Palmerini (Confassociazioni): “Economia della conoscenza e capitale intellettuale innovatori delle realtà del terzo settore”

Economia della conoscenza e governo del capitale intellettuale presente negli enti sono fattori di innovazione nelle organizzazioni del terzo settore”. Questo il pensiero di Paola Palmerini, presidente di Confassociazioni Terzo Settore, espresso in una nota a margine del seminario “La conoscenza è esperienza”, organizzato da EuConsult Italia il 25 febbraio scorso a Roma e dedicato ai consulenti del Terzo Settore.

Secondo Palmerini, “conoscenza è esperienza e non si sarebbe potuto scegliere titolo migliore per questo incontro di studio. E, aggiungo, è esperimento che diviene modello ed è consapevolezza. Ruolo della consulenza capace di contestualizzare e personalizzare strumenti alle realtà del singolo ente: ruolo fondamentale vissuto in un’ottica di condivisione dei saperi, di approccio multidisciplinare, di moltiplicazione delle conoscenze, agendo in una community di professionalità qualificate”.

Confassociazioni Terzo Settore si muove proprio su questi presupposti – ha concluso la presidente Palmerini -. Siamo una realtà a rete, dove ogni ‘nodo’ conduce e si relaziona con altri nell’intento di trarne comune beneficio. E non solo attraverso la conoscenza e l’interazione, ma anche cogliendo le opportunità delle aperture offerte proprio da un sistema così strutturato. Lavoreremo per il valore del confronto, delle diversità e delle complementarietà professionali, prendendo a cuore percorsi di sviluppo di imprenditorialità sociale”.

Le sfide di Confassociazioni Terzo Settore

Confassociazioni Terzo Settore è pronta per lanciarsi in campo guardando con attenzione tutte quelle associazioni, fondazioni e cooperative che credono nel valore professionale ed economico delle loro persone, dei servizi che offrono e dell’innovazione ed energia che investono quotidianamente di fronte alle sfide sociali”. Lo ha dichiarato in una nota la sua presidente, Paola Palmerini.

I dati del terzo settore sono importanti – prosegue Palmerini -. Se guardiamo le sole imprese sociali, intese come organizzazioni no profit costituite dalla legge 155/2006, siamo a quota 768, ma se andiamo ad approfondire l’analisi, i numeri sono ben altri: 4 milioni di volontari che operano in modo strutturato in Italia, 25 ore settimanali che ogni volontario dedica a questa attività, 302mila le associazioni censite. E un totale economico che genera il 5% del prodotto interno lordo Italiano”.

Di fronte ad un mondo così vasto, variegato, ma fortemente valoriale – prosegue ancora la presidente di Confassociazioni Terzo Settoreabbiamo preso in considerazione alcuni principi cardine su cui lavorare e che andremo a condividere non solo con le realtà associative del Terzo Settore italiano, bensì di quello internazionale: professionalità, competenza, trasparenza, cooperazione e fiducia. Con un obiettivo semplice e funzionale: lavorare ad un tavolo aperto tra aziende, stato, terzo settore e famiglie per dar vita ad un secondo welfare, un welfare non più solo aziendale, ma privato, dedicato al singolo cittadino”.

Su queste basi, Confassociazioni Terzo Settore – conclude Paola Palmeriniapre i suoi lavori con tre tavole rotonde/incontri aperti nel 2016 (marzo-giugno-ottobre) su Identità Sociale nel Rilancio e Sviluppo delle Imprese: Ruolo e Strumenti e Professionalità dalla Voce del Terzo Settore, in cui, oltre al coinvolgimento di diverse competenze specifiche, si farà leva sulla dimensione degli iscritti e sulle relazioni e sostegno delle politiche di sviluppo”.

Da AIMBA e ATEMA un interessante convegno a Roma

AIMBA e ATEMA organizano un interessante incontro sul tema “La via professionale per il management di successo – Etica, formazione e regole“. L’appuntamento è per il 19 ottobre dalle 15.30 alle 17.30 a Roma allo spazio Roma Eventi, Sala Belli, Piazza della Pilotta 4

AIMBA e ATEMA da sempre si occupano dello sviluppo professionale del management d’impresa e dell’evoluzione della professione manageriale, affinché sia sempre più adeguata alle esigenze del sistema imprenditoriale e ai cambiamenti del mercato.

Le moderne sfide della competitività e globalità, unite alle esigenze di un nuovo modello di sviluppo, oltre l’attuale crisi economica e le sue cause strutturali, richiedono una crescita dei processi di direzione aziendale più orientati al riconoscimento del management come una disciplina portatrice di proprie conoscenze, competenze e regole di condotta e anche capace di potere affermare il proprio patrimonio culturale sui processi di governo istituzionale.

Il convegno si propone di affrontare insieme ad autorevoli esponenti del mondo manageriale queste tematiche per costruire “la via professionale a un management di successo”: che porti alla definizione di processi di cambiamento per lo sviluppo di imprese sostenibili: innovazione e nuovi modelli di business; la formazione interculturale e multidisciplinare; responsabilità, integrità e qualità; condivisione di principi e regole di etica professionale.

In particolare, si analizzerà la funzione della formazione per lo sviluppo di un management professionale, concependo questa materia in un’accezione innovativa, che tenga conto non solo delle modalità tradizionali ma anche quelle che favoriscono logiche più partecipative e coerenti con le abilities richieste dalle attuali sfide di cambiamento.

Intervengono all’incontro:

Maurizio Bottari
Amministratore Unico Ambire

Guido Carella
Presidente Manager Italia

Stefano Cordero di Montezemolo
Presidente AIMBA

Marco Croci
Partner at Concerto

Angelo Deiana
Presidente Comitato Scientifico CoLAP

Marco Minghetti
Docente di Humanistic Management presso l’Università di Pavia

Paola Palmerini
Presidente ATEMA

L’ingresso è libero previa iscrizione entro il 18 ottobre ai seguenti recapiti: plusitalia@hotmail.it, tel. 3346653142

Social media e socialità. Un incontro a Milano

Mission Continuity organizza l’incontro CORPORATE SOCIAL IDENTITY il 22 maggio 2012 alle 14.30 nella Sala Convegni Intesa Sanpaolo in P.za Belgioioso 1 Milano.

Dall’iniziativa di Mission Continuity “Continuity Tank – incontri tra imprese e organizzazioni del terzo settore” – e dalla collaborazione con la Cattedra Humanistic Management – Università di Pavia, sono emerse indicazioni sulla centralità strategica delle community (digitali e non) per la trasformazione innovativa dell’organizzazione e del management delle imprese.

Obiettivo dell’incontro è presentare alcune riflessioni emerse dall’indagine e accogliere le testimonianze di coloro che hanno già sperimentato la trasformazione “social e sociale” delle organizzazioni.

Hanno confermato la partecipazione alla tavola rotonda: Luigi Ferrari, People the Research Partner – Marco Minghetti, Università di Pavia – Marco Morganti, Banca Prossima – Paola Palmerini, Mission Continuity – Gianfranco Rebora, Assochange – Sebastiano Renna, Sea.

La partecipazione all’evento è libera previa iscrizione all’indirizzo: info@missioncontinuity.it – Per ulteriori informazioni 02.84940362

In arrivo il “pedigree” per il Manager in affitto.

Il temporary management è un fenomeno che un po’ alla volta si sta diffondendo in tutta Europa, forse anche a causa di una crisi economica che talvolta spinge le piccole e medie imprese a fare a meno di manager a tempo indeterminato.

Chi esercita questa professione è solitamente un esperto del business management, dello start-up d’azienda. Un professionista che mette la propria esperienza e capacità di analisi e gestione strategica al servizio delle aziende per brevi periodi di tempo per gestire l’accelerazione del cambiamento e dell’innovazione. In Italia è stata fondata anche un’associazione per questa nuova categoria professionale: Atema, presieduta dalla Dott.ssa Paola Palmerini.

Proprio l’associazione Atema, nei giorni scorsi ha promosso una certificazione di qualità per i Temporary Manager, creando una sorta di bollino blu per garantire le competenze e le capacità dei professionisti ed aiutare in questo modo le aziende nella scelta, vista l’abbondanza di manager che si propongono di gestire o risolvere problemi aziendali.

Nella valutazione promossa dall’Associazione verranno tenuti in considerazione tolleranza allo stress, autoefficacia, autonomia, leadership, adattabilità. Inoltre la certificazione indicherà la “specialità” del professionista, destinandolo al ruolo che più gli si addice, si tratti di start-up o rilancio e sviluppo d’impresa.