Incentivi alle imprese toscane che assumono dopo i tirocini

Un’importante iniziativa, che arriva dalla Giunta della Regione Toscana, ha approvato la concessione di contributi alle imprese che assumono giovani al termine del tirocinio formativo, stipulando contratti a tempo determinato per un periodo non inferiore a due anni.

Gli incentivi che riceveranno le imprese sono validi per le assunzioni effettuate a partire dal 14 febbraio 2013, e prevedono l’erogazione di contributi pari a 4mila euro per i tirocinanti under 30 e pari 5mila euro per l’assunzione di soggetti svantaggiati.

Questa proposta rientra nel progetto Giovanisì e rappresenta, senza dubbio, un concreto aiuto sia alle imprese che aderiscono all’attivazione di tirocini formativi, sia ai giovani in cerca di lavoro.

L’iniziativa è stata ideata da Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, lavoro e formazione, il quale ha affermato: “È un passaggio importante, richiesto dal Consiglio Regionale in sede di approvazione del PIGI (Piano generale integrato istruzione lavoro e formazione) che va ad aggiungersi a quanto la legge ha previsto fin dall’inizio per le assunzioni a tempo indeterminato, per cui sono previsti contributi di 8 mila che arrivano a 10 mila in caso di soggetto svantaggiato o disabile. Va ricordato poi il recente avvio, sempre previsto dalla legge, delle disposizioni per praticantati e tirocini curricolari. Partiti da meno di un mese, questi tirocini hanno già registrato circa 200 richieste di attivazione. È un modo per ribadire la finalità formativa del tirocinio, che può così diventare una delle principali modalità di accesso al lavoro per i giovani dai 18 ai 30 anni”.

Vera MORETTI

L’agricoltura sociale arriva in Toscana

L’agricoltura sociale arriva anche in Toscana grazie ad un bando, il primo in Italia, che si inserisce nell’ambito del progetto Giovanisì: sono previsti incentivi per gli imprenditori agricoli che assumono persone disabili, attraverso contributi a fondo perduto.

Sono previste agevolazioni alle imprese agricole toscane che assumono lavoratori con disabilità o svantaggi; sono destinate agli agricoltori, ma anche a cooperative sociali e associazioni. L’obiettivo è quello di incentivare non solo l’attività agricola, ma anche l’inserimento nel mondo del lavoro di persone disabili, in particolare di minori e giovani che soffrono di problematiche psichiche o che hanno avuto problemi legati alla tossicodipendenza.

Alle imprese sono destinati contributi a fondo perduto che possono arrivare anche a 5mila euro per tre anni per ogni persona assunta, fino a coprire il 90% delle spese ammissibili. Più nel dettaglio, a ogni lavoratore disabile assunto spetta un sostegno economico che può variare da 100 euro a 400 euro mensili, sulla base delle ore effettive di lavoro svolto.

Francesca SCARABELLI