“Aumento dell’Iva? Ci ammazzerà”

Un eventuale aumento dell’Iva? “Un colpo mortale per i consumi e per tutta l’economia reale del Paese“. Deciso e senza mezze misure il giudizio del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, al suo arrivo all’assemblea generale di Assolombarda a Milano.

Se davvero si dovesse fare si rischiano 39 miliardi di consumi bruciati entro il 2015“, ha affermato Sangalli, proseguendo: “Occorre una sollecitazione a provvedimenti che vanno a favore della crescita del paese e in fretta. Il nostro problema è la debolezza strutturale della domanda e va rilanciata in tutti i modi con un pacchetto giusto“.

La voce di Sangalli si unisce dunque a quella del coro di quanti vogliono scongiurare con tutte le loro forze l’aumento di 2 punti dell’Iva che si profila per ottobre. Una prospettiva sempre più realistica, specialmente se nelle entrate fiscali continueranno a mancare soldi, come è accaduto per l’ultimo consuntivo.

Nell’ultimo decennio, aumentate le imposte sugli immobili

Assoedilizia rende noto che nel periodo 2000-2009 le imposte sugli immobili sono state in Italia pari in media al 2,2% del Pil, con un aumento del 42% nel 2009 rispetto all’anno precedente e un conseguente rialzo del Pil, 2,7% contro l’1,9% del 2008.

Quest’ultimo dato, il 2,7%, indica che la proprietà immobiliare subisce in Italia un prelievo tributario rispetto al Pil di gran lunga superiore sia alla media dei Paesi Ocse (1,8%) sia alla media dei Paesi Ocse appartenenti all’Unione europea (1,6%).

La Germania, ove vige il civile principio che “il prelievo fiscale ha il proprio limite nella capacità di reddito del patrimonio”, spicca fra i Paesi con il carico tributario più basso (0,8%).

A riprova che la difesa del risparmio, specie in edilizia, crea la crescita mentre, al contrario, la sua penalizzazione fiscale ha invece effetti depressivi esiziali.

Vera Moretti