Altri sette comuni vicentini nel patto antievasione

Si aggiungono altri sette comuni della provincia di Vicenza in quello che è definito patto antievasione, volto ad individuare le modalità di collaborazione delle amministrazioni comunali all’attività di controllo fiscale.

La stipula del protocollo d’intesa, che comprende i comuni di Arsiero, Chiuppano, Malo, Piovene Rocchette, Velo D’Astico, Villaverla e Zanè, è avvenuta nella sede municipale di Thiene alla presenza dei rappresentanti dei comuni interessati e di Giovanni Achille Sanzò, Direttore Regionale del Veneto dell’Agenzia delle Entrate.

Le amministrazioni comunali si impegnano dunque ad inviare telematicamente alle Entrate informazioni che possano servire per l’accertamento dei tributi e l’individuazione di eventuali casi di evasione fiscale. Come corrispettivo riceveranno fino al 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni.

I controlli fiscali a cui i comuni parteciperanno riguardano i seguenti ambiti:

  • commercio e professioni: soggetti che esercitano una attività economica senza partita Iva o che si qualificano come enti non profit svolgendo, tuttavia, lucrose attività commerciali;
  • urbanistica e territorio: contribuenti che hanno venduto aree edificabili senza dichiararne i proventi o che hanno partecipato ad abusivismi edilizi sia di tipo residenziale che industriale;
  • proprietà edilizia e patrimonio immobiliare: proprietari che non dichiarano seconde, terze case, che affittano appartamenti senza registrare i contratti o che omettono dichiarazioni Imu o Tarsu;
  • residenze fittizie all’estero: soggetti che dichiarano di risiedere all’estero ma di fatto continuano a mantenere i loro interessi familiari ed economici in loco;
  • disponibilità di beni indicativi di capacità economica: contribuenti che possiedono una quantità di beni economicamente rilevanti non coerenti con i redditi dichiarati.

Sanzò ha dichiarato: “Perché siano davvero efficaci per il recupero dell’evasione fiscale ed il presidio del territorio è importante che questi accordi vengano sottoscritti non solo con i comuni capoluogo, ma si estendano anche ai comuni della provincia,. Per questo, oggi, siamo particolarmente soddisfatti del successo che il patto antievasione ha riscosso tra le amministrazioni comunali della provincia di Vicenza” .

Vera MORETTI

Anche Verona aderisce al patto antievasione

Dopo Padova, Venezia, Vicenza, Belluno e Treviso, Verona diventa il sesto capoluogo veneto a sottoscrivere il patto antievasione con l’Agenzia delle Entrate. Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate del Veneto, Giovanni Achille Sanzò, e il Sindaco della città scaligera, Flavio Tosi, hanno firmato nella sede municipale un accordo per la partecipazione del Comune all’attività di controllo fiscale, alla presenza del Direttore Provinciale delle Entrate di Verona Antonino Ettore Lecito.

I controlli riguarderanno i seguenti ambiti:

commercio e professioni – soggetti che esercitano un’attività economica senza partita Iva o che si qualificano come enti non profit svolgendo tuttavia lucrose attività commerciali;

urbanistica e territorio – contribuenti che hanno venduto aree edificabili senza dichiararne i proventi o che hanno partecipato ad abusivismi edilizi sia di tipo residenziale che industriale;

proprietà edilizia e patrimonio immobiliare – proprietari che non dichiarano seconde/terze case, che affittano appartamenti senza registrarne i contratti o che omettono dichiarazioni Ici, Tia e prossimamente Imu;

residenze fittizie all’estero – soggetti che dichiarano di risiedere all’estero ma di fatto continuano a mantenere i loro interessi familiari ed economici in loco;

disponibilità di beni indicativi di capacità economica – contribuenti che possiedono una quantità di beni economicamente rilevanti non coerenti con i redditi dichiarati.

L’Amministrazione comunale invierà alle Entrale per via telematica informazioni utili ai fini dell’accertamento dei tributi o che possano essere indizio di evasione fiscale. Come corrispettivo riceverà fino al 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni.

“Con la firma di Verona, sei dei sette capoluoghi del Veneto hanno deciso di sottoscrivere il patto antievasione con l’Agenzia delle Entrate – ha ribadito il Direttore delle Entrate del Veneto Giovanni Achille Sanzò – Vista la loro capillare conoscenza del territorio, il contributo dei Comuni sarà fondamentale per effettuare una accurata selezione dei soggetti da controllare e migliorare così il recupero dell’evasione a vantaggio dei cittadini onesti”.

 

Comune di Belluno: stretta antievasione

di Alessia CASIRAGHI

Belluno sottoscrive un patto con l’Agenzia delle Entrate per la partecipazione del comune all’attività di controllo fiscale. Dopo Padova, Venezia e Vicenza, tocca ora al capoluogo veneto firmare il patto per combattere l’evasione fiscale.

Sono sei gli ambiti in cui si concentreranno le attività di controllo e revisione:

  • Il commercio e le professioni, ovvero tutti coloro che esercitano un’attività economica senza partita Iva o enti non profit che svolgono tuttavia attività commerciali a fini di lucro
  • Urbanistica e territorio: tutti contribuenti che hanno venduto aree edificabili senza dichiararne il ricavo economico o che hanno partecipato ad abusivismi edilizi, siano essi di tipo residenziale che industriale
  • proprietà edilizia e patrimonio immobiliare: i proprietari di seconde/terze case no dichiarate, i locatori che non registrano i contratti o che omettono dichiarazioni Ici e Tarsu
  • residenze fittizie all’estero: tutti coloro soggetti che dichiarano la residenza all’estero mantenendo però i loro interessi familiari ed economici in Italia;
  • tutti i contribuenti che possiedono una beni economicamente rilevanti non coerenti con i redditi dichiarati.

Sarà l’amministrazione comunale di Belluno ad inviare per via telematica all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni utili ai fini dell’accertamento fiscale. Come corrispettivo riceverà fino al 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni.

“Considero questo accordo molto importante perché mette a regime una stretta collaborazione fra le istituzioni, assolutamente necessaria in questo difficile momento – Antonio Prade ha affermato il sindaco di Belluno – perché ci consente di realizzare, scambiando informazioni, un fisco più equo”.