Enel leader nella sicurezza sul lavoro

La Settimana Internazionale della Salute e della Sicurezza 2013 si è aperta con una serie di numeri e bilanci molto positivi, soprattutto per Enel.

Negli ultimi 5 anni, infatti, gli indici di frequenza e di gravità degli infortuni sul lavoro del personale Enel e delle imprese appaltatrici si sono ridotti rispettivamente del 52% e del 17%, mentre il numero di infortuni gravi e mortali si è ridotto dell’80%.

A commentare questi dati e ad inaugurare l’iniziativa, voluta da Enel e giunta alla sua sesta edizione, oltre al presidente e all’amministratore delegato del colosso elettrico, Paolo Andrea Colombo e Fulvio Conti, c‘erano anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il segretario generale del ministero del Lavoro Paolo Pennesi.

Fulvio Conti ha dichiarato in proposito: “Questi risultati sono il frutto del costante impegno che dedichiamo a diffondere la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro in tutti i Paesi in cui operiamo. Da noi salute e sicurezza sul lavoro sono fattori strategici per l’integrazione, l’efficienza e il miglioramento della performance aziendale; saremo soddisfatti solo quando questo si tradurrà nel non avere infortuni. Il nostro obiettivo è diventare e rimanere un’azienda con Zero Infortuni: colleghi e appaltatori devono sapere che siamo interamente dedicati alla salute e al benessere di tutti”.

I risultati raggiunti nel campo della sicurezza sono stati riconosciuti dal Dow Jones Sustainability Index, il primo indice globale che traccia le performance delle società leader nella sostenibilità: Enel ed Endesa, infatti, nel 2013 sono state riconosciute Best in Class nella categoria “Occupational Health and Safety”, collocandosi al vertice delle utilities elettriche mondiali.

Enel ha anche ricevuto nel 2013 il Premio Imprese per la Sicurezza, istituito da Confindustria e Inail, premio che promuove la diffusione della cultura della sicurezza e dell’innovazione nelle imprese e diffonde le prassi migliori delle aziende che si distinguono per l’impegno concreto verso il miglioramento continuo in materia di salute e sicurezza.

Alla tavola rotonda dedicata al tema della “Sicurezza al centro del sistema lavoro” hanno partecipato il Presidente dell’Inail Massimo De Felice, il Segretario Generale CISL Raffaele Bonanni, il Segretario Confederale CGIL Fabrizio Solari, il Segretario Generale UIL Luigi Angeletti, il Presidente del Comitato Tecnico per la Sicurezza di Confindustria Salomone Gattegno e la Responsabile Salute e Sicurezza di Enel Alda Paola Baldi.

Continua anche per quest’anno l’implementazione del progetto volto al miglioramento degli standard Heath & Safety del Gruppo, ovvero One Safety, focalizzato sul rafforzamento della leadership nella sicurezza e sull’adozione di comportamenti sicuri.
Il progetto vede protagonisti tutti i dipendenti del mondo Enel e coinvolge anche le imprese appaltatrici, per promuovere un impegno coordinato e sinergico.

Sono previsti, inoltre, molti eventi dedicati alla sicurezza e alla salute: 1.200 iniziative, infatti, coinvolgeranno i quasi 73.000 dipendenti che operano nei 40 Paesi in cui il Gruppo è presente e le imprese appaltatrici.

Vera MORETTI

Enel verso il futuro

Il futuro è nell’energia intelligente e nel rispetto per l’ambiente ed Enel questo lo sa.
Paolo Andrea Colombo e Fulvio Conti, rispettivamente presidente e ad di Enel, sono pronti a fare irruzione nei nuovi mercati mondiali di energia alternativa, facendo leva sulle grandi città nelle quali sta nascendo una sempre più concreta consapevolezza verso un miglior uso dell’energia.

Nei progetti prossimi del grande operatore elettrico ci sono tecnologie come gli accumuli a batteria e i contatori elettronici, sinergie con l’auto elettrica e la produzione decentrata.

Forte dei suoi 33 milioni di contatori installati in Italia e in mezzo mondo, Enel è pronto a conquistare le smart cities internazionali, grazie ad una campagna che si baserà su uno studio approfondito delle città e di tutte le opportunità disponibili.

Ha dichiarato Colombo: “Dal 2008 più della metà della popolazione mondiale vive in aree urbane e si stima che nel 2030 questa percentuale aumenterà fino al 60%. Si tratta di un trend di crescita costante. Ogni anno la popolazione che vive in aree urbane aumenta di circa 65 milioni di persone, l’equivalente di sette città come Chicago“.

Fulvio Conti rimarca l’esigenza di una strategia, per “fare dell’elettricità il principale vettore energetico, partendo dal settore dei trasporti, espandendo con decisione e impegno le infrastrutture per la mobilità elettrica“.

Vera MORETTI

E’ nata Res4Med, associazione No profit dall’animo green

E’ nata una nuova associazione No Profit dal nome Res4Med, Renewable energy solutions for the Mediterranean, da un’iniziativa in comune tra Enel Green Power, Edison, Cesi, Gse, Pwc e il Politecnico di Milano, con il patrocinio dei ministeri dello Sviluppo, Ambiente, Esteri e Ricerca, e della Camera di Commercio di Milano.

Si tratta di un’iniziativa di gruppo per promuovere le energie rinnovabili nel Mediterraneo e le infrastrutture elettriche necessarie al loro trasporto, poiché questa regione si trova, oggi più che mai, al centro dell’attenzione.
In un periodo di crisi profonda come quella che stiamo vivendo, infatti, occorre garantire a tutta l’area mediterranea non solo sviluppo e stabilità, ma anche la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, la crescita della domanda di energia, l’ottimizzazione dei rapporti commerciali tra paesi produttori e paesi consumatori e la garanzia di un futuro energetico sostenibile per l’intera regione.

Come fare per trasformare in realtà questi concetti?
Paolo Andrea Colombo, presidente Enel, sottolinea che “la domanda di energia complessiva del bacino del Mediterraneo è destinata a crescere di circa il 1,5 % all’anno in media entro il 2030. In particolare la domanda di elettricità a sud del Mediterraneo aumenterà ad un tasso di crescita medio di circa il 5% all’anno e si prevede un aumento di 370 Gw della capacità installata”.

E le fonti rinnovabili potrebbero, a questo punto, entrare in gioco ed essere utilizzate per produrre una buona parte di questa energia, non solo per il fabbisogno dei Paesi che si affacciano sul mediterraneo, ma anche per accontentare il resto d’Europa.
Le stime che il Mediterranean Energy Perspectives 2011 dell’Ome ha stilato per il prossimo futuro prevedono investimenti entro il 2030 per le sole centrali solari ed eoliche per 120-160 miliardi di euro, lo stesso ordine di grandezza di quelli per le centrali tradizionali.

In questo quadro, Res4Med mira a creare le necessarie condizioni normative, infrastrutturali e finanziarie per la diffusione su larga scala di impianti e di sistemi di energia rinnovabile e per l’integrazione del mercato dell’energia elettrica nell’area del Mediterraneo.

Corrado Clini, ministro dell’Ambiente, ha commentato: “L’iniziativa mette in evidenzia quello che dovrebbe essere naturale. L’Italia è il paese che ha le maggiori possibilità di costruire e rappresentare una piattaforma di riferimento per il supporto alla creazione dei paesi del nord Africa e nell’area balcanica della rete dell’offerta di energia che utilizza le migliori tecnologie, le più efficienti e possibilmente italiane”.

Si tratta, dunque, di una grossa opportunità, considerando anche che il mercato della sponda sud del Mediterraneo e dei Balcani è in continua crescita, e che la regione intorno al Mare Nostrum è un importante snodo di relazioni tra Europa e est Europa e tra Europa e Africa.

L’associazione appena fondata, dunque, ha, tra le sue missioni, quella fondamentale di instaurare un dialogo con gli organi politici e le istituzioni per fungere da network di network con le iniziative internazionali in atto, sia istituzionali come Med Solar Plan e Medreg, sia industriali come Desertec Dii, MedGrid, Ome, Med-Tso e i Piani nazionali solari, oltre che di aiutare i principali player energetici a proporre piani di intervento condivisi per l’area del Mediterraneo, dal Nord Africa ai Balcani.

Vera MORETTI