Da UniCredit, 50 milioni per l’esportazione in Russia

Un fondo di 50 milioni è stato costituito per finanziare e agevolare operazioni di export di attrezzature e beni strumentali verso la Russia.

UniCredit ha sottoscritto un accordo di finanziamento, garantito da Sace, con OJSC VTB-Leasing, società leader nel mercato russo del leasing, per un importo complessivo di 50 milioni.
Il finanziamento, che è diviso in due tranche di 30 e 20 milioni per una durata complessiva di 6 anni, è stato accordato in considerazione dei rilevanti rapporti commerciali esistenti tra OJSC VTB-Leasing e aziende italiane, con l’obiettivo di sostenere nuove forniture italiane di beni strumentali e macchinari acquistati in leasing da controparti russe.

 

Vola l’export in Italia, percentuali in forte ripresa

Il rapporto di Unioncamere evidenzia una buona ripresa dell’economia dell’Italia grazie in particolare all’export. La variazione più consistente “dovrebbe registrarsi al Nord-Est e al Nord-Ovest (+1,4% Pil, con Lombardia e Veneto a far da locomotiva ai primi posti della classifica) e decisamente meno significativa al Centro (+0,9%) e soprattutto al Mezzogiorno (+0,6%), con la Sardegna che dovrebbe chiudere l’anno con un modesto +0,3%”.

Le regioni trainanti ancora una volta sono Lombardia e Veneto con un aumento atteso del Pil le ”locomotive d’Italia” (+1,6%), seguite nelle stime da Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna (1,3%), Trentino Alto Adige (1,2%), che dovrebbero registrare nel 2011 uno sviluppo del Pil superiore alla media nazionale (+1,1%). Le regioni che cresceranno meno sono tutte nel Mezzogiorno: Sardegna (0,3%), Campania e Molise (0,5% entrambe). Per nord-ovest e nord-est e’ prevista una crescita dell’1,4%, per il centro 0,9%, per il Mezzogiorno 0,6%”.

Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, sottolinea: “Sono 13mila le Pmi manifatturiere che stanno scommettendo sulle opportunità del gioco di squadra e fanno gia’ parte o hanno intenzione di inserirsi all’interno di una rete ma perchè le reti possano svilupparsi e raggiungere i mercati globali, c’è bisogno di favorire il loro raccordo con i centri di ricerca e con le università. Anche attraverso le reti si può disegnare un percorso di uscita del Mezzogiorno da quell’isolamento in cui continua, in gran parte, a restare ancora prigioniero. Un lavoro di raccordo, di supporto e di promozione che le Camere di commercio possono svolgere meglio di chiunque altro, perchè su questo ruolo si costruisce la loro identità“.

M.Z.