Smart working: approvata all’unanimità la proroga al 30 giugno 2023

Un emendamento del Pd al decreto Milleproroghe prevede la proroga dello smart working fino al 30 giugno per determinati lavoratori. Ecco chi potrà continuare a lavorare da casa.

Proroga Smart Working al 30 giugno 2023

Lo smart working introdotto durante la pandemia ha avuto particolare successo tra i lavoratori e proprio per questo motivo sono numerosi i lavoratori che vorrebbero continuare a fruirne. Fortunatamente per alcuni lavoratori si sta procedendo a diverse proroghe e ci sono ottime probabilità di avere una nuova proroga fino al 30 giugno 2023. La disciplina attuale si trova nella legge di Bilancio 2023 e prevede lo smart working fino al 31 marzo.

L’emendamento presentato dal Pd prevede la possibilità di proroga al 30 giugno 2023 dello smart working per i lavoratori del settore privato anche in assenza di accordi individuali tra azienda e lavoratore. Possono usufruire di tale modalità agevolata i lavoratori fragili e i lavoratori con figli fino a 14 anni di età.

L’emendamento prevede che affinché si possa accedere allo smart working vi deve essere compatibilità con tale modalità di svolgimento delle mansioni e le prestazioni che sono oggetto del contratto di lavoro.

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Proroga smart working per Pubblica Amministrazione e con mansioni diverse

L’emendamento, come sottolineato, è stato presentato in sede di conversione del decreto Milleproroghe che deve essere convertito in legge entro il 27 febbraio. Trattasi di un emendamento presentato dal Pd, quindi dall’opposizione, con prima firma di Antonio Nicita, ma vi è una buona probabilità di conversione in quanto nella Commissione Bilancio e Affari Costituzionali del Senato ha ottenuto l’approvazione all’unanimità.

Questo non è il solo emendamento approvato, infatti nella stessa Commissione ha avuto il via libera anche l’emendamento che prevede la proroga dello smart working per i dipendenti della Pubblica Amministrazione e del settore Privato adibiti ad altre mansioni e a retribuzione piena. In questo caso era necessario provvedere alle coperture necessarie, proprio per questo i parlamentari hanno presentato. Le coperture sono necessarie al fine di “assumere” dei sostituti. Ad esempio, si verifica questo problema per gli infermieri, lavoratori fragili in quanto adibendoli ad altre mansioni era necessario coprire il loro posto. Le coperture previste sono di 16 milioni di euro. Non è mancato chi ha proposto una proroga al 31 dicembre 2023, ma si procede per gradi proprio perché è necessario avere le coperture finanziarie.

Smart working: proroga al 31 dicembre 2022. Ultime novità

Nella giornata del 13 settembre 2022 il Senato ha approvato la legge di conversione del decreto Aiuti Bis che dovrà ora passare all’esame della Camera, ma con molta probabilità non vi saranno qui problemi per la conversione. Tra le novità c’è la proroga dello smart working per i genitori di ragazzi under 14 e per i lavoratori fragili. Ecco cosa cambia.

Proroga smart working al 31 dicembre per i genitori lavoratori

Con l’emergenza Covid sono state approvate norme emergenziali anche per gestire il lavoro agile o smart working. Le stesse sono però venute meno con il decadere dello stato di emergenza. Alcune misure specifiche hanno avuto la proroga di volta in volta e tra queste vi è l’applicazione della possibilità per i genitori di ragazzi under 14 di continuare a usufruire dello smart working, così come disciplinato dalle norme di emergenza.

Deve quindi essere sottolineato che lo smart working di cui si parla ora è diverso rispetto alla disciplina prevista in via ordinaria e di cui abbiamo parlato nell’articolo:

Smart working: dal 1° settembre entrano in vigore nuove norme strutturali

La misura prevista in modo strutturale infatti deriva da un accordo tra le parti, mentre lo smart working prorogato al 31 dicembre 2022 è il riconoscimento di un diritto del lavoratore al verificarsi di determinate condizioni.

Quali sono le condizioni per usufruire della proroga dello smart working?

Affinché il lavoratore possa ottenere il riconoscimento dei diritto al lavoro agile e quindi a distanza, è necessario che:

  • nel nucleo familiare sia presente un under 14, cioè un ragazzo che ancora non abbia compiuto 18 anni di età;
  • non deve esservi un membro del nucleo beneficiario di strumenti di sostegno al reddito per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa;
  • non vi sia nel nucleo familiare un genitore non lavoratore.

Lo smart working in proroga può essere richiesto anche in assenza di accordi individuali ed è questa la principale differenza con la normativa prima citata. La ratio di questa norma deriva dal fatto che durante il periodo emergenziale le attività didattiche erano gestite in DAD, vi era difficoltà a stipulare contratti con baby sitter e quindi si dava la possibilità ai genitori lavoratori di lavorare da casa per non lasciare i bambini soli. Certamente ora con le scuole in piena attività può essere difficile individuare la ratio della norma. Proprio per questo le precedenti norme erano decadute il 30 giugno 2022 e questa più che essere una proroga è un nuovo inserimento dello smart working.

Smart working per lavoratori fragili

Lo smart working viene prorogato anche per i lavoratori fragili, cioè lavoratori maggiormente esposti al rischio di contagio e per i quali lo stesso a causa di comorbilità potrebbe portare conseguenze di particolare rilevanza. La maggiore rischiosità deve essere accertata da medico competente nell’ambito della sorveglianza sanitaria eccezionale attivata con l’emergenza covid, oppure deve essere rilevabile da certificato medico che attesti l’immunodepressione derivante da patologie oncologiche o dallo svolgimento di attività salvavita.