprese che eseguono lavori per il settore privato, mentre i problemi di liquidità che derivano da ritardi di pagamenti continuano a sussistere nelle aziende edili fornitrici della PA.

A fronte di questi numeri, non stupisce che il fatturato, sempre per il periodo di riferimento, abbia registrato un calo rispetto al primo semestre del 2011, con una conseguente diminuzione anche dei lavoratori del 2,1%.

Vera MORETTI

Approvata una direttiva per regolarizzare i pagamenti delle PA

E’ stato approvato da Palazzo Chigi il decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue sui pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese, frutto di una collaborazione tra il ministro degli Affari Europei e il ministro della Giustizia.

Si tratta di un provvedimento che presto verrà attuato negli altri Paesi Ue e l’Italia, in questo caso, è la prima ad averlo già adottato.

La direttiva è considerata fondamentale per contrastare i ritardi di pagamento che, purtroppo, quando si tratta di PA, sono piuttosto frequenti. I termini di pagamento sono quindi stati stabiliti a 30 giorni, e non possono superare i 60, che comunque sono concessi solo in casi eccezionali.

Tra le modifiche che il provvedimento prevede, c’è anche una maggiorazione del tasso degli interessi legali moratori, che passa dal 7% all’8% in più rispetto al tasso fissato dalla Bce per le operazioni di rifinanziamento.

Il decreto è applicabile ai contratti conclusi a partire dal primo gennaio 2013, per dare il tempo alle PA di familiarizzare con le nuove norme.

Vera MORETTI

Pubblica Amministrazione 2.0

La Pubblica Amministrazione sbarca on line. E’ stato inaugurato il portale dati.gov.it, il nuovo sito che punta a rendere più trasparente la Pubblica Amministrazione attraverso l‘Open Data. Grazie al nuovo sistema, i dati della Pubblica Amministrazione saranno fruibili e consultabili on line sia dalle imprese che sai singoli cittadini, in modo da creare un rapporto più efficiente e di rispetto dei canoni di trasparenza tra Imprese e PA. ‘Open government‘ è uno strumento in grado di rendere i “dati pubblici disponibili su supporti leggibili, modificabili e informato aperto”.

A promuovere e inaugurare il nuovo servizio online i ministri Brambilla e Brunetta, che durante la conferenza stampa di presentazione ha spiegato come il portale dati.gov.it è un progetta che aspira a diventare “hub degli open data della PA italiana. I dati saranno messi a disposizione di chiunque li voglia utilizzare per sviluppare applicazioni dedicate o per fini di analisi, in modo completo, libero da licenze e accessibile”.

E saranno proprio i cittadini e le imprese a diventare i protagonisti della rivoluzione 2.0 della Pubblica Amministrazione. Il Ministro Brunetta ha infatti lanciato “Apps4italy“, un contest che premierà le migliori app sviluppate da cittadini, associazioni, comunità di sviluppatori e aziende concernenti l’utilizzo dei dati pubblici. Lo scopo è di stimolare la partecipazione attiva delle piccole e medie imprese nello sviluppo di applicazioni basate sui dati messi in rete.

Ma dati.gov.it non è certo il primo portale italiano del settore pubblico a entrare nel mondo delle app. Già tre anni fa l’Inail aveva dato vita a una piattaforma tecnologica per la condivisione di dati online, impegnandosi nello sviluppo di “servizi web e applicazioni per smartphone, molti destinati anche ad aziende e consulenti del lavoro”.

Alessia Casiraghi