Mezzogiorno: Ecco la situazione delle Pmi secondo Confapi

Sono stati presentati recentemente i dati relativi alla quindicesima edizione dell’Indagine Congiunturale Unicredit Confapi I semestre 2011 del mezzogiorno d’Italia. Il campione preso in esame è di 3200 imprese manifatturiere del sistema Confapi. Dall’indagine emerge che le imprese in territorio nazionale sono concentrate per il 65,6% nel nord.

La situazione in generale sembra migliorare rispetto alle precedenti rilevazioni: i saldi relativi a produzione (+8,45%), ordini (+5,77%) e fatturato (2,99%) a livello nazionale tornano in territorio positivo. Era dal I semestre 2008 che non si verificano dei saldi positivi. Il livello di ordini extra UE si attesta al +15,21%, quello del fatturato extra UE al +20,37%. Sembra essere in particolare il centro a rappresentare l’andamento migliore seguito dal Nord-Est.

Il mezzogiorno presenta una produzione prossima allo zero, molto meglio rispetto alla precedente rilevazione che vedeva una cifra negativa (-28% circa) con un andamento negativo degli ordini (-1,49%) e del fatturato interno (-14,55%). Le aspettative per il Mezzogiorno sembrano dunque positive: da -27,3% della precedente rilevazione all’8%. Anche il saldo relativo all’occupazione pur essendo pari allo zero è migliore di altre parti d’Italia in cui è negativo. Seguono il Centro (6,1% da -10,5%) e il Nord Ovest (2,6% da -7,2%), mentre il saldo del Nord Est (1,3%) non si discosta rispetto alla scorsa indagine (1,5%).

L’11,54% del campione delle imprese del Sud ha effettuato investimenti, soprattutto in impianti e macchinari (17,99 %). Impianti e macchinari trionfano anche a livello nazionale: sono al primo posto per il 22,30% degli intervistati. Il Mezzogiorno investe più del resto d’Italia in immobili, ma risulta all’ultimo posto negli investimenti in ricerca e sviluppo Sul fronte occupazione il dato peggiore è quello del Sud che registra un –14%. Il dato a livello nazionale è del –6,4%. Permangono difficoltà per le concessioni del credito.

Mirko Zago

Bonus assunzioni: 50% di credito sui costi per le Pmi del Sud

Il decreto sviluppo prevede un credito del 50% sui costi per le piccole e medie imprese che, situate nel Sud Italia, assumeranno con contratti di lavoro a tempo indeterminato. Entro un anno dall’entrata in vigore del decreto, per ogni nuovo lavoratore svantaggiato o molto svantaggiato assunto in Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, si potrà fruire di un credito d’imposta del 50% dei costi salariali sostenuti nell’anno successivo all’assunzione.

Sarà possibile anche richiedere un’estensione dell’aiuto fino ad un massimo di 24 mesi nel caso in cui il lvaoratore sia molto svantaggiato (lavoratore senza lavoro da almeno 2 anni). Il Bonus assunzioni vuole essere un incentivo alla ripresa economica e in particolare una manovra per favorire le assunzioni regolari in aree svantaggiate.

M.Z.

Tremonti da il via libera alla Banca del Mezzogiorno

La Banca d’Italia ha autorizzato la nascita della Banca per il Mezzogiorno dopo il via libera ricevuto dall’Antitrust lo scorso febbraio. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. La Banca del Mezzogiorno opererà in particolare in aiuto della piccola e media impresa del Sud con diversi strumenti creditizi, tra i quali il credito industriale, il credito agevolato e la gestione di fondi di garanzia regionali.

La delibera della Banca d’Italia permetterà di realizzare la facilitazione all’accesso al credito per le imprese del Mezzogiorno attraverso la rete di Poste Italiane, presente nelle regioni meridionali con circa 4.500 uffici postali. A questi e’ previsto che a breve si aggiungano gli oltre 3.000 sportelli delle Banche Popolari e del Credito Cooperativo, istituti bancari di cui si prevede la prossima adesione all’iniziativa, per un totale di oltre 7.500 sportelli.