I saldi a Napoli, dove il negozio ‘è di famiglia’

A Napoli il 95% delle attività commerciali del centro storico sono affidate a piccole imprese. Un dato in forte controtendenza rispetto al resto dell’Italia, Milano in prima fila, dove a dominare sono le grosse catene e i franchising.

Il debutto della stagione dei saldi ha aiutato le piccole attività commerciali a saldare in positivo il bilancio di un anno particolarmente difficile?

Infoiva lo ha chiesto a Pietro Russo, Presidente di Confcommercio Napoli – Imprese per l’Italia, che nei giorni scorsi, alla vigilia del debutto della stagione dei ribassi, aveva sottolineato come il settore del commercio a Napoli necessitasse più che mai una boccata di ossigeno. “Domenica i negozi resteranno aperti tutto il giorno – aveva dichiarato Russo. –  C’e’ bisogno di portare un po’ di ossigeno al nostro settore perche’ i dati che abbiamo sono oltremodo negativi, e anche l’atmosfera che si respira in citta’, in quelle che erano le “vie dello shopping“, e’ tutt’altro che entusiasta. Si fa fatica anche a vendere costumi e teli mare“.

Ma com’è andata davvero?

Primo weekend di saldi a Napoli: qual è il bilancio di quest’anno? E se dovessimo fare un confronto con il 2011?
Il bilancio è sicuramente negativo. Ci aspettavamo una ripresa delle vendite che, purtroppo, non c’è stata. Il calcolo è stimato intorno al 30% in meno di vendite rispetto al 2011.

Quali sono le tipologie di acquirenti che hanno acquistato in saldo? Italiani/ stranieri? Altospendenti/mediospendenti?
Si tratta di quei consumatori che acquistano qualsiasi prodotto, senza guardare al brand o alla qualità della merce, mentre, anni addietro, le vendite in saldo rappresentavano un’occasione per acquistare anche prodotti di marca. Tra le tipologie di acquirenti evidenziate, ritengo che si tratti soprattutto di mediospendenti.

I commercianti di Napoli e provincia hanno scelto di aderire ai ‘saldi anticipati’? Se si, questo ha portato beneficio o ha svantaggiato la consueta partenza dei saldi del 7 luglio?
I commercianti napoletani hanno deciso, vista la crisi economica, di effettuare numerose promozioni anche prima del periodo dei saldi, che, comunque, non hanno cambiato lo stato delle cose. Nonostante le offerte, non si è riusciti a fronteggiare le difficoltà legate alla caduta dei consumi.

Quali sono le previsioni sulle prossime settimane di saldi ?
Ritengo, purtroppo, negative. A meno che un aumento degli sconti non richiami, in maniera più forte, l’attenzione dei consumatori. I saldi restano, a mio avviso, un’opportunità per i consumi e per i consumatori, prima ancora che per gli esercenti.

Napoli e gli esercenti della moda: quanti negozi sono stati costretti a chiudere nell’ultimo anno? Saldo in negativo o positivo?
Sull’intero territorio provinciale il saldo delle aperture/chiusure è negativo per l’1%. Metà di queste attività commerciali appartengono al settore del tessile e abbigliamento. Un altro fenomeno in notevole aumento riguarda invece la chiusura dei negozi storici del centro o il loro trasferimento in aree periferiche della città.

In percentuale, tra le attività commerciali del centro di Napoli, quante sono ancora a conduzione familiare (piccole imprese) e quante sono di proprietà di grosse catene e franchising?
Oltre il 95% sono imprese con meno di dieci dipendenti, generalmente a conduzione familiare.

Alessia CASIRAGHI

Ore piccole per i negozianti di Corso Buenos Aires, tra saldi e notte bianca

Milano si illumina questa sera con la notte bianca dello shopping in Corso Buenos Aires. Un’iniziativa che cade a pochi giorni dal debutto della stagione dei saldi e che si prepara a coinvolgere tutta la città, ma soprattutto negozi e piccoli commercianti della zona. I milanesi spenderanno di più?

Per fare un bilancio sui risultati del primo weekend di sconti a Milano, e qualche previsione sull’evento di questa sera, abbiamo interpellato Gabriel Meghnagi, Presidente di Ascobaires, l’Associazione dei Commercianti di Corso Buenos Aires. Tra nuove catene di franchising, piccole boutique storiche e l’arrivo di una grossa fetta di acquirenti dal Medio Oriente, quale sarà il futuro di Corso Buenos Aires?

Primo weekend di saldi a Milano: qual è il bilancio di quest’anno per i negozi di Corso Buenos Aires? E se dovessimo fare un confronto con il 2011?
Il bilancio è purtroppo negativo, ma il risultato è dovuto alla concomitanza di una serie di diversi fattori: prima fra tutti la crisi, ma questo è fin troppo risaputo. Per quello che ci riguarda come Associazione di Commercianti il fattore maggiormente penalizzante è stata la partenza ritardata dei saldi quest’anno: 5 giorno dopo rispetto al 2011, quando la stagione degli sconti era cominciata il 2 luglio. A mio parere, per il 2012, il primo weekend dei saldi avrebbe dovuto partire il 30 giugno, con una settimana di anticipo. Resto fiducioso per il prossimo anno, perché è cambiato l’Assessore in Regione, dal momento che si tratta di una legge regionale, e spero che per il 2013 la decisione venga presa non guardando strettamente al calendario ma analizzando la situazione di anno in anno. Il secondo fattore penalizzante riguarda l’introduzione degli sconti anticipati: la Regione Lombardia ha liberalizzato gli sconti fino 30 giorni prima della partenza vera e propria dei saldi.
E’ innegabile che da una parte si tratta di un provvedimento positivo, perché in passato solo le grosse catene potevano permettersi di fare promozioni anticipate, mentre quest’anno questo diritto è stato esteso anche ai piccoli commercianti.
La conseguenza però è stata inevitabile: il segno positivo nei fatturati segnato a Giugno 2012 ha penalizzato il debutto della stagione dei saldi vera e propria. Se dovessimo parlare in cifre gli incassi del primo weekend di luglio hanno registrato un – 15% rispetto al 2011. Anche se ritengo sia prematuro affermare che i saldi sono andati male: il confronto andrebbe esteso ad un arco temporale più ampio, 15 giugno – 30 luglio 2012.

Quali sono le tipologie di acquirenti che hanno acquistato in saldo? Italiani/ stranieri? Altospendenti/mediospendenti?
L’acquirente tipo dei saldi 2012 proviene dal Medio Oriente, soprattutto i Paesi Arabi, seguito da Russi, Cinesi e Indiani. La novità del 2012 è stato il mondo dell’India.

I saldi 2012 hanno favorito il franchising e le grosse catene di abbigliamento o anche il piccolo commerciante è riuscito a farsi valere?
Chi non è rimasto fermo dicendo ‘io non faccio sconti’ è riuscito non dico a guadagnare, ma a quantomeno a smaltire il magazzino per averlo fresco in vista della stagione invernale, con l’arrivo della merce nuova. Il vero problema dei saldi è che l’esercente non ha un guadagno effettivo sulla vendita, ma in compenso riesce a liberarsi del magazzino per poter collocare merce nuova.
Le catene franchising, rispetto al piccolo commerciante, ha la possibilità di smaltire il magazzino in modo molto più semplice, perché la merce viene reintrodotta in altri canali di vendita. In aggiunta la grossa catena commerciale pratica un diverso tipo di ricarico sul prezzo, e anche in presenza dei saldi, il suo margine di guadagno resta più alto.

Mercoledì 11 luglio Ascobaires organizza la notte bianca dello shopping. Quali sono le vostre previsioni?
L’obiettivo è cercare di recuperare il più possibile dal momento che lo scorso anno non c’era stata concessa la possibilità di avere la Notte Bianca. Quest’anno siamo riusciti a far si che l’iniziativa abbia luogo, era sufficiente chiedere l’autorizzazione al Comune. Se avessero chiesto anche le altre vie del centro di Milano il coinvolgimento di pubblico sarebbe stato ancora maggiore. La Notte Bianca di mercoledì non coinvolgerà solo Buenos Aires, ma anche Via Belfiore e Via Marghera.

Quest’anno Corso Buenos Aires, pur non essendo penalizzato dall’introduzione dell’Area C, è stato interessato da un turnover non indifferente di vendita-cessione di attività commerciali. Se dovessimo fare un bilancio?
E’ vero, molte attività commerciali hanno ceduto, ma non si è trattato di chiusure vere e proprie, non ci sono cartelli di affittasi. Gli esercenti preferiscono prendere un indennizzo o l’avviamento, e quindi cedere l’attività, perchè stanchi o perché si vedono raddoppiare il contratto di affitto in pochissimo tempo. Quest’anno il turnover in Corso Buenos Aires è stato notevole, sia da Gennaio 2012 ad oggi che negli ultimi 12 mesi. Se poi si analizza chi rileva le attività cedute da piccoli e medi imprenditori si noterà che sono soprattutto le grosse catene, con già all’attivo 200 o 300 punti vendita, a farla da padrone. Marchi e franchising disposti a pagare affitti stratosferici pur di essere presenti sulla via come vetrina, piuttosto che alla ricerca di un utile effettivo.

In percentuale, qual è la fetta di Corso Buenos Aires occupata oggi dalla piccola imprenditoria?
I negozi a conduzione quasi familiare raggiungono ormai oggi il 25 – 30 %. I piccoli commercianti sono diminuiti in maniera esponenziale, ma questo è un fenomeno che interessa tutte le vie di Milano, anzi d’Italia, direi.

Lei ritiene che i saldi siano ancora una strategia d’impresa valida?
Assolutamente si. Perché c’è ancora tantissima clientela che aspetta il saldo per comprare. Lo straniero compra anche con gli sconti anticipati, ma la clientela italiana vuol vedere la scritta saldi sulle vetrine, altrimenti non compra. Perché ha il timore, in parte giustificato, che si tratti in realtà di uno sconto camuffato.

Avete in progetto altre iniziative per i prossimi mesi?
La nuova edizione della Baires Motor Parade, la competizione di auto e moto d’epoca, in programma per l’autunno 2012.

Alessia CASIRAGHI

Saldi 2012 o saldiamo i conti? Le Confcommercio cercano di aiutare i piccoli imprenditori

 

Code interminabili fuori dai negozi. Occasioni di sconto sui capi delle ultime collezioni a metà prezzo o fino all’80% del risparmio.

Risparmio… miele per le bocche affamate degli Italiani che non aspettano altro che la stagione dei saldi per concedersi una chicca o un capo che desideravano da tempo. D’altronde, lo stato dell’economia e il livello dei consumi pro-capite è, secondo il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, una vera Caporetto per il Belpaese, mai così povero da 15 anni a questa parte.

Saldi … Parole d’oro per quelle famiglie che attendono la fine dell’anno per rimpinguare il guardaroba di grandi e soprattutto dei piccini che crescono da un anno con l’altro. Quindi, spese necessarie. Ma ce la si farà!?!

IMU e sald, saldi e IMU … qualcuno li “salterà” a piè pari quest’anno, per forza, c’è la crisi; c’è di mezzo la dichiarazione dei redditi, i soliti salassi, insomma.

Ad onor del vero, qualcuno è già riuscito a comprare in gran ribasso, approfittando delle promozioni fuori stagione, lanciate in anteprima dalla Lombardia e giù fino in Basilicata,  costellando di occasionissime qua e là le vie dello shopping del Belpaese.

Ma… converrà davvero buttarsi a capofitto nello shopping quest’anno? E se sì, dove, da quando?

Innanzitutto, occhio alla spesa. Se i saldi sono stati fissati a partire dal 7 luglio, è bene accertarsi che le super promozioni lanciate giusto “qualche giorno prima” non siano la classica sòla alla Totò. Insomma, diffidare dagli spiccati specchietti per le allodole.

Come fare? Godersi una svetrinata già da questi giorni così da dare una sbirciata a cartellini a prezzo di listino prima che vengano ritoccati da eventuali ribassi.

Ma questi sono i soliti rimedi della nonna. Per accertarci di come e dove stanno andandole cose interviene la Confcommercio annunciando che in Basilicata e in Molise i saldi sono già cominciati ieri, mentre altrove, in massa, il grande inizio sarà per l’appunto sabato 7 luglio.

Il calendario?

In generale le vendite scontate dureranno due mesi con varie differenze regionali: per empio dureranno 90 giorni in Campania, i più generosi; solo 45 giorni in Liguria, parsimoniosi come sempre; 6 settimane nel Lazio.

A Bologna saranno di scena i “Saldi Tranquilli”: Confcommercio Ascom si dice attenta ai diritti dei consumatori e dalle parole del suo Direttore Generale, Giancarlo Tonelli, sostiene “tutte le attività commerciali nostre associate che potranno trovare cortesia, qualità e convenienza, potendo così toccare con mano la professionalità dei nostri imprenditori“.

Saldi importanti perché finora le cose non sono andate molto bene per Confcommercio Toscana, dove il presidente Stefano Bottai si dice fiducioso ed auspica almeno una diminuzione delle aliquote IVA per venire incontro ai consumatori”.

Stesso dicasi per Alberto Marchiori, vicepresidente di Confcommercio Friuli Venezia Giulia e presidente Confcommercio di Pordenone, che osserva: dopo la “spremitura delle tasse e la preoccupazione di arrivare a fine mese […] c’é chi tra i negozianti ha anticipato con saldi e vendite promozionali, ma con risultati abbastanza contenuti. Bisogna puntare a una politica di crescita del Paese, delle aziende e dei posti di lavoro […] di batosta in batosta, vedremo il funerale di altre aziende. Così é solo depressione“. Come a dire, dopo la chiusura di un’azienda al giorno, quest’anno Marchiori ne teme due.

Insomma, questi saldi buttano male. Ma quanto saremo disposti a spendere?

Stando agli studi di settore, l’ammontare della spesa complessiva sarà non superiore agli 80 euro. Più positivo invece l’assessore capitolino al Commercio Davide Bordoni, che dopo le anteprime promozionali di Roma e dintorni auspica una spesa pro capite di 250-280 euro.

Non è dello stesso parere Roberto Polidori, presidente di Confcommercio Roma, che dice: “Da un anno all’altro c’é stato un continuo calo delle vendite. Stiamo pagando la riduzione del potere d’acquisto e da febbraio a giugno, rispetto agli stessi mesi del 2011, c’è stata una riduzione delle vendite del 20%. Per questo gli occhi sono puntati sulla prima settimana di saldi”.

Insomma, l’attesa si carica di aspettativa.

Anche in Sicilia, dove il coordinatore regionale di Confcommercio Sicilia Julo Consentino denuncia una contrazione dei profitti del 20-30% con imprese in continua chiusura, sia tra i nuovi esercenti che tra i marchi storici, quelli che hanno fatto “la storia del commercio”.

La situazione drammatica è destinata a peggiorare, senza una classe politica all’altezza – prosegue Consentino – “Da un lato c’é un ridotto potere d’acquisto delle famiglie, che adesso anche durante i saldi tendono a comprare solo l’indispensabile, dall’altro lato un forte effetto psicologico perché la gente ha paura del futuro e così non è propensa a spendere. Con i comuni al dissesto e la Regione che non é in grado di dare certezze neanche il posto fisso dà fiducia al consumatore”.

Domande e dubbi che sorgono anche dalle riflessioni di Confcommercio Veneto: “La speranza è che i saldi siano un’occasione per dare una boccata d’ossigeno a uno dei settori, quello dell’abbigliamento, che, a causa della crisi, sta soffrendo più di altri” – spiega il presidente Massimo Zanon – “Tutte le regioni d’Italia, o quasi, partiranno all’unisono, e questo è un bene – aggiunge Graziella Tabacchi Basevi, presidente regionale della Federazione Moda Italia, Confcommercio Veneto, e titolare di un negozio di abbigliamento a Verona – “Ma il fatto che la Lombardia (da quest’anno) e l’Emilia Romagna, il Trentino e il Friuli Venezia Giulia (già da tempo) abbiano cancellato il divieto di effettuare vendite promozionali 30 giorni prima dei saldi mette il Veneto in una posizione di svantaggio. Pensiamo al Lago di Garda, sponda veneta e sponda lombarda, da un lato il prezzo pieno, dall’altro le vendite promozionali, consentite grazie a un provvedimento della Regione di recentissima emanazione. Secondo logica, il turista sarà più propenso a fare shopping da questa o dall’altra sponda?

E dunque, Italiani, cosa farete? Siete riusciti a mettere qualche “palanchina” in cascina oppure aspetterete l’anno prossimo?

Intanto, Infoiva vi fornisce il calendario dei saldi Regione per Regione

  • Abruzzo – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Basilicata – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Calabria – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Campania – 7 luglio – 29 settembre 2012
  • Emilia Romagna – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Friuli Venezia Giulia – 7 luglio – 30 settembre 2012
  • Lazio – dal 7 luglio
  • Liguria – 7 luglio – 30 settembre
  • Lombardia – dal 7 luglio
  • Marche – 7 luglio – 1 settembre 2012
  • Molise – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Piemonte – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Puglia – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Sardegna – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Sicilia – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Toscana – dal 7 luglio
  • Trentino Alto Adige – dal 7 luglio
  • Umbria – dal 7 luglio
  • Valle D’Aosta – 7 luglio – 30 settembre 2012
  • Veneto – 7 luglio – 31 agosto 2012

 

Paola PERFETTI