L’inflazione sale al 3,1%, a settembre +0,1% dei prezzi al consumo

I prezzi degli alimentari in aumento dello 0,3%, quelli dei trasporti del 6,7%, senza dimenticare l’incremento del 5,5% previsto per le bollette del gas. L’aumento dell’aliquota Iva introdotto dall’ultima finanziaria comincia a farsi sentire.

I dati provvisori sull’inflazione resi noti dall‘Istat rivelano per il mese di settembre un aumento dell‘indice dei prezzi al consumo dello 0,1% rispetto al mese di agosto, e del 3,1% rispetto al medesimo dato del 2010.

A registrare un maggiore incremento nel mese di settembre 2011 i prezzi dei servizi ricettivi e della ristorazione, con un +1,2%, l’istruzione con un +1%, l’abbigliamento e le calzature con un +0,8 %. Per quanto riguarda il genere alimentari lo zucchero e il caffè sono saliti rispettivamente dell’1,2% e e dell’1%. In aumento il settore della gioielleria (+9,5%), sulla scia della crescita del valore dell’oro, e il mercato delle automobili (+0,4%).

Non sono previsti aumenti per l‘energia elettrica, mentre per il gas, al contrario, è previsto un incremento pari al 5,5%, ovvero 61 euro in più all’anno in bolletta per una famiglia tipo.

Ampliando lo sguardo all’Eurozona, si scopre come l’inflazione sia in crescita anche per gli altri Paesi della UE, dove il tasso annuale è passato al +2,5% di agosto al + 3% di settembre.

A preoccupare è poi l’allarme sull’arrotondamento dei prezzi lanciato dalle associazioni di categoria Adusbef, Adiconsum, Codacons, Federconsumatori. Confcommercio ha però subito precisato: ‘la tempistica delle rilevazioni dei prezzi non ha consentito di incorporare l’aumento dell’aliquota Iva. In più l’aumento dello 0,1% congiunturale resta uno degli incrementi più contenuti dalla fine del 2010, gran parte degli aumenti rilevati sono dovuti a fattori stagionali e al rinnovo dei listini‘.

Alessia Casiraghi

Retribuzioni ferme a luglio

Dopo il dato allarmante diffuso dall’Istat sull’inflazione record ad agosto, ecco puntuale l’altra faccia – dolente – della medaglia, il dato sulle retribuzioni di luglio: ferme, naturalmente, rispetto a giugno, mentre segnano un incremento dell’1,7% rispetto a luglio 2010. Se si considera che l’inflazione a luglio si era attestata al +2,7% annuo, appare chiaro che il rialzo tendenziale delle retribuzioni rimane inferiore a quello dei prezzi al consumo.

A fronte di un aumento tendenziale medio delle retribuzioni pari all’1,7%, i settori che presentano gli incrementi più elevati sono militari-difesa (3,7%), forze dell’ordine (3,5%) e attività dei vigili del fuoco (3,1%). Si registrano, invece, variazioni nulle per ministeri, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale e scuola, a causa del blocco della contrattazione nella Pubblica amministrazione. A luglio sono stati rinnovati due accordi riguardanti i dipendenti delle aziende municipalizzate del servizio smaltimento rifiuti e i giornalisti, mentre nessun accordo è scaduto nel mese. In ogni caso, a lla fine di luglio risultano in attesa di rinnovo 32 accordi, relativi a circa 4,3 milioni di dipendenti.

Istat per i prezzi al consumo: dati online

Sono online gli ultimi rilevamenti Istat per i prezzi al consumo.  Sul piano tendenziale, la variazione dei prezzi dei beni sale al 3,0%.

Nel mese di maggio, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), comprensivo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% rispetto al mese di aprile 2011 e del 2,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (lo stesso valore registrato ad aprile).

L’inflazione acquisita per il 2011 è pari al 2,3%.

L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, si stabilizza all’1,8%.

Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo sale al 2,1% dal 2,0% di aprile 2011.

Sul piano tendenziale, la variazione dei prezzi dei beni sale al 3,0%, con una lieve accelerazione rispetto ad aprile 2011 (+2,9%) e quella dei prezzi dei servizi si porta al +2,3% dal +2,2% del mese precedente. Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi resta invariato rispetto al mese di aprile.

La stabilizzazione dell’inflazione, a maggio, risente della flessione congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti e dei Beni non durevoli, i cui effetti sull’indice generale risultano, tuttavia, controbilanciati dall’aumento mensile dei prezzi dei Beni Alimentari e da quello, per quanto più contenuto, dei Beni energetici regolamentati.

Sulla base delle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 3,0% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un’accelerazione di un decimo di punto percentuale rispetto ad aprile 2011 (+2,9%).
Link doc Istat

Istat: inflazione al 2,6% e in continua crescita

Continua a crescere l’inflazione secondo i dati preliminari elaborati dall’Istat. In particolare il tasso d’inflazione ad aprile e’ salito al 2,6%, dal 2,5% di marzo con un aumento dei prezzi su base mensile dello 0,5%. Si tratta del tasso annuo più’ alto da novembre 2008, quando l’inflazione si attestò al 2,7%. A influire maggiormente la crescita recente del tasso sono gli aumenti  sui prezzi dei servizi relativi ai trasporti e della dinamica dei beni energetici non regolamentati (adeguamento delle tariffe elettricità e gas).

La tendenza all’aumento per l’inflazione non conosce sosta dal dicembre 2010 così quella acquisita per il 2011 è pari al 2,2%. L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale all’1,8% dall’1,7% di marzo 2011. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo è pari al 2% (era +1,9% a marzo 2011). Tendenzialmente la variazione dei prezzi dei beni sale al 2,9%, con una lieve spinta all’incremento rispetto a marzo 2011 (+2,8%), mentre quella dei prezzi dei servizi si porta al +2,2% dal +2,0% del mese precedente.

Stando a questi dati, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) è aumentato dell’1,1% rispetto al mese precedente e del 3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (a marzo 2011 era al +2,8%).

Mirko Zago