Le Pmi che creano occupazione

 

Il segreto di Pulcinella è ora ufficiale: negli ultimi anni il 64% dei nuovi posti di lavoro e’ stato creato dalle piccole e media imprese al netto degli addetti del pubblico impiego e dell’agricoltura. Lo afferma la Cgia di Mestre che rileva come tra il 2001 e il 2011 le imprese con meno di 50 addetti hanno creato più del doppio dei posti di lavoro ”prodotti” dalle grandi aziende. A livello territoriale le Regioni dove le Pmi si sono dimostrate più dinamiche e pronte ad assumere sono al Centro-Sud: Lazio (+17,4%), Calabria (+14,4%) e Sicilia (+14%). Un dato inaspettato quanto importante, un monito indispensabile per il governo Letta, sempre pronto a salvaguardare i conti delle grandi aziende, ma, spesso, sordo ai reali bisogni delle piccole e media imprese.

Sicilia: +60% per le imprese familiari

La piccola e media imprenditoria premia la Sicilia. E’ l’azienda a conduzione familiare a registrare i tassi di crescita maggiori nell’ultimo decennio nell’isola, e anche su scala nazionale.

Nel decennio 2000-2010 le aziende siciliane a conduzione familiare hanno registrato un aumento del fatturato pari al 146%,  60 punti in più rispetto alla media nazionale, secondo  quanto rivela un’indagine condotta dall‘Osservatorio AUB, promosso da AIdAF (Associazione Italiana Aziende Familiari) e dal gruppo UniCredit.

La ricerca è stata avviata dalla Cattedra AidAF – Alberto Falck di Strategia delle aziende familiari, dell’Università Bocconi con il supporto della Camera di Commercio di Milano nel 2009. Il focus dell’indagine si è concentrato su strutture, dinamiche e performance di tutte le aziende familiari italiane con ricavi superiori a 50 milioni.

A Valledolmo, in provincia di Palermo sono stati resi noti i risultati riguardanti le aziende made in Sicily. Il dato emerso è sorprendente: nel decennio 2000-2010 le aziende siciliane a conduzione familiare hanno registrato un aumento del fatturato pari al 146%, mostrando un trend di crescita superiore di oltre 60 punti rispetto alla media dell’Osservatorio AUB.

Ma come si spiegano questi numeri in un momento così difficile e precario per l’economia italiana? La crescita esponenziale è riconducibile, secondo AUB, almeno in parte all’incremento in termini di fatturato del settore del commercio e trasporti, a cui appartengono la maggior parte delle aziende familiari siciliane.

AUB ha poi evidenziato alcune caratteristiche strutturali dei settori impiegati nella piccola e media impresa in Sicilia: prima fra tutte, la minore incidenza del peso degli investimenti nel commercio, ovvero dinamiche competitive meno marcate nei trasporti. La quasi totale assenza di operazioni di M&A avvenute nel corso dell’ultimo decennio sembra confermare come il trend di crescita sia dunque imputabile ad un aumento della domanda interna del settore, e non ad una crescita per linee esterne.

”L’Osservatorio AUB rappresenta una fotografia accurata, basata su un’analisi rigorosa del mondo dell’impresa familiare italiana – ha sottolineato Dario Prunotto, responsabile del Private Banking di UniCredit in Italia. – La conoscenza approfondita del tessuto imprenditoriale e, nello specifico, delle aziende familiari ci ha condotti a un progressivo affinamento del modello di servizio specificatamente destinato a questo segmento di clientela”.

A.C.

Imprese sempre più hi-tech

Un protocollo d’intesa tra Cna, Apre e Provincia di Roma mette a disposizione delle piccole e medie imprese tutti gli strumenti per far entrare in azienda ricerca e innovazione, dai check up tecnologici gratuiti al coinvolgimento di enti di ricerca nei processi di innovazione delle aziende, con il vantaggio che gli imprenditori possono contare su una consulenza di alto livello pur mantenendo la titolarità dei diritti sui brevetti.

I numeri parlano chiaro: a Roma l’impresa punta sull’innovazione. Sul totale delle 116 italiane che hanno partecipato nel 2011 al bando per le pmi del settimo Programma quadro Ue, una su cinque ha sede a Roma e provincia e di queste, due su tre sono di piccole e medie dimensioni. La provincia di Roma assorbe la quasi totalità dei soggetti del Lazio che hanno partecipato a tale bando. Circa 120mila euro è la media del contributo ricevuto da ciascuna, per un totale di 1,56 milioni di euro di finanziamenti.

Poste Mobile pensa a tariffe a misura di ogni impresa e professionista

Nel mare commerciale delle proposte telefoniche dedicate al mondo del business e delle imprese, Poste mobile propone una gamma di offerte variegata a misura di ogni necessità dei liberi professionisti e per le Piccole medie Imprese.
Nello specifico il ventaglio delle opzioni sottoscrivibili abbraccia ogni condizione lavorativa:
Per i Liberi Professionisti infatti con Pm Ufficio, piano dedicato a colori i quali prediligono una tariffa chiara e conveniente.
Poste mobile ha pensato anche a chi invece avesse un volume di traffico maggiore, con il piano Ufficio Più.
Dedicato a chi effettua volumi elevati di traffico ma vuole tenere sotto controllo la propria spesa, con la possibilità di sconti per chi chiede la portabilità del proprio vecchio numero entro settembre.

Molteplici i  vantaggi, tra cui l’assenza di scatto alla risposta e tariffazione al secondo sulla durata effettiva di conversazione, con annessa la possibilità si molteplici opzioni : tra le altre BlackBerry e Mobile Internet

PM Ufficio Smart è invece il piano tariffario dedicato a Liberi Professionisti e Piccole Imprese che vogliono:smartphone con traffico voce incluso, la flessibilità di scegliere la configurazione più adatta alle proprie esigenze;tariffa extra-soglia molto conveniente.
Ampia inoltre la gamma delle opzioni per chi vuole navigare in mobilità anche con il Tablet, con disponibilità di traffico fino a 1 Giga.

Per le imprese inoltre, per chiamare i colleghi a tariffe convenienti Poste mobile propone PM Impresa, Il piano dedicato alle Imprese che hanno l’esigenza di creare una propria Rete Aziendale e parlare a tariffe convenienti ma che non effettuano elevati volumi di traffico mensile Il piano è prepagato a consumo, senza scatto alla risposta e con tariffazione al secondo.

Il piano PM Impresa Più è invece a misura di chi vuole avere chiamate e cellulari inclusi, prepagato con canone mensile che consente un maggior controllo delle spese.

Per le Imprese che effettuano elevati volumi di traffico voce, verso tutti, e dati
PosteMobile ha creato PM Impresa tutto incluso con canone mensile senza scatto alla risposta e con tariffazione al secondo.

Bergamo, 30mila euro per l’innovazione da Confartigianato

La Camera di commercio di Bergamo ha messo a disposizione dal 19 luglio trentamila euro per sostenere l’innovazione e la competitività delle imprese cooperative. Secondo l’Associazione Artigiani di Bergamo il contributo sarà erogato in regime de minimis e fino ad esaurimento.

Per partecipare al concorso le imprese cooperative devono avere unità produttive in provincia di Bergamo e aver effettuato interventi in tali sedi. Altri requisiti sono l’inserimento di un manager a contratto; la consulenza in materia di innovazione tecnologica, tecnologie informatiche, marketing, attività turistiche commercio elettronico e check up aziendale.

Priorità sarà data a piccole e medie imprese. Si precisa che saranno escluse invece dal concorso le imprese non in regola con il pagamento del diritto camerale, con la normativa sul lavoro o con la revisione cooperativa beneficiarie del contributo concesso ai sensi dell’edizione 2010 del presente bando.

 

 

 

A Roma aperto un nuovo sportello notarile per le Pmi

Grazie alla collaborazione tra Unindustria ed il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Roma, Velletri e Civitavecchia (l’accordo risale al 6 luglio scorso) è stato istituito lo Sportello notarile per le Piccole e medie imprese al fine di offrire assistenza e consulenza istituzionale gratuita agli imprenditori associati.

Rivolgendosi allo sportello i titolari di impresa potranno avere consulenze su: “scelta del tipo societario e modifiche societarie; operazioni straordinarie e altre forme di aggregazione; modalità di ricorso al credito; strumenti giuridici, costi e benefici relativi al passaggio generazionale; problematiche relative alla continuità d’impresa anche con riferimento alle ipotesi di successione per causa di morte (successioni, estate planning, ecc.); altre forme di organizzazione patrimoniale delle imprese: trust, vincoli di destinazione patrimoniale, ecc. che possono agevolare la gestione del patrimonio e delle risorse aziendali in un’ottica di crescita e di competitività delle imprese; soluzioni interpretative in relazione a norme specifiche riguardanti le imprese, tra le quali, di recente, il contratto di rete d’imprese“.

Sono inoltre state avviate a supporto diverse iniziative inerenti le scelte strategiche che interessano l’operatività aziendale, la consulenza e l’appoggio di esperti tutto a titolo non oneroso.

Mirko Zago

Piemonte: nuovo progetto di microcredito per sostenere le imprese rosa

La provincia di Cuneo presenta un livello di “quote rosa” di imprese sostenuto: la percentuale è del 23%. Partendo da questo dato  il Comitato per l’imprenditoria femminile presente in CdC, coordinata dalla presidente Aurelia Della Torre, con il supporto di Regione Piemonte, Comune e Provincia di Cuneo e Fondazione della Cassa di risparmio ha lanciato un nuovo programma per dare credito alle donne imprenditrici.

Secondo il presidente Ferruccio Dardanello “la componente femminile ha qualche problema in più nel rapporto con le banche specie in tempi come l’attuale. Questo rende più complesso l’inserimento nella vita economica locale, nonostante la diversificazione e la poliedricità delle scelte che vedono le donne impegnate nei vari settori dall’agricoltura, al commercio e al manifatturiero“.

Tra i progetti più interessanti a sostentamento delle imprese rosa troviamo lo sportello di creazione d’impresa, finanziato dal Fondo sociale europeo, nato per assicurare un servizio gratuito di appoggio ad aspiranti imprenditrici e aiuto nella stesura del business plan: “Il protocollo di intesa siglato tra Provincia e CCIAA  prevede una collaborazione fattiva e ha portato all’individuazione di 90 utenti che, dopo essersi rivolti allo sportello “nuove imprese” della Camera, hanno espresso l’interesse a fruire al servizio predisposto dalla Provincia. In pratica si tratta del 10% dei contatti riscontrati, visto che in 900, uomini e donne, nell’arco dell’anno, si sono rivolti allo sportello camerale“.

Anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha previsto progetti regionali di credito “al femminile” ed è stato inoltre istituito un fondo di quasi 4 milioni di euro, la metà dei quali messi a disposizione dalla Regione, integrato da un milione della Compagnia San Paolo, 300.000 euro della Fondazione cuneese e 630.000 di Unioncamere.

Pmi ecoinnovative sono il motore del piano economico europeo

E’ l’ecosostenibilità il motore propulsivo delle piccole medie imprese (Pmi).

Ecoinnovazione, quindi, non solo per il benessere dell’ambiente ma soprattutto per garantire la crescita in salute delle nuove realtà imprenditoriali, la competitività economica e nuovi posti di lavoro.

Ad essere protagoniste sono circa 23 milioni di piccole e medie imprese facenti capo all’Unione Europea.

Lo stabilsce il Blog Reporting the World Over, che tratta del ruolo dell’ecoinnovazione contestualmente agli sforzi compiuti dall’Europa per promuovere una crescita economica sostenibile anche dal punto di vista ambientale.

Secondo la nostra fonte, infatti, sono proprio queste Pmi votate all’attenzione per tutto ciò che è “verde” a rappresentare il 99% dei posti di lavoLero totali.

Pertanto, uno loro aiuto e stimolo sarebbe altrettanto produttivo per colmare il divario tra crescita economica e sostenibilità ambientale.

Certo, la prima soluzione necessaria da affrontare sarebbe quella di eliminare le barriere che ostacolo lo sviluppo di queste realtà imprenditoriali. Si pensi, per esempio, alla mancanza di fondi disponibili, gli elevati costi connessi alle attività di innovazione, la percezione che l’ecoinnovazione rappresenti un rischio commerciale, le lungaggini di posizionamento sul mercato delle nuove imprese, ostacolate ulteriormente dai tempi e dai costi esagerati.

Risulta allora pressoché fondamentale fornire un sostegno eco-tecnologico di prossima generazione che assecondi la creatività e il dinamismo delle tante piccole medie imprese “verdi” , per non parlare dei finanziamenti e delle agevolazioni importantissime per l’avvio di un’azienda e superamento della fase di start up.

A questo proposito, solo pochi giorni fa vi abbiamo segnalato l’iniziativa della Regione Lombardia proprio riferita a questo contesto, ma bisogna ammettere che l’Unione europea ha già iniziato a eliminare le barriere che ostacolano le PMI ecoinnovative varando, a partire dal 2004, il piano d’azione europeo per le tecnologie ambientali (ETAP, Environmental Technologies Action Plan).

Negli ultimi 6 anni, è stato proprio l’ETAP a migliorare le condizioni di mercato agevolando la transizione dalla ricerca al mercato stesso e favorendo così la conoscenza e l’implementazione dell’ecoinnovazione.

Oltre a questo, è bene segnalare altri strumenti introdotti proprio a sostegno di queste realtà imprenditoriali:

Programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP, Competitiveness and Innovation framework Programme), che prevede lo stanziamento di quasi 200 milioni di euro (tra il 2008 e il 2013) per aiutare le Pmi ecoinnovative a trasferire le proprie soluzioni ambientali dai laboratori teorici al mercato del lavoro.

Piattaforma di innovazione europea per l’ecoinnovazione (European Innovation Platform for Eco-Innovation), volta alla risoluzione dei problemi del mercato che ostacolano il cambiamento.

Fonte

Paola Perfetti