Giorgia la ‘rottamatrice’

IERI

Monti vola in Qatar: e fa affari con l’emiro. Il Premier stringe le mani agli uomini di Hamad bin Khalifa Al Thani, l’emiro del Qatar, e salta fuori una joint venture da 2 miliardi di euro. E’ quella siglata ieri tra il Fondo strategico italiano (Fsi) e la Qatar Holding, la stessa società del Qatar che aveva soffiato il marchio Valentino all’Italia per un ‘capriccio’ di una delle 3 mogli dell’emiro. La joint venture si chiamerà “Iq Made in Italy Venture”, e verrà dotata di 300 milioni di euro iniziali e un capitale complessivo fino a 2 miliardi, “che sarà versato pariteticamente da Fsi e Qh nel corso dei primi quattro anni”. Ma qual è lo scopo di questa nuova alleanza da mille e una notte? La neonata joint venture investirà nelle società italiane che operano in alcuni settori del Made in Italy: dall’ alimentare alla moda e lusso, e ancora arredamento e design, turismo, stile di vita, tempo libero. Ma perché un accordo proprio con il fondo sovrano del Qatar? L’Emiro, almeno di questi tempi, è meglio tenerselo alleato, che ritrovarselo come concorrente. Valentino docet.

Il vino in polvere ‘made in Italy’:  cosa succede se Amazon spaccia come vino rigorosamente ‘made in Italy’ della polvere colorata in kit? Coldiretti ha denunciato ieri il sito di e-commerce mondiale per aver inglobato e commercializzato nella sua ‘enoteca on line’ wine kit, ovvero confezioni di vini in polvere, che utilizzano impropriamente i nomi di denominazioni protette italiane, dal Barolo al Valpolicella, al Montepulciano e Chianti. E pensare che una volta c’era chi disprezzava il vino in cartone…

Napolitano difende Monti: “vedremo come si esprimeranno i cittadini e in base al risultato elettorale si troveranno le soluzioni per governare stabilmente il Paese, mettendo a frutto il lavoro del Governo Monti le cui decisioni hanno segnato il cammino dal quale l’Italia non potrà discostarsi” è fiducioso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano circa l’operato dell’attuale Premier Monti. A margine del vertice con i Presidenti della Repubblica tedesca e polacca a Napoli, il Presidente, parlando di pronostici sulle prossime elezioni ha fatto sapere che “quando sono libere nessuno può prevedere il risultato. C’è sempre un certo grado di rischio quando si vota, vogliamo per questo non votare?”.

Gaza: Stop alle violenze: lo ha chiesto il presidente americano Barack Obama telefonando al presidente egiziano Mohamed Morsi, al quale ha domandato di intervenire su Hamas per fermare il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza su Israele. e al premier israeliano, Benyamin Netanyahu. Secondo alcune fonti,Israele sarebbe intenzionato a chiedere un cessate il fuoco, dalle 24 alle 48 ore, come richiesto dal Governo egiziano, per permettere a entrambe le parti di elaborare i termini di un accordo per una tregua. E intanto oggi Ban Ki-moon incontrerà il segretario generale della Lega Araba Nabil el Araby, mentre in serata sarà a Il Cairo per incontrare il Presidente Morsi e il premier Hisham Qandil.

OGGI

Redditest al via: presentato questa mattina dall’Agenzia delle Entrate lo strumento che scoverà gli evasori di tutta Italia. Il Redditest è uno strumento di auto valutazione online da parte del contribuente per verificare se il suo reddito è compatibile con le sue spese, una sorta di autodiagnosi pre 730 e modello Unico. Il Redditest voci di spesa divise in sette macro-categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Lo strumento online affiancherà il Redditometro vero e proprio: solo nel caso il Redditest evidenzio uno scostamento superiore al 20% rispetto alla dichiarazione, scatteranno gli accertamenti del fisco.

Clinton a Gaza: il governo israeliano ha “sospeso provvisoriamente” ogni progetto di offensiva via terra sulla Striscia di Gaza: lo scopo è dare tempo alla mediazione egiziana in corso. Intanto sono attesi in Israele il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, inviato dal Presidente Barack Obama, che ieri ha telefonato al Premier egiziano Morsi, e il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, allo scopo di trovare una trattativa per fermare il conflitto. Conflitto che secondo il bilancio aggiornato a questa notte, quando sono continuati i raid aerei, ha mietuto 109 vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva.

Moody’s declassa la Francia: la più temuta agenzia di rating ha tagliato il rating della Francia declassandolo a AA1 dalla precedente tripla A. Lo ha reso noto l’agenzia in una nota in un cui spiega di aver anche mantenuto sul Paese l’Outlook negativo. “Le riforme annunciate dalla Francia sono state insufficienti per ristabilire la competitività” fa sapere Moody’s.

Giorgia Meloni ‘rottamatrice’: ‘lasciare spazio a una nuova generazione’. E’ questo il diktat della neocandidata alle Primarie del Pdl Giorgia Meloni: ex ministro della Gioventù durante il Governo Berlusconi, la Meloni ha il piglio della rottamatrice, soprattutto nei confronti di quelli che ”stanno lì dal ’94 o persino da prima. Chi oggi vota per la prima non ha mai visto altre facce. Tra il tutti a casa e la palude c’è spazio per un ricambio fondato sul merito”. Ricambio che secondo la Meloni potrebbe giocare a vantaggio anche del superfavorito, nonché segretario del partito, Angelino Alfano: “una competizione vera può rappresentare un’occasione anche per Alfano per smarcarsi dall’ immagine di leader ostaggio dell’apparato. Per lui puo’ essere l’occasione per tirare fuori quel coraggio che molti di noi hanno sperato trovasse in questo anno e mezzo da segretario”.

Vittoria della Roma: Torino battuto 2 a 0 all’Olimpico ieri sera da una Roma in stato di grazia post delusione derby: le 2 reti portano le firme di Osvaldo su rigore e di Pjanic.

Beckham lascia i Los Angeles Galaxy: il centrocampista più famoso del Manchester United pronto ad attaccare le scarpette al chiodo. Sembra proprio che Mr Beckham sia intenzione a chiudere con il calcio: secondo alcune indiscrezioni giocherà la sua ultima partita il prossimo 1 dicembre nella finale della Mls Cup contro lo Houston Dynamo. Ma c’è già chi sussurra che l’ex capitano della nazionale inglese sarebbe pronto a trasferirsi in un altro Continente, il terzo per l’appunto: stavolta a tentarlo sarebbero le offerte ricevute dall’Australia. E chissà che non diventi vicino di casa di Del Piero.

DOMANI

Legge di Stabilità: occorrerà attendere domani per tre voti di fiducia della Camera alla Legge di stabilità e Ddl Bilancio, che passerà in Aula invece giovedì, per la discussione generale. Oggi intanto, intorno a mezzogiorno, si è svolta l’apposizione delle tre fiducie da parte del Governo, votate in successione a partire dalle 12.

Camusso a Palazzo Chigi: incontro fra il Governo e le parti sociali domani sera alle 18.30 a Palazzo Chigi. Al tavolo delle trattative sull’accordo per la produttività siederà Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, poco propensa a mettere la firma sul testo definitivo del confronto tra le parti sociali sulla produttività, lo stesso a cui hanno aderito Cisl e Uil e le associazioni d’impresa. Per la Cgil il testo contiene “contiene elementi non condivisibili”, sottolineando che “il giudizio della Cgil resta negativo su alcune parti sostanziali del testo”.
La Uil, che ha invece siglato l’intesa sulla produttività, chiede al Governo la detassazione strutturale dei premi di produttività applicando un’imposta, sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, al 10% sui redditi da lavoro dipendente fino a 40.000 euro lordi annui.

Anderlecht Milan: trasferta belga domani sera per i rossoneri di Allegri, che incontreranno l’Anderlecht nella fase di ritorno del Girone di Champions League. Vietato sbagliare per il Milan, pena il mancato accesso alla fase ad eliminazione diretta della Champions e una perdita pecunaria non indifferente: il premio economico offerto dal superamento del turno, che, in tempi di magra, a Via Turati non farebbe certo scomodo.

 

Alessia CASIRAGHI

Mari o Monti quest’anno? Vacanza dopo la spending review!

 

Spending review sì. Tagli no. E viceversa.

I sindacati si infervorano, gli statali tremano. Ora, non si è mai visto un governo capace di accontentare tutti, grandi e piccini, parti sociali ed esponenti del buon nome di una grande azienda. Men che meno un governo di tecnici cui è riservato il compito di fare “il lavoro sporco”, quello che un Primo Ministro eletto dal popolo non potrebbe mai fare.

Toccare I.V.A., tasse, tagliare l’esercito di impiegati pubblici e statali il tutto per non mettere mano alle tasche degli italiani dal prossimo ottobre 2012.

Al ritorno dalle vacanze, infatti, il popolo del Belpaese potrebbe subire un ulteriore aumento dell’imposta generale sui consumi. A meno che il buon Mario non riesca a racimolare nottetempo 4,2 miliardi di euro.
Dove non si può tirar su con il rastrello si taglia, “ma non con l’accetta e non con una manovra finanziaria” spiega dal Colle il Presidente del Consiglio.

E dunque? Tutti a casa oppure continuiamo a stringere la cinghia?

Colpa del sisma in Emilia, colpa degli esodati,bisogna eliminare gli sprechi, non ridurre i servizi“, insomma, si mette mano là dove il mare magnum della burocrazia si perde tra assenteisti irresponsabili, perché ci sono anche loro, e voci dell’organigramma non del tutto necessarie.

Nuovi disoccupati in vista?

La Camusso minaccia la discesa in piazza – e vogliamo vedere tra il super caldo Catone e le vacanze che si avvicinano quanti e chi davvero lo farà.

I cadreghini dei dirigenti cominciano a tremare – e solo il Cielo sa se taglieranno l’anguria a Ferragosto. 1 su 10 potrebbe rimanere a casa.

Gli impiegati della pubblica amministrazione non ci stanno sebbene il ministro della Pubblica amministrazione abbia ammesso che la riduzione degli organici sarà fatta dopo la verifica delle piante organiche. Solo dopo, infatti, sarà possibile selezionare e modulare l’intervento di riduzione attraverso la mobilità di due anni.

Mari o Monti quest’anno? Si minaccia una vacanza lunga tutta una vita…

 

Paola PERFETTI

Terminato il periodo transitorio per stipulare contratti di apprendistato

Il 25 aprile 2012 è terminato il periodo transitorio, previsto dall’art. 7, c. 7, del D. Lgs. 167/2011, entro il quale, in assenza di recepimento da parte della contrattazione collettiva e da parte delle Regioni è risultato possibile stipulare contratti di apprendistato secondo le regole del D. Lgs. 276/2003 e successive modificazioni.

Conseguentemente, da oggi 26 aprile 2012, così come stabilito dal citato D. Lgs. 167, si dovranno applicare obbligatoriamente le nuove disposizioni.

Per il settore Terziario, Distribuzione e Servizi è stato siglato il 28 marzo u.s. Accordo di riordino complessivo della disciplina dell’apprendistato e per il settore turismo il 20 aprile u.s. Accordo per la disciplina contrattuale dell’apprendistato ai sensi del D.lgs 167/2011.

Per il settore della Panificazione le parti sociali si sono già incontrate ed il prossimo appuntamento è fissato per il 4 marzo p.v. .

Il Ministero del lavoro (Min. Lav. circ. n.29, 11.11.2011) ha precisato che qualora la formazione pubblica (di competenza regionale) non dovesse avere luogo, anche dopo il 25.4.2012, l’apprendistato professionalizzante o di mestiere potrà in ogni caso essere attivato sulla base della sola disciplina contrattuale, con conseguente obbligo formativo esclusivamente a carico del datore di lavoro

Dal 26 aprile 2012 quindi l’unica disciplina applicabile in materia di apprendistato sarà quella contenuta nel D.Lgs. 167/2011 T.U. (Min. Lav. circ. n. 29, 11.11.2011).

Nel rinviare alla lettura dei due Accordi siglati per il Terziario ed il Turismo, sul sito, vi segnaliamo le principali novità. Si evidenzia che in occasione della sottoscrizione dell’Accordo suddetto per il settore terziario sono stati predisposti dei “modelli di linee guida tipo” di contratto di apprendistato e di piano formativo.

Fonte: confesercenti.it

Ora Monti si becca un 18 (articolo)

di Davide PASSONI

E adesso vedremo se Mario è davvero super. Il sobrio presidente del Consiglio finora è stato un autentico schiacciasassi. Sulle liberalizzazioni, per quanto molto al di sotto delle aspettative, è andato dritto per la sua strada, alla faccia delle lobbettine con le quali ha dovuto scontrarsi. Sull’IMU alla Chiesa è entrato facile facile come un coltello nel burro. Sulla riforma delle pensioni gli è andata più liscia del previsto, lacrime di Elsa Fornero a parte. Ma adesso, per Monti, arriva il vero monte da scalare: la riforma del mercato del lavoro. O meglio, uno solo è il vero picco da scalare e si chiama articolo 18. Un totem, un articolo che chi lo tocca muore.
Prima di lui, solo chiacchiere. Ora ci sta provando. Almeno questo glielo dobbiamo riconoscere, nel bene o nel male. Peccato che gli ovattati saloni di Bruxelles o le aule grigie della Bocconi non hanno niente a che vedere con le sale del Palazzo, con i riti delle politiche del lavoro fatti di tavoli e controtavoli, parti sociali e parti asociali, riunioni a 3, a 4 a 5, interminabili meeting notturni tra ministri e segretari di partito, tra sottosegretari e segretari sindacali. Per arrivare quasi sempre al nulla.

Ma Monti lo sa: il mercato del lavoro, in Italia va riformato. Certe sue rigidità non sono le uniche responsabili della mancata crescita del nostro Paese, ma il solo eliminarle o ammorbidirle può fare tanto. Se una di queste rigidità sia davvero l’articolo 18, è tutto da vedere. Di certo, contro questo picco ci si va sempre a sbattere e chi tenta di scalarlo puntualmente finisce per cadere. E stupisce sempre constatare come lo stesso aspetto sia interpretato da una parte e dall’altra come il diavolo o l’acquasanta: licenziamenti di massa vs. flessibilità nell’uscita. E allo stesso tempo lascia qualche perplessità vedere come, per sbrogliare certe matasse, noi italiani non siamo in grado di elaborare soluzioni “interne” ma andiamo sempre a cercare ispirazione dai sistemi di altri Paesi europei, virtuosi (Germania) e un po’ meno virtuosi (Spagna). Un po’ come quando si discute della riforma del sistema elettorale.

Resta il fatto che questa volta Monti fa più fatica a vestire i panni del caterpillar. Anche quando gli arriva in aiuto il presidente Napolitano con un’affermazione che è un po’ la scoperta dell’acqua calda ma che, come tutte le banalità, è spesso difficile da scorgere: “La riforma del mercato del lavoro non può essere identificata con la sola modifica dell’articolo 18: per poter dare un giudizio bisogna vedere il quadro di insieme“. Vedremo chi la spunterà.

P.S.
A proposito, rinfreschiamoci la memoria: ecco il testo dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori

Inizia il confronto tra governo e parti sociali

E’ iniziato il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Il primo round che segue una lunga serie di consultazioni ‘informali’ di sindacati e imprese da parte del ministro del Lavoro. A presiedere il premier Mario Monti.

Al tavolo tutte le associazioni di imprese. Per Confindustria è presente lo stato maggiore di viale dell’Astronomia, il presidente Emma Marcegaglia, il vicepresidente Alberto Bombassei, il direttore generale Giampaolo Galli mentre per i sindacati siedono i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.

Per il governo siedono, al momento, il ministro del lavoro Elsa Fornero, il viceministro Michel Martone, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ed il sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà.

Fonte: adnkronos.com