Prezzo del pellet inverno 2023-2024, cosa attendersi?

La maggior parte degli italiani è alle prese con i rientri dopo le vacanze estive e di fatto già preoccupata per l’imminente cambio di stagione che porta con sé anche nuove spese, tra queste la spesa del riscaldamento che l’anno scorso ha portato ad esborsi davvero importanti. Molti si chiedono quale sarà il prezzo del pellet, ecco i listini che abbiamo trovato presso vari rivenditori.

Il prezzo del pellet pre-stagionale 2023-2024

Partita la vendita pre-stagionale del pellet, quest’anno, rispetto all’anno appena trascorso potrebbe portare dei vantaggi. L’inverno 2022-2023 è stato caratterizzato da una partenza con Iva al 22% e prezzi altissimi, in pre-stagionale in media 10 euro, per poi salire nei mesi successivi. A un certo punto, complice la riduzione dell’Iva al 10%, misura straordinaria, il prezzo inizia a scendere, ecco perché chi ha comprato il pellet in pieno inverno, anche gennaio e febbraio, ha potuto beneficiare di prezzi ridotti. Quest’anno parlando con i venditori sappiamo che temono un rientro dell’Iva al 22% già a partire da gennaio, quindi consigliano di approfittare di questi ultimi mesi per evitare il rialzo della tassazione.

Quanto costa ora il pellet?

Quanto costa il pellet? Questa la domanda che in molti si stanno facendo. Attualmente i prezzi oscillano tra 5,50 euro al sacco (15 kg) e 6,90 euro al sacco, questo il prezzo più alto che abbiamo trovato. Il prezzo più basso, 5,50 euro, si riferisce a pellet non certificato o con certificazione A2. Al prezzo di 6,50 euro abbiamo trovato pellet di abete, la sua principale caratteristica è raggiungere in breve tempo la temperatura ideale, di conseguenza per chi ha stufa con modulazione, inizia a bruciare meno in poco tempo.

A 6,70 euro abbiamo trovato pellet di faggio oppure faggio misto ad abete. Il faggio brucia lentamente, quindi un sacco ha una durata maggiore, uno degli inconvenienti è dato dal fatto che raggiunge più lentamente la temperatura ideale e di conseguenza chi ha una stufa a modulazione potrebbe comunque bruciare una quantità notevole di prodotto.

La soluzione ideale potrebbe essere utilizzare pellet di abete per avviare la stufa e farla arrivare alla temperatura impostata e in seguito utilizzare pellet di faggio per mantenere la temperatura costante. Certamente tale scelta richiede molta attenzione e pazienza.

Previsioni prezzo del pellet nei prossimi mesi

Non sappiamo se nei prossimi mesi i prezzi aumenteranno, almeno fino al 31 dicembre. Questo è dovuto alla domanda che attualmente, dicono i venditori ancora non è prevedibile perché l’arrivo dell’estate piuttosto tardivo e le temperatura ancora molto elevate stanno portando molti a posticipare gli acquisti. A ciò si aggiunge che l’anno scorso molti hanno apportato modifiche alle stufe a pellet e quindi la domanda potrebbe essere bassa anche quest’anno. C’è un’elevata probabilità che i prezzi restino costanti almeno fino a dicembre.

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Prezzo in calo per il pellet: conviene fare scorte per il prossimo inverno?

Nelle settimane scorse è iniziata una vera discesa del prezzo del pellet e sono in molti in questi giorni a chiedersi se sia il caso di fare scorta anche per il prossimo inverno approfittando dei ribassi. Ecco i possibili scenari futuri.

Pellet quanto costa? Conviene fare scorte per il prossimo inverno?

L’inverno 2022-2023 è stato particolarmente duro, infatti i prezzi del metano e di altri combustibili per il riscaldamento, tra cui il pellet, sono volati alle stelle. Rispetto all’anno precedente (inverno 2021-2022) il prezzo del pellet è praticamente molto più che raddoppiato, è arrivato a 12 euro al sacco. Molti hanno lamentato la speculazione di grossisti e venditori al dettaglio. Altri semplicemente hanno concordato sul fatto che una serie di eventi ha portato il prezzo alle stelle. A inizio 2023 c’è invece l’inversione di tendenza, complice una notevole riduzione della domanda dovuta a temperature miti, difficoltà economiche degli italiani, decisione di molti di convertire la stufa a pellet al fine di utilizzare combustibili più economici. Arriva poi la decisione del Governo di ridurre l’Iva sul pellet per l’intero anno dal 22% al 10%. Tutto questo ha riportato i prezzi del pellet a circa 6,50 -7 euro per un sacco da 15 kg.

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Prezzo del pellet: quali sono le prospettive per la prossima campagna?

Si tratta di prezzi che sono ancora leggermente alti rispetto alla campagna 2021-2022, ma sono in tanti a temere che con il sopraggiungere della prossima campagna di vendita, i prezzi possano nuovamente lievitare e di conseguenza stanno pensando, se lo spazio a disposizione lo consente, di fare scorte. È la decisione giusta? Purtroppo è molto difficile fare previsioni, ad esempio chi nella scorsa estate per timore di aumenti sconsiderati durante i mesi invernali ha acquistato pellet a 10 euro al sacco per tutto l’inverno, ha avuto delle perdite, infatti dopo aver raggiunto i 12 euro c’è stato il ribasso e di conseguenza ha speso di più rispetto a quanto avrebbe speso comprando il pellet poco alla volta.

Allo stesso tempo non possiamo prevedere ora come sarà il prossimo inverno ( freddo o mite?). Possiamo dire che difficilmente sarà prorogata la riduzione dell’Iva, infatti si è trattata di una situazione eccezionale determinata esclusivamente dal fatto che i prezzi erano alle stelle e gli italiani in grande sofferenza.

La soluzione a questo punto potrebbe essere quella di fare solo una piccola scorta, giusto per affrontare i primi freddi e decidere poi la strategia quando sarà più chiaro l’andamento della prossima campagna che, ricordiamo, inizia generalmente nei mesi estivi (luglio-agosto). Chi ha problemi di spazio purtroppo non ha grandi spazi di manovra.

Pellet, prezzi in discesa. Quanto costa ora?

La legge 2023 ha previsto per il 2023 la riduzione dell’Iva sul prezzo del pellet dal 22% al 10%, per i consumatori questo ha determinato prezzi in discesa per il pellet, ecco quanto costa ora tra i principali distributori.

Il pellet è uno dei combustibili più utilizzati in Italia per il riscaldamento, ma per l’autunno inverno 2022-2023 gli italiani hanno avuto una brutta sorpresa e cioè prezzi in forte salita. Il pre-stagionale aveva un costo di circa 10 euro, parliamo di pellet certificato A1 e quindi di buona qualità. Nei mesi successivi, cioè in piena stagione invernale il prezzo è salito fino a raggiungere i 12 euro al sacco, ricordiamo che un sacco pesa 15 kg. Naturalmente questi prezzi hanno messo in allarme i consumatori che oltre a dover affrontare l’aumento dei prezzi del pellet hanno dovuto far fronte all’aumento dei prezzi energetici in genere e dei beni di prima necessità come gli alimentari. Per aiutare le famiglie a tenere sotto controllo gli effetti dell’inflazione il Governo ha quindi pensato di intervenire sull’Iva applicata al pellet. La stessa è stata ridotta dal 22% al 10%. Gli italiani hanno inizialmente fatto fatica a vedere il reale risparmio perché i distributori hanno prima smaltito le scorte in magazzino. Ora invece il risparmio sta diventando notevole.

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Prezzi in discesa pellet, quanto costa ora?

In media un sacco di pellet in questo periodo ha un costo che oscilla tra 9,50 euro se trattasi di abete di qualità certificato A1, mentre nel caso in cui si decida di acquistare pellet di faggio, sempre certificato A1, si ha un prezzo inferiore, in media 8,50 euro al sacco. Questa non è l’unica novità, infatti sono in molti a suggerire agli acquirenti di non fare scorte, ma acquistare in base ai consumi piccole quantità questo perché si prevede un’ulteriore discesa del prezzo del pellet già a partire dagli inizi di marzo. Questa ulteriore discesa è dovuta alla diminuzione della domanda determinata dal fatto che molti consumatori hanno optato per il nocciolino e per il fatto che si attende un aumento delle temperature che porterà una ulteriore diminuzione della domanda.

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