La cabina di regia per la pasta italiana

Premesso che quando noi di Infoiva sentiamo l’espressione “cabina di regia” ci vengono in mente iniziative inutili, buone solo a reclamizzare operazioni di facciata, siamo comunque incuriositi dall’idea messa in campo dai ministeri dello Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole, da Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) e dalle altre associazioni della filiera per istituire una cabina di regia per la pasta italiana.

Stando ai propositi di chi l’ha promossa, questa cabina di regia si propone di promuovere e sostenere la competitività dell’intera filiera della pasta italiana, favorendo processi di aggregazione dell`offerta della materia prima, anche per aumentare le garanzie sugli stock complessivi.

Inoltre, punta ad agevolare le esportazioni e a rafforzare la competitività della pasta italiana rispetto ai competitor stranieri, per valorizzare la pasta come simbolo del Made in Italy alimentare e prodotto trainante.

Insieme agli obiettivi di cui sopra, questa cabina di regia punta ad attrarre i fondi comunitari destinati al settore nella programmazione 2014-2020, oltre a ulteriori fondi nazionali e comunitari per promuovere e supportare la produzione e l’esportazione della pasta italiana.

Soddisfatto Paolo Barilla, presidente di Aidepi: “Il Governo ha raccolto con grande senso di responsabilità la nostra richiesta di avviare una pronta strategia integrata per valorizzare la pasta italiana e la sua promozione all’estero, ringraziamo i ministri Guidi e Martina per aver concretizzato questa misura invocata da tempo. La pasta è un settore rilevante dell’economia italiana, ma rischiamo di cedere il passo ad aziende non italiane, che, supportate da politiche di governo incentivanti, hanno compresso la marginalità dei profitti e turbato la tenuta delle aziende pastarie italiane. Varie sono le concause del fenomeno, ma certamente la generalizzata crisi dei consumi, la stretta creditizia e l’elevata capacità produttiva installata inespressa, pari al 33% circa“.

Pasta, l’export tira

Se dici Italia, dici pasta. Al di là dei luoghi comuni sugli italiani spaghetti pizza e mandolino, quella della pasta è una vera e propria miniera d’oro per la nostra economia, tanto che lo scorso anno le esportazioni, secondo i dati Ismea, hanno fatto registrare un +4%, superando le 2 milioni di tonnellate, pari a circa 2,2 miliardi di euro.

Di fatto, l’export della pasta costituisce il 7% del valore dell’export dell’agroalimentare italiano, con punte di tutto rispetto. A partire dal 2001, l’export di pasta di semola secca (oltre l’80% dell’intero comparto pasta) è aumentato in media del 2,3% all’anno in volume e del 5% in valore, con uno stallo solo nel 2008 a causa dell’impennata dei listini internazionali del grano duro.

Stando ai dati di export, i mercati d’elezione della pasta made in Italy sono principalmente in Europa e precisamente in Uk, Francia e Germania che insieme assorbono quasi il 46% dell’export di pasta italiana.

Lo scorso anno, poi, sono cresciuti bene anche i Paesi Bassi (+18%), il Belgio (+17%), la Russia (+11% nonostante l’embargo) e la Svezia (+4%). Male il Giappone (-7%) e l’Austria (-2%). Da segnalare il boom della pasta italiana in Cina (+40%) poco significativo però, dal momento che riguarda quote di mercato piuttosto esigue.

Ismea, nel diffondere i dati relativi all’export della pasta, sottolinea quanto questo successo oltre confine evidenzi ancor di più la distanza che c’è tra la fase agricola e quella industriale, in un settore che dipende in buona parte dall’estero per la materia prima.

Nasce la Cabina di Regia sulla Pasta

È una delle eccellenze dell’agroalimentare italiano, la pasta. Ecco perché il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi hanno istituito la Cabina di Regia sulla Pasta, che ha molteplici obiettivi: promuovere e sostenere la competitività dell’intera filiera della pasta, dalla produzione del frumento fino alla trasformazione industriale incentivando, stimolando e sostenendo accordi di filiera tra coltivatori di grano e produttori di pasta; favorire i processi di aggregazione dell’offerta della materia prima; individuare strategie di attrazione di fondi comunitari destinati al settore e di fondi nazionali e comunitari per iniziative promozionali a supporto della produzione e dell’esportazione; incentivare l’investimento in innovazione e ricerca in tutta la filiera produttiva.

La Cabina di Regia sulla Pasta è composta da rappresentanti del Mipaaf e del Mise e dedica attenzione anche al tema dell’Expo 2015, per promuovere la filiera grano-pasta all’interno della manifestazione e sostenere iniziative di promozione culturale del modello agroalimentare italiano.

In Italia, quando viene istituita una cabina di regia, di solito si rivela un flop o una perdita di tempo, ma nel caso della pasta, vista l’importanza chiave che ricopre nella dieta mediterranea e nell’economia italiana, c’è da augurarsi che a qualcosa serva. Promuovere l’intera filiera della pasta e definire un programma di valorizzazione e rilancio del settore è infatti fondamentale.

Abbiamo voluto fortemente questa azione in sinergia con il Ministero dello sviluppo economico – ha affermato il ministro Martinaper andare incontro alle esigenze di un settore simbolo del Made in Italy come la pasta. Siamo leader mondiali con una produzione annua da 3,4 milioni di tonnellate, un fatturato di più di 4,6 miliardi di euro con oltre 7.500 addetti impiegati. Negli ultimi dieci anni il trend delle esportazioni ha registrato tassi di crescita importanti, arrivando a 2 miliardi di euro. Con la Cabina di regia potremo supportare meglio le aziende sul fronte dell’export, organizzare una promozione integrata in ambito Expo e favorire una migliore distribuzione del valore lungo la filiera”.