In vacanza si va coi prestiti

È proprio vero che, crisi o non crisi, gli italiani alle vacanze estive non rinunciano. Nemmeno se, per farle, devono ricorrere a dei prestiti. Cosa che, secondo i numeri elaborati da Facile.it e Prestiti.it all’interno del loro periodico Osservatorio sul credito al consumo, molti fanno. Nel primo semestre del 2015 i finanziamenti erogati per pagare viaggi e vacanze sono stati infatti pari a circa 26 milioni di euro.

Secondo l’Osservatorio, l’incidenza di questo tipo di prestiti rispetto al totale di quelli richiesti nel nostro Paese si è leggermente contratta attestandosi allo 0,82%, sui livelli registrati nel 2013 (0,83%). Molto ridotta rispetto allo scorso anno, invece, la cifra media dei prestiti richiesta, che nei primi sei mesi del 2015 è stata di 4.200 euro mentre lo scorso anno era pari a 5.300 euro (-20%).

Secondo Facile.it e Prestiti.it, a crescere sono stati, invece, i tempi di restituzione dei prestiti. Nel 2014 chi chiedeva un finanziamento per pagare un viaggio aveva in mente di restituire l’importo in 42 rate, nel 2015 si è passati a 47.

Novità anche in merito al profilo del richiedente i prestiti; se nel 2014 l’età media di chi voleva un finanziamento per andare in vacanza era bassa (38 anni), nel primo semestre 2015 si è alzata a 41 anni. Unendo questo dato a quello dell’importo richiesto e dello stipendio di chi sottoscrive la domanda (1.600 euro mensili in media) si ipotizza una riduzione dell’incidenza dei viaggi di nozze sul totale di quelli pagati con prestiti e l’aumento delle vacanze familiari breve e medio raggio.

In termini assoluti sono Lombardia e Campania le due regioni in cui vengono sottoscritte il maggior numero di richieste di prestiti per viaggi e vacanze (rispettivamente il 29% ed il 12%), ma se si osserva l’incidenza dei finanziamenti di questo tipo sul totale di quelli sottoscritti nella regione, la Lombardia è ancora una volta prima con l’1,27%, seguita dal Veneto, dove i prestiti finalizzati al pagamento dei viaggi sono l’1,24% del totale.

Prestiti, se ne chiedono di più ma meno consistenti

Secondo qualcuno il peggio della crisi è ormai alle spalle, ma resta il fatto che le famiglie italiane hanno ancora fame di liquidità e lo dimostra l’aumento della domanda di prestiti che viene rivolta agli istituti di credito e alle finanziarie.

Ma, se da un lato aumenta il numero dei prestiti richiesti, dall’altro cala l’importo medio delle cifre. Lo ha rilevato l’Osservatorio sul credito al consumo di Prestiti .it e Facile.it, che ha verificato come, in sei mesi, le cifre medie si siano ridimensionate del 15%, riportando gli importi ai livelli di un anno fa. Oggi il taglio medio dei prestiti richiesti è di quasi 11mila euro, contro i 13mila richiesti a ottobre 2014.

Lo studio è stato condotto su circa 40mila domande di prestiti presentate tra ottobre 2014 e marzo 2015. Dall’analisi emerge che il profilo del richiedente è quello di un uomo (il 73% del campione esaminato), 41enne, che conta di restituire gli 11mila euro richiesti in 65 mensilità, grazie al suo stipendio medio di 1500 euro.

Sempre dallo studio emerge che i prestiti vengono richiesti principalmente per bisogno di liquidità immediata (il 28,84% dei casi contro il 22,3% di un anno fa); seguono i prestiti per l’acquisto di auto usate (18,21%) e per la ristrutturazione di immobili, in calo nonostante gli incentivi e i bonus statali: le domande di questo tipo sono scese al 12,76% del totale dal 15,4% di un anno fa.

Crescono, come un cane che si morde la coda, le domande di prestiti per consolidare altri debiti esistenti: ottobre 2014 erano il 9,2%, ora sono tornate ai livelli di un anno fa, al 14,07%.

Infine, rileva l’Osservatorio sul credito al consumo di Prestiti.it, il calo degli importi medi dei prestiti richiesti è omogeneo su tutto il territorio italiano, anche se vi sono alcune regioni che hanno visto una contrazione più forte rispetto a sei mesi fa: in Calabria le somme dei prestiti richiesti sono scese del 29%, in Sardegna e Sicilia del 22%.

Agli anziani piacciono i prestiti

Sarà la crisi economica, sarà l’accresciuta propensione degli italiani a utilizzare il credito al consumo, fatto sta che il settore dei prestiti nel nostro Paese non accenna a dare segni di flessione, anzi, tiene bene.

C’è però un dato che, analizzando la tipologia di prestiti e, soprattutto, il profilo medio della persona che li richiede, salta all’occhio: nel settore del credito al consumo le domande di prestiti da parte dei più anziani continuano ad essere tantissime, oltre il 9% del totale, con un importo medio richiesto di 13.400 euro.

Il dato emerge da un’analisi condotta dal portale Facile.it in collaborazione con Prestiti.it, dalla quale risulta anche che il tempo medio per la restituzione dei prestiti è abbastanza lungo, 67 mesi, da rimborsare con uno stipendio o pensione di circa 1.600 euro. Tra tutte le domande pervenute ai siti, più di una su tre (il 36%) riguarda richieste di cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

Ma quali sono le motivazioni che spingono gli over 60 a contattare gli istituti finanziatori per farsi concedere dei prestiti? Uno su 3 punta a ottenere liquidità (32,6%), mentre uno su 5 (il 19,2%) vuole ristrutturare la casa. Il consolidamento dei debiti arriva al 13,4%, scalzando dal podio i prestiti per l’acquisto di un’auto usata che solo qualche anno fa rientravano tra le motivazioni più comuni, anche tra gli ultrasessantenni.

Con la crisi, cala anche la richiesta di prestiti

La crisi porta alla riduzione delle spese, ma anche dei prestiti e dei loro importi.

I risultati dell’Osservatorio di Facile.it e Prestiti.it, realizzato analizzando un campione di 40mila richieste, mettono in mostra come la domanda media di prestito si sia ridotta del 23% in un anno, arrivando a poco più di 10.000 euro, contro i 12.500 di ottobre 2012.

In realtà, questa tendenza era evidente già a marzo, quando si era notata una prima riduzione degli importi richiesti, confermata poi nell’ultimo semestre.
Ciò che è mutato, nel frattempo, è l’identikit di colui che richiede il finanziamento: si tratta in prevalenza di uomini (74%), mentre l’età sale ancora ed arriva a 42 anni; l’importo medio è sceso a circa 10.000 euro (erano 11.000 a marzo) mentre lo stipendio dichiarato in fase di preventivo è pari a 1.700 euro mensili.
La durata del finanziamento resta superiore ai cinque anni, occorreranno 63 mensilità per ripagare il prestito.

Lorenzo Bacca, responsabile della Business Unit Prestiti di Facile.it, ha commentato questi risultati così: “Anziché rispondere come spesso accadeva in passato, alla necessità di una spesa saltuaria ma ingente, come l’acquisto dell’auto o degli arredi, la ristrutturazione di casa o l’acquisto di un piccolo immobile, nel 2013 il prestito personale serve ad ottenere liquidità, con cui far fronte alle spese più disparate“.

Quali sono i motivi che spingono a chiedere un prestito? La percentuale di richieste di liquidità è pari al 40% del totale; le altre finalità più ricorrenti restano l’acquisto di veicoli usati , in progressiva contrazione, visto che oggi rappresenta la motivazione addotta dal 19% del campione (solo un anno fa era il 27%), e la ristrutturazione di casa: questa finalità, in particolare, cresce leggermente passando dal 10% al 12% del totale.

Per quanto riguarda le differenze a livello territoriale, fermo restando che il calo accomuna tutte le regioni d’Italia, ad ottobre 2013 gli importi maggiori sono stati richiesti nelle regioni del Sud Italia, con la Sardegna che primeggia anche in questo semestre (come nel precedente, seppur con importo più basso).
Liguria ed Emilia Romagna, invece, si trovano in fondo alla classifica con una richiesta che si ferma a circa 9.500 euro.
L’età media più elevata la troviamo in Trentino Alto Adige (45 anni), mentre il prestito medio di più lunga durata lo troviamo in Molise (67 mensilità).

Vera MORETTI

Matrimonio in prestito

A maggio, come ogni anno, oltre alle rose fioriscono i matrimoni.
Ma un evento che dovrebbe suscitare solo sentimenti positivi, sta diventando causa di crucci e pensieri.
La crisi, infatti, rischia di minare i sogni di gloria delle novelle spose, che per il giorno del sì desiderano che tutto sia perfetto.

Se qualcuno decide di puntare su una cerimonia low profile, c’è anche chi non vuole rinunciare allo sfarzo e decide di chiedere un prestito.

Questa tendenza è stata confermata da Facile.it, il portale che si occupa di comparare prezzi di assicurazioni e affini, in collaborazione con Prestiti.it, che hanno analizzato oltre 20.000 richieste di finanziamento presentate negli ultimi 6 mesi in Italia scoprendo che, se nel 2011 la percentuale rappresentata dai prestiti per i matrimoni sul totale di quelli richiesti era dell’1,7%, oggi è arrivata al 2,4%, vale a dire un incremento del 41% in appena due anni.

A ridursi è, invece, l’ammontare del finanziamento richiesto, che da 16.000 euro è sceso a 9.000, anche se non si tratta di importi omogenei in tuta Italia.
I finanziamenti più consistenti vengono richiesti nel Lazio (12.570 euro in media), che precede la Calabria (11.700 euro) e la Puglia (10.450 euro); prima regione del nord il Veneto, dove la richiesta media si attesta a 9.925 euro. Importi decisamente più contenuti nelle Marche, in Liguria ed in Sardegna dove non si superano i 6.000 euro.

La Campania è la regione dove i prestiti sono maggiori, almeno quando si tratta di organizzare matrimoni e altre cerimonie, tanto che da sola rappresenta circa il 17% del totale; da notare come, in questa regione, i prestiti per matrimoni siano più del 4% di quelli richiesti, dato quasi doppio rispetto a quello nazionale; a seguire si trovano la Lombardia (14,7%), la Sicilia (10,8%) ed il Lazio (8,3%).

Ricorrono al prestito personale finalizzato al matrimonio soprattutto i dipendenti privati, ma il 6,5% di chi fa domanda è pensionato; questi ultimi sono i genitori degli sposi, che decidono per il finanziamento per regalare ai loro figli un matrimonio da favola.

I richiedenti più giovani sono gli umbri (30 anni), i marchigiani e i sardi (32 anni), i più anziani i lombardi (37 anni), gli abruzzesi (39,5) ed i campani (40 anni).
Chi ha presentato una richiesta di prestito per matrimonio ha intenzione di restituire il finanziamento in circa 58 rate, ma dove gli importi richiesti sono maggiori anche il piano di restituzione si allunga, arrivando a sfiorare i 6 anni (Lazio; 69 mesi – Calabria; 68).

Vera MORETTI

Prestiti per lo studio, è boom

Oltre 40mila italiani nell’ultimo anno hanno chiesto un prestito per pagare i propri studi o quelli dei figli. Il dato è stato diffuso da Prestiti.it, portale specializzato in finanziamenti personali. Secondo l’analisi del sito, ciò che spinge queste persone a puntare sulla formazione è la volontà di vincere lo spettro della disoccupazione, che le porta così a chiedere somme ingenti per l’università dei figli, per corsi di formazione post laurea oppure per finanziarsi la vita da “studente fuori sede”.

L’età media dei richiedenti un prestito è di 38 anni – considerato che il calcolo comprende sia gli studenti che i loro genitori – mentre la somma richiesta si aggira intorno ai 10.500 euro, da rimborsare in circa quattro anni. Tra queste richieste, quelle effettuate da giovani studenti sono oltre il 15%, tra i quali l’età media scende a 25 anni e la somma richiesta è di circa 9.500 euro.

A preoccuparsi della formazione sono soprattutto le donne: se si solito sono gli uomini che richiedono un prestito, la percentuale di donne che li richiede per motivi di studio aumenta del 14% rispetto alla media, passando dal 24% al 38% delle richieste totali. Le regioni italiane hanno una generale uniformità di comportamento, mentre ciò che varia sono gli importi richiesti: guidano la classifica Sardegna (con 14.900 euro richiesti), Lombardia (12.800) e Trentino (12.000); in coda Abruzzo (8.000 euro), Umbria e Veneto (entrambe con 8.100 euro).