Natale all’Italiana e a Km zero

Il Natale che si sta avvicinando sarà quanto mai all’italiana, non solo per le usanze e le tradizioni, che nel Belpaese sono ancora molto radicate, ma anche, e soprattutto, per i prodotti che imbandiranno le tavole di cenoni e pranzi natalizi.

Sembra, infatti, che il Made in Italy stia soppiantando qualsiasi altro tipo di menù, e che ci sia un forte ritorno ai prodotti locali e regionali, dei quali, ammettiamolo, certo non siamo carenti.

Inoltre, non solo il cibo parlerà rigorosamente italiano, perché anche sotto l’albero la maggioranza dei regali saranno di provenienza nostrana.

A comunicare ciò è Adoc, Associazione Difesa Orientamento Consumatori, nella persona del suo presidente, Lamberto Santini: “Per i cenoni natalizi abbiamo registrato un rialzo dei consumi di prodotti regionali e locali, a Km Zero, in nome del risparmio e della sostenibilità nonostante i costi per la spesa alimentare siano cresciuti del 3% rispetto al 2012, per un totale di circa 180 euro a famiglia“.

Vera MORETTI

Contro la crisi compro dal contadino

La crisi ci attacca, ma si combatte in un sacco di modi. Lo fanno i professionisti, inventandosi nuove professioni e specializzazioni. Lo fanno le imprese, quando non sono soffocate dalla stretta creditizia o dai creditori che non pagano, reinventandosi un business o cercando di aggredire nuovi mercati. Lo fanno le famiglie, con piccole strategie di spesa e risparmio quotidiano. E, spesso, sono queste ultime con i loro stili di consumo ad aiutare i primi, professionisti e aziende.

Traspare dai dati relativi al commercio al dettaglio di febbraio divulgati dall‘Istat, secondo i quali quasi un italiano su dieci ha fatto la spesa nei discount alimentari dove, per effetto della crisi, crescono del 2,9% le vendite, in calo costante invece nei piccoli negozi.

Gongola Coldiretti nel constatare che, sempre dagli stessi dati, a crescere sono anche gli acquisti nella grande distribuzione, che segnano un +4%, ma che, soprattutto si registra un vero boom per gli acquisti diretti dal produttore: +53% rispetto allo scorso anno, un dato mostruoso.

Nell’arco di un anno – continua Coldiretti – ben 9,2 milioni di consumatori hanno fatto acquisti nei mercati degli agricoltori, dove si trovano solo prodotti locali del territorio messi in vendita direttamente dall’agricoltore, imbattibili per quanto riguarda il rapporto qualità – prezzo. L’apertura delle botteghe e dei mercati degli agricoltori dell’associazione Campagna Amica nelle città è importante – conclude Coldiretti – anche per contrastare lo spopolamento dei centri urbani dovuto alla chiusura dei piccoli negozi che determina un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale.

Considerando lo stato non proprio in salute dell’agricoltura italiana e il numero di agricoltori in difficoltà, complice la crisi e il clima non del tutto amico di questa primavera, sono dati che fanno bene al nostro tessuto produttivo.

d.S.