Pagamento Pos, a breve modifiche alle commissioni

A breve potrebbero esservi novità positive per commercianti e professionisti,  è stato istituito il tavolo tecnico per la modifica alle commissioni per il pagamento Pos.

Bocciata la legge di bilancio 2023, si studiano nuove ipotesi per le commissioni su pagamento Pos

La bozza della legge di bilancio 2023 prevedeva inizialmente l’eliminazione dell’obbligo di accettare pagamenti con il bancomat per importi inferiori a 30 o 60 euro. La bozza fu inviata all’Unione Europea che criticò tali misure sostenendo che incoraggiavano l’evasione fiscale. Proprio per questo motivo le norme sparirono dalla legge di bilancio 2023. La ratio della scelta di eliminare l’obbligo di accettare il pagamento con Pos era nel fatto che i commercianti quando accettano tali pagamenti pagano una commissione bancaria che varia in base alla banca. Questo implica che, per piccoli importi, i guadagni effettivi possono essere erosi in maniera considerevole da tali commissioni. Saltata la norma che lasciava i commercianti liberi di non accettare i pagamenti elettronici, resta il problema delle commissioni.

Pagamento Pos: come è costituito il tavolo tecnico?

Proprio per questo motivo è stato istituito il tavolo tecnico presso il MEF ( Ministero dell’Economia e delle Finanze) in cui sono coinvolte anche le associazioni di categoria. In particolare partecipano al tavolo tecnico:

  • Banca d’Italia;
  • Agenzia delle Entrate;
  • Agenda per l’Italia Digitale;
  • Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio;
  • Associazione italiana prestatori servizi di pagamento;
  • ABI;
  • Ministero delle imprese e del made in Italy.

In base al decreto del Mef del 3 marzo 2023, possono partecipare anche in qualità di uditori altri soggetti interessati.

L’obiettivo è individuare soluzioni che possano sollevare i commercianti dal pagamento delle commissioni per i piccoli importi.

Commissioni pagamento Pos: doppia soglia

In base ai primi lavori sembra che si opti per individuare una doppia soglia, dovrebbero quindi essere sollevati dall’onere di pagare le commissioni gli esercenti attività di impresa, arti e professioni con ricavi e compensi relativi all’anno antecedente inferiori a 400 mila euro e per pagamenti singoli di importo fino a 30 euro.

Il gruppo di lavoro ha 90 giorni di tempo per definire una bozza equa e trasparente inerente i costi delle commissioni. In caso contrario si procederà a chiedere il versamento di un contributo straordinario pari al 50% delle commissioni introitate per le transazioni inferiori a 30 euro. Questi andranno a costituire un fondo destinato al sostegno di commercianti e professionisti.

Pagamento con Pos: a giugno partono le sanzioni per i commercianti

Scattano dal 30 giugno 2022 le sanzioni per chi non accetta il pagamento con il POS. Ecco a quanto ammontano e perché questa improvvisa accelerazione.

Pagamento con POS: breve excursus storico

Nel 2013, con entrata in vigore posticipata a giugno 2014, in Italia è stato inserito l’obbligo di accettare pagamenti con il POS, quindi con moneta elettronica. Nel tempo la disciplina è mutata più volte ad esempio inizialmente la soglia minima entro la quale non vi era obbligo di accettare il pagamento con carta era di 30 euro. Poi fu abbassata a 5 euro, infine, la soglia è stata eliminata.

La ratio dell’obbligo di accettare pagamenti con il POS  è rappresentata dal fatto che si tratta di uno strumento che consente una migliore tracciabilità dei pagamenti e riduce quindi l’evasione fiscale, problema che da sempre attanaglia l’Italia.

Nel tempo il legislatore ha previsto diverse forme di incentivo per far in modo che gli italiani preferissero i pagamenti elettronici, dalle detrazioni ammesse solo se eseguite con strumenti tracciabili, alle lotterie degli scontrini. Evidentemente queste misure non hanno sortito gli effetti sperati. La normativa infatti prevedeva l’obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti con il POS, ma nessuna multa.

In realtà le sanzioni sono state inserite dall’articolo 23 del Decreto Legge 124 del 2019, con entrata in vigore nel primo luglio 2022, le proteste dei commercianti hanno però portato più volte a rimandare. Le multe sono state poi posticipate a gennaio 2023. C’è stata però una decisa accelerazione con il decreto PNRR, infatti le multe per coloro che rifiutano i pagamento con il POS sono state anticipate al 30 giugno 2022. Manca quindi poco.

A quanto ammontano le sanzioni per chi rifiuta il pagamento con POS?

Il provvedimento è contenuto nel decreto del Consiglio dei Ministri e prevede una doppia sanzione per il commerciante:

  • una multa di 30 euro;
  • più il 4% del valore della transazione.

La finalità è abbattere l’evasione fiscale e riuscire a raggiungere i 45 obiettivi previsti dal PNRR.

L’obbligo di accettare pagamenti con il POS è previsto in capo a tutti gli esercenti, ad esempio tabaccherie, ristoranti, pizzerie, il classico alimentari, il negozio di abbigliamento. L’obbligo è esteso anche i venditori ambulanti, tassisti e conducenti NCC che devono quindi dotarsi di idonee tecnologie per la connessione alla rete. La normativa prevede l’obbligo di accettare pagamenti anche attraverso sistemi elettronici evoluti, ad esempio con smartwatch e smartphone.

La multa parte dalla segnalazione effettuata dall’acquirente/cliente a fronte del rifiuto di pagamento. Naturalmente anche ora si stanno sollevando le proteste dei commercianti che di fatto lamentano i costi connessi ai pagamenti ricevuti tramite POS.