Natale 2014 con i tuoi

Se vogliamo è una non notizia, e come tale non meriterebbe la copertina. Ma, dopotutto, è Natale e quello che la gente ama sentirsi raccontare in un giorno di festa come questo è qualcosa di rassicurante, tradizionale, routinario. E dunque, a confermare tradizione e routine ci ha pensato la Camera di Commercio di Milano che, tramite un sondaggio realizzato attraverso Digicamere con metodo Cati su 801 cittadini di Milano, Roma e Napoli a fine novembre 2014 ha rilevato che gli italiani oggi festeggiano in gran parte il Natale 2014 tra le mura di casa.

Secondo il sondaggio della Camera di commercio di Milano, nel capoluogo lombardo il Natale 2014 viene trascorso soprattutto in compagnia di famiglia e amici, tra casa propria (47,2%) e quella di parenti e amici (uno su due), anche se non manca chi fa festa al ristorante: circa 1 su 100.

Festa in famiglia anche a Roma e Napoli: nella capitale, il 98,7% degli intervistati è a casa propria o in quella di amici e parenti, mentre all’ombra del Vesuvio il Natale 2014 sta trascorrendo tra le mura domestiche per circa il 96% delle persone intervistate.

Il sondaggio della Camera di commercio di Milano ha voluto anche indagare qual è la tradizione alla quale gli italiani sono più legati e a cui non rinunciano nemmeno in questo Natale 2014. Anche in questo caso, poche sorprese dalle risposte degli intervistati sia a Milano, sia a Roma, sia a Napoli.

Il pranzo di Natale resta la tradizione cui è più legato quasi un milanese su due, seguita dalla messa di mezzanotte (9,2%) e dal cenone della Vigilia (8,8%). Romani e napoletani, invece, sono più legati al cenone del 24 (rispettivamente il 30,5% e il 25,3%) e se un romano su venti (5,3%) ama la preparazione dell’albero di Natale, il 4,8% dei napoletani della tradizione natalizia ama soprattutto la preparazione dei piatti tipici.

Sul fronte regali di Natale, il sondaggio rileva che un italiano su tre ricicla i doni in questo Natale 2014, con percentuali simili per milanesi, romani e napoletani. Inoltre, per più di un milanese su due è un Natale 2014 in tono minore tra regali più economici (32,5%) o ridotti nel numero (19,1%). Sono regali più economici anche a Roma (36,5%) e Napoli (35,1%) ma se i milanesi risparmiano soprattutto sui viaggi (11,3%) oltre un romano e un napoletano su cinque mette sulla tavola imbandita prodotti alimentari meno ricchi.

Insomma, il Natale 2014 è come quello del 2013, del 2012, del 2011 e indietro. Ma, del resto, è giusto così. E allora… buon Natale a tutti!

I prodotti a marca salvano il carrello di Natale

In un momento nel quale l’economia è quello che è e i portafogli degli italiani anche, il Natale si conferma un’occasione ottima per spendere il giusto cercando la qualità. I prodotti a marca, in questo senso, si confermano una scelta azzeccata e sempre più condivisa, come ha dimostrato ADM, Associazione Distribuzione Moderna.

ADM ha infatti calcolato che riempiendo il “carrello delle feste” con i prodotti a marca, una famiglia può risparmiare 22 euro rispetto alla spesa con prodotti di altri marchi; un risparmio che, in termini percentuali, arriva al 26,12%. Il dettaglio dell’indagine ADM sui prodotti a marca è ben sintetizzato in questa infografica.

Secondo ADM, anche a Natale nel carrello della spesa degli italiani continuano ad aumentare i prodotti a marca del distributore rispetto a quelli degli altri marchi, raggiungendo una quota di mercato del 18%. Merito soprattutto della percezione che il consumatore ha sviluppato dei prodotti a marca del distributore; secondo ADM, nella visione del consumatore i prodotti a marca sono ormai simili a quelli di una vera “marca”, che portano valori propri che affiancano e completano, nel carrello delle famiglie, l’offerta rappresentata dai grandi brand industriali nazionali e internazionali.

Il risultato è anche determinato da un ottimo rapporto qualità/prezzo, che rende i prodotti a marca in grado di soddisfare pienamente i bisogni di una famiglia costretta a prestare sempre più attenzione al proprio potere d’acquisto. Secondo ADM, quindi, i prodotti a marca del distributore sono un’eccellente opportunità di risparmio. E con quello che esce dalle tasche degli italiani a Natale, ogni risparmio è benedetto.

Natale al ristorante? È multietnico

Quando si tratta di fare business, non c’è religione che tenga, anche e soprattutto a Natale e soprattutto quando si tratta di Natale al ristorante.

Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese al secondo trimestre 2014 e 2013 relativi alle sedi di impresa e, per le nazionalità, ai titolari di impresa individuale nati all’estero, i locali in città sono sempre più stranieri e l’offerta per passare Natale al ristorante spesso non parla italiano.

Milano è il cuore di questo fenomeno, con un peso pari al 13,2% sul totale nazionale, seguita a livello italiano da Roma con 2.086 imprese (10,7%) e Torino (1.082, 5,5%). La città di Milano, da sola, concentra oltre l’8% dei ristoratori stranieri che lavorano in Italia e che possono presentare una variegata offerta per il Natale al ristorante.

A Milano città si può contare su un’offerta tra ristoranti e asporto di oltre 4.500 imprese, +6,4% rispetto al 2013. Circa un’impresa della ristorazione su tre (1.607) a Milano città è straniera, con i ristoratori stranieri che crescono del 9,3% in un anno, una velocità quasi doppia rispetto alla crescita delle imprese italiane (+4,8%). La metà degli stranieri fa anche la pizza, anche se non è indicatissima come menù di Natale al ristorante.

In generale, in Italia, in Lombardia e a Milano cresce la ristorazione, rispettivamente +2,4%, +2,6% e +5,5%. A Milano ci sono nel settore 7.817 imprese, in Lombardia 23.712, in Italia 171.313. Traina la crescita la ristorazione internazionale che in media cresce dell’8% in un anno e costituisce il 32,9% del settore a Milano, il 22,8% in Lombardia e l’11,4% in Italia. Nel 2014 sono circa 2.600 le imprese straniere attive tra ristorazione con e senza somministrazione a Milano e provincia, 5.400 in Lombardia e quasi 20mila in Italia.

In Lombardia, dopo il capoluogo, che pesa circa la metà della ristorazione “etnica” regionale, vengono Brescia con l’11,7%, Bergamo (7,7%) e Monza e Brianza (7,4%), con un’ampia offerta per passare il Natale al ristorante.

Andando nel dettaglio delle varie nazionalità, la ristorazione straniera a Milano e in Lombardia è soprattutto degli egiziani, tra pizza e kebab, (il 43% a Milano, 39,5% in regione) seguiti dai cinesi, che tra involtini primavera, sushi e pizza, pesano il 28% a Milano e il 20,5% in Lombardia. Vengono poi i turchi specializzati in kebab. In Italia, invece, se il 17% delle attività è gestito da egiziani o cinesi, il 6% è di rumeni. Insomma, per scegliere il pranzo di Natale al ristorante, è bene imparare qualche lingua…

Napoli, il pranzo di Natale si trasforma in rissa

 

Una maxi rissa in cortile finita con l’arresto di 5 persone da parte dei carabinieri di Caivano. E’ successo in un comune di 36 mila abitanti tra Napoli e Caserta: la scena è quella dei classici pranzi natalizi faraonici che diventano l’occasione per ritrovare parenti lontani e vicini. All’improvviso scatta una lite per motivi di gelosia tra la coppia di coniugi che aveva organizzato il pranzo: la lite degenera e coinvolge altri 3 parenti, che si spostano nel cortile condominiale della coppia.

I carabinieri, chiamati probabilmente da qualcuno che ha avvertito le urla, sopraggiungono sul posto mentre il quintetto si picchiava a calci e pugni: alla vista delle forze dell’ordine, sono giunti altri parenti per dar man forte ai contendenti. Dopo breve colluttazione in cui vengono coinvolti anche i militari dell’Arma, la lite natalizia è sedata. Il bilancio? Cinque arresti e due feriti, la sorella di un contendente e un carabiniere, che sono stati medicati dai sanitari dell’ospedale di Frattamaggiore per lesioni giudicate guaribili rispettivamente in 20 e 3 giorni.

Pranzo di Natale? Quasi 5 milioni di italiani mangeranno a ristorante. Ottimo giro d’affari per i ristoratori

Secondo la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi, saranno quasi cinque milioni gli italiani che si riverseranno nei 54.863 ristoranti aperti nel giorno di Natale per il tradizionale pranzo del 25. Il giro d’affari per i ristoratori si aggira attorno ai 217 milioni di euro.

Quest’anno il pranzo di Natale sarà all’insegna delle ricette tradizionali regionali. I ristoranti che stanno proponendo le ricette popolari perdute e rivisitate in chiave moderna hanno colto proprio questo spunto per proporre un Natale originale e all’insegna dell’italianità. Tanto è vero che anche i ristoratori che non si avventurano nelle ricette storiche, prevedono comunque di offrire ai clienti un menu meno esotico e più stagionale: l’ananas lascia il posto alle arance; legumi e ortaggi compariranno in maniera forte; la carne va più del pesce,anche se di allevamento. Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe, spiega: “Il Natale è la festa della famiglia per definizione  e il ristorante è il posto più adatto per accogliere le grandi tavolate di parenti ed amici con lo stesso calore della casa. Con queste ricette storiche rivisitate si sta aprendo una nuova fase rinascimentale della cucina”. La scelta culinaria dei ristoranti sembra essere stata apprezzata dai consumatori che hanno già fatto registrare il tutto esaurito in molti locali.  Ma quanto costerà mangiare fuori il giorno di Natale? Il prezzo medio per un pranzo composto da antipasto, due primi piatti, due secondi, contorni di stagione, dolci natalizi, caffé, bevande costerà in media 43,50 euro, appena l’1,2% in più del 2009. Rispetto allo scorso anno cresce il numero di chi consumerà il pranzo di Natale nei 60mila ristoranti aperti da nord a sud della penisola. Forti anche di alcune iniziative di intrattenimento (la presenza di Babbo Natale nel locale e i menu bambini, per esempio), i 5 milioni di italiani che andranno al ristorante rappresentano un aumento del 2,8% di clientela rispetto al 2009.