I professionisti e la tessera professionale europea

In un momento nel quale i tremendi fatti di Parigi stanno portando l’Europa a chiudersi sempre più e a scoraggiare il libero movimento delle persone all’interno dei propri confini, arriva per i professionisti italiani una notizia di segno opposto, e, per fortuna, positivo.

Lo scorso 13 novembre, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla cosiddetta tessera professionale europea, che consentirà ai professionisti italiani che hanno intenzione di svolgere la propria attività in altri Paesi Ue di farlo in maniera più agile e integrata.

La decisione del Governo, che arriva a seguito di una prima fase già avviata nell’agosto scorso, nasce dall’approvazione del decreto legislativo che recepisce una specifica Direttiva Ue, la numero 55 del 2013, in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali. In questo modo viene introdotta la tessera professionale che, nelle intenzioni dell’Ue, dovrebbe rendere più agevole il riconoscimento, da parte dell’autorità competente dei diversi Paesi, della qualifica ottenuta dai professionisti nel proprio Paese d’origine.

Come sottolinea il dipartimento Affari Europei, la tessera professionale sarà infatti non tanto un documento fisico, quanto una procedura elettronica che avrà l’obiettivo di semplificare il riconoscimento dei professionisti europei in maniera più agevole, con la conseguente riduzione di tempi e oneri burocratici.

Con la tessera professionale europea, i professionisti stranieri che vogliono esercitare in Italia, così come i professionisti italiani che vogliono esercitare in un altro Paese europeo avranno delle procedure facilitate per trasferire la propria attività oltreconfine, anche per periodi limitati, non necessariamente in via definitiva.

Come tutte le iniziative a carattere europeo, anche l’introduzione della tessera professionale europea sarà fatta per gradi, interessando progressivamente le varie categorie di professionisti. Al momento, infatti, possono accedervi solo le guide alpine, gli agenti immobiliari, i farmacisti, gli infermieri e i fisioterapisti, ma è prevista la progressiva estensione alle altre categorie di professionisti.

Infine, è utile ricordare che questo provvedimento, oltre a favorire una più libera circolazione di professionisti italiani in Europa, avvia alcune novità di rilievo:

  • la possibilità di ottenere il riconoscimento del proprio tirocinio professionale anche se svolto parzialmente all’estero;
  • la possibilità di avere un accesso parziale alla professione;
  • un sistema di allerta per segnalare i nominativi di professionisti in ambito sanitario e dell’istruzione dei minori oggetto di sanzioni penali o disciplinari con ricadute negative sull’esercizio della professione, per evitare che il loro trasferimento professionale all’estero diventi una sorta di scappatoia.

Professional Day: ecco le richieste dei professionisti

Oggi è il Professional Day e, per celebrarlo a dovere, è stato organizzata, presso l’Auditorium della Conciliazione di Roma, un’assemblea virtuale dei professionisti italiani chiamati a testimoniare l’importanza delle libere professioni per lo sviluppo del Paese.

A collegarsi, oggi durante l’evento, saranno 100 città e potranno quindi confrontarsi con i rappresentanti di tutti i partiti politici circa le idee per il Paese degli Ordini professionali. Le esigenze, da parte dei professionisti, di aprire una nuova finestra di dialogo sulle prospettive di crescita del Paese sono nate in conseguenza della crisi profonda che stiamo attraversando.

In particolare, oggetto di discussione saranno alcuni temi molto “caldi”:

Lavoro e Welfare: Non c’è lavoro senza Previdenza, perciò i professionisti italiani devono essere sostenuti durante tutta la loro vita lavorativa. Un regime fiscale adeguato può liberare risorse da investire per lo sviluppo e la crescita del Paese e del lavoro.
Inoltre, non si nega che il mondo del lavoro ha urgente bisogno di semplificazione e sburocratizzazione, così come risulta indispensabile una diminuzione della pressione fiscale sulle aziende. Solo in questo modo potranno tornare ad assumere nuovi lavoratori.

Giustizia legalità e carceri: Tutti gli indicatori individuano in questi tre temi altrettanti freni allo sviluppo del sistema Paese, senza che finora si sia trovata una soluzione efficace. Le professioni impegnate in questi settori da tempo sostengono che in virtù delle specifiche competenze anche acquisite con il lavoro quotidiano, sia indispensabile un loro diretto coinvolgimento per quanto riguarda analisi, proposte e operatività.

Ambiente e sicurezza: Le professioni dell’area tecnica lanciano 11 proposte a costo zero su ambiente e sicurezza per ripensare e rigenerare lo sviluppo e l’occupazione del nostro paese. Sono riforme indirizzate alla crescita e all’innovazione, che le professioni pongono all’attenzione delle forze politiche in un’ottica di condivisione.

Salute: La progressiva dismissione del Servizio Sanitario Nazionale e la riduzione delle risorse dedicate alla tutela della salute dei cittadini pregiudicano un bene e un diritto. La salute può essere garantita solo quando i professionisti sono nelle condizioni di dare il proprio contributo, fatto di competenze e di formazione continua.

Vera MORETTI