Unioncamere, con l’organizzazione tecnica di Promofirenze e la collaborazione di Unioncamere Emilia-Romagna, ha organizzato una missioneimprenditoriale multisettoriale che vedrà impegnate alcune imprese dell’Emilia Romagna in Brasile ed in Perù fino al prossimo venerdì. La missione prevede tappe a San Paolo e Lima dove sono in programma incontri b2b con operatori locali sulla base di un’agenda prefissata. Il Brasile produce da solo oltre il 50% del Pil sud americano ed è destinato secondo gli analisti a diventare la quinta potenza al mondo entro il 2013, mentre il Perù è un Paese che sta mostrando un alto ritmo di crescita. Meccanica, prodotti chimici e plastici, agroalimentare, sono i settori trainanti del rapporto tra le imprese emiliano romagnole e quelle di paesi dell’ America Latina che offrono un’incredibile varietà di possibilità imprenditoriali: materie prime, prodotti finiti e forza lavoro, in una vasta gamma di settori produttivi. Secondo i dati Istat relativi al primo semestre del 2010, nonostante rappresentino solo una quota del 3,5%, le esportazioni regionali hanno realizzato nel semestre un incremento del 35,9%, ben superiore all’aumento del 19,7% registrato dall’export totale e anche al + 28,8 % delle esportazioni italiane verso l’America Centro-Meridionale. Nel primo semestre l’export regionale verso l’area è stato di 710 milioni di euro pari al 14% del livello nazionale con un incremento nel periodo di quasi il 36%.
È la Regione Toscana che nell’ambito della Misura 1.2.3.aAumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli del Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013, ha messo a disposizione un nuovo finanziamento a favore delle imprese agroalimentari con meno di 750 occupati; con un fatturato annuo non superiore a 200 milioni di euro; che non risultino essere in difficoltà economica.
Il contributo della Regione sarà concesso per investimenti riguardanti la trasformazione e/o commercializzazione di prodotti appartenenti ai seguenti settori agricoli:
animali vivi, carni, e altri prodotti primari di origine animale;
latte;
uve;
olive e olio d’oliva (limitato all’olio d’oliva extra vergine);
semi oleosi;
cereali;
ortofrutticoli, legumi, piante officinali e aromatiche, piccoli frutti e funghi;
fiori e piante;
miele e altri prodotti dell’apicoltura;
colture industriali: tessili e per la produzione di biomassa;
tabacco.
Le richieste di finanziamento, che dovranno essere presentate entro il entro il 15 giugno 2010, possono riguardare una o più delle seguenti tipologie di investimenti materiali e immateriali:
A – Investimenti materiali:
acquisto di fabbricati, realizzazione di nuovi stabilimenti, ampliamento o ristrutturazione funzionale degli stabilimenti esistenti, per le attività di trasformazione e commercializzazione, anche al fine del miglioramento ambientale e paesaggistico. Sono altresì compresi gli investimenti relativi all’acquisto del terreno e alla realizzazione degli impianti elettrici, telefonici e idro-termo-sanitari funzionali ai fabbricati;
acquisto e installazione di nuovi macchinari e attrezzature per le fasi di raccolta, trasporto, ricevimento, lavorazione, trasformazione, confezionamento, magazzinaggio, commercializzazione e vendita diretta. Sono altresì compresi gli investimenti per le attrezzature informatiche e relativi programmi concernenti la gestione aziendale e per gli impianti tecnologici specificamente finalizzati all’attività di trasformazione e/o commercializzazione oggetto di finanziamento;
investimenti intesi a migliorare le condizioni relative alla sicurezza sul posto di lavoro e finalizzati al miglioramento ambientale di seguito elencati:
realizzazione di impianti tecnologici per la produzione ed utilizzo di energie derivanti da fonti rinnovabili e destinate ad un esclusivo utilizzo all’interno dell’impresa;
investimenti finalizzati all’ottenimento di livelli di tutela ambientale superiori a quelli previsti dalla normativa obbligatoria;
investimenti finalizzati all’ottenimento di livelli di sicurezza sul posto di lavoro superiori a quelli previsti dalla normativa obbligatoria riconducibili alle seguenti categorie di rischio: cadute dall’alto; agenti fisico-chimico nocivi; agenti meccanici nocivi.
B –Investimenti immateriali:
ricerche e analisi di mercato;
supporto tecnico per l’attivazione di sistemi di tracciabilità dei prodotti;
spese relative a progetti finalizzati all’integrazione e alleanza fra imprese;
studi, progettazione e attività rivolte alla valorizzazione commerciale dei prodotti;
spese propedeutiche all’acquisizione certificazioni ambientali, di processo e di prodotto, sociali/etiche.
Queste che seguono saranno le modalità del contributo regionale.
Investimenti in attività di macellazione e sezionamento (quest’ultimo se svolto all’interno della stessa impresa di macellazione):
Medie-Imprese = 40% a fondo perduto;
Grandi-Imprese = 20% a fondo perduto.
Acquisto e installazione di nuovi macchinari e attrezzature:
Medie-Imprese = 30% a fondo perduto;
Grandi-Imprese = 15% a fondo perduto.
Acquisto di fabbricati, realizzazione di nuovi stabilimenti, ampliamento o ristrutturazione funzionale degli stabilimenti esistenti:
Medie-Imprese = 20% a fondo perduto;
Grandi-Imprese = 10% a fondo perduto.
Investimenti per la produzione di energie da impianti fotovoltaici che beneficiano per quota parte di sostegni previsti dalla normativa nazionale vigente:
Medie-Imprese = 40% a fondo perduto;
Grandi-Imprese = 20% a fondo perduto.
Per ulteriori informazioni, si potrà contattare Promofirenze – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze: Via Castello D’Altafronte, 11 – Firenze | tel.: 055/2671622