Imu sui terreni montani, ennesima puntata

Tanto per rendere le cose sempre meno facili al povero contribuente, la telenovela dell’ Imu sui terreni montani registra un’ennesima puntata. Detto che, dopo la revisione delle altitudini che vincolano i terreni al pagamento dell’imposta, si era arrivati a far slittare lo slittamento del pagamento dell’ Imu sui terreni montani al 26 gennaio (come sempre in extremis), ora si viene a sapere che il decreto per modificare i parametri di distinzione tra chi deve e chi non deve pagare l’Imu non arriverà prima del 20 gennaio.

La revisione dei precedenti criteri per il pagamento dell’ Imu sui terreni montani era stata oggetto di pesanti polemiche e di ricorso al Tar da parte di alcune sezioni regionali dell’Anci. Fatto sta che, con il consiglio dei Ministri fissato per il 20 gennaio e la scadenza al 26, come sempre i contribuenti avranno pochissimo tempo per capire come e quanto pagare.

Un ennesimo caso di incertezza fiscale che ha spinto i commercialisti, attraverso il consigliere regionale delegato alla fiscalità Luigi Mandolesi, a chiedere con urgenza la “sistemazione definitiva della disciplina“. Si aggiunga poi un forte problema di copertura, dal momento che l’ Imu sui terreni montani ex esenti dovrebbe portare nelle casse pubbliche circa 350 milioni di euro, mentre anche con la nuova versione della disciplina le il gettito arriverebbe al massimo a 260-270 milioni di euro. Insomma, come sempre caos su tutti i fronti.

Terreni agricoli montani, Imu al 26 gennaio 2015

E alla fine la proroga è arrivata. Parliamo della proroga al 26 gennaio 2015 del pagamento dell’Imu per i terreni agricoli montani non più in esenzione dopo il decreto pubblicato il 28 novembre 2014.

Questo famigerato decreto ha infatti introdotto un nuovo criterio per l’individuazione dei terreni agricoli montani esenti dall’Imu, basato sull’altitudine del comune in cui si trovano, secondo l’elenco comuni italiani disponibile sul sito Istat, colonna “altitudine del centro (metri)”.

Secondo il nuovo criterio, sono esenti dall’Imu: i terreni agricoli montani dei comuni ubicati ad un altitudine di 601 metri e oltre; i terreni agricoli montani di proprietà di coltivatori diretti/Iap iscritti alla previdenza agricola, che ricadono in comuni ubicati ad un’altitudine compresa tra 281 e 600 metri; i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile ed inusucapibile, indipendentemente dall’altitudine in cui si trovano.

Ebbene, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che consente la proroga al 26 gennaio 2015 dal 16 dicembre 2014 per il pagamento dell’Imu 2014 per i terreni agricoli “non più considerati montani”.

Imu sui terreni montani verso la proroga

Continua la telenovela sull’Imu per i terreni montani, che si credeva risolta con gli ultimi decreti ministeriali. Il ministero dell’Economia ha infatti confermato che ci sarà una proroga del versamento dell’Imu per i terreni montani.

Una conferma, però, che al momento non ha ancora dei dettagli precisi ma solo qualche indiscrezione. Rispetto alle prime voci secondo le quali si prospettava un rinvio a giugno, adesso sembrerebbe essere il 26 gennaio in nuovo termine entro il quale effettuare il versamento dell’Imu sui terreni montani.

Il rinvio dell’Imu non potrà infatti arrivare a giugno perché le regole di contabilità europea non consestono di accertare un’entrata che diventi effettiva così tardi. Pagando a gennaio, il governo si prenderebbe così fino a giugno 2015 per rivedere i criteri applicativi dell’Imu sui terreni montani, per provare a dare delle direttive chiare a Comuni, comunità montane e categorie professionali interessate dal provvedimento.

Tanto per rendere le cose facili, qualora fosse confermata la data del 26 gennaio per il versamento dell’Imu sui terreni montani, molti Comuni che non hanno deliberato l’aliquota perché i loro terreni erano esenti (e sono tanti), si troveranno a dover applicare quella standard del 7,6 per mille, con grande scorno dei contribuenti.