Partita Iva: quando è inattiva e chiusura automatica dell’Agenzia delle Entrate

Può capitare che una partita Iva, aperta per avviare un’attività d’impresa o un lavoro autonomo, non sia stata chiusa a seguito della mancata movimentazione per diverso tempo. Una situazione di questo tipo rientra come “partita Iva inattiva” e si verifica, frequentemente, quando l’attività subisce un calo drastico che porta il titolare al mancato utilizzo della sua posizione.

Chiusura partita Iva con modello AA9/12 entro 30 giorni

Di regola, il titolare di una partita Iva non più attiva dovrebbe procedere alla chiusura, presentando all’Agenzia delle Entrate il modello AA9/12 entro trenta giorni dalla data di cessazione dell’attività. Tuttavia, è frequente anche il caso di apertura di partita Iva per un’attività sporadica o secondaria, come nel caso di un consulente che svolga attività esterne all’impresa per la quale lavora. Attività di questo tipo richiedono di avere una partita Iva.

Partita Iva: in quali casi l’Agenzia delle Entrate procede alla chiusura d’ufficio

Pur essendo difficile individuare la data a partire dalla quale l’attività può considerarsi cessata e quindi di decorrenza dei 30 giorni, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta per porre un limite alle partite Iva inattive con il provvedimento del 3 dicembre 2019. Innanzitutto definendo come partita Iva inattiva la posizione che, sulla base degli elementi e dei dati in possesso dell’Agenzia, risulti non aver esercitato, nelle 3 annualità precedenti, attività di impresa oppure attività professionali o artistiche. In tal caso, l’Agenzia delle Entrate procede d’ufficio alla chiusura della partita Iva dandone comunicazione al titolare tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento (A/R).

Partita Iva inattiva se per 3 anni non viene presentata dichiarazione Iva o dei redditi

Più nel dettaglio, sono definiti nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate i criteri e le modalità di chiusura delle partite Iva. Le posizioni individuate per la chiusura perché nelle tre annualità precedenti non hanno esercitato attività di impresa, professionale o artistiche rientrano nella casistica, verificatasi nel periodo indicato, di non aver presentato la dichiarazione Iva, se dovuta, o la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo o di impresa. La chiusura avviene in modalità centralizzata e, per i soggetti diversi dalle persone fisiche – qualora all’Anagrafe tributaria non risultino evidenze che facciano emergere l’operatività del soggetto titolare di partita Iva – si procedere all’estinzione contestuale anche del codice fiscale.

Ricorso titolare partita Iva contro chiusura partita Iva d’ufficio

Tuttavia, nel caso in cui il titolare ritenga che la procedura d’ufficio di chiusura della partita Iva non sia corretta, può presentare le proprie ragioni rivolgendosi a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate e fornendo prova della propria qualificazione di soggetto passivo ai fini Iva. Più dettagliatamente, il termine per far valere elementi non considerati o erratamente valutati dall’Agenzia delle Entrate nella chiusura della partita Iva possono essere fatti presenti entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione di chiusura. Allo stesso modo, il soggetto diverso da persona fisica che contesti la chiusura anche del codice fiscale, può rivolgersi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate per richiederne la riattivazione presentando motivazione.

Decisione Agenzia delle Entrate su ricorso del titolare partita Iva

I soggetti che presentino ricorso motivato per la chiusura della partita Iva sono soggetti alla decisione dell’Agenzia delle Entrate la quale, dopo verifica della documentazione e delle argomentazioni prodotte dal titolare, può decidere di archiviare la comunicazione di chiusura lasciando il soggetto in stato di attività. Al contrario, l’Agenzia può decidere di rigettare l’istanza motivandone la decisione.

Pesaro, arrestato dirigente dell’Agenzia delle entrate

Una frode fiscale presunta da 50/60 milioni che “magicamente” si trasforma in un’evasione di “soli” 5 milioni. E’ stato questo piccolo particolare a mettere nei guai un dirigente dirigente dell’ufficio controlli dell‘Agenzia delle Entrate di Pesaro, ora agli arresti domiciliari.

Prometteva sconti e verifiche soft alle aziende in cambio di regali, benefit e acquisti agevolati, fino all’arrivo nei giorni scorsi della Guardi di Finanza pesarese. Intanto la stessa direzione regionale Marche fa sapere che il dirigente era già stato sospeso da tempo dal servizio con un provvedimento disciplinare, unitamente alla revoca dell’incarico dirigenziale, per «profili di illegittimità amministrativa».

Agevolazioni fiscali per le imprese del tessile e della moda

Arrivano gli aiuti alle imprese che operano nei settori del tessile e dell’abbigliamento moda, come articoli di abbigliamento, in pelle, pelliccia, anche se l’attività non è svolta in modo prevalente.

L’Agenzia delle Entrate ha emesso una circolare con le indicazioni sulle modalità di accesso alla detassazione dal reddito d’impresa degli investimenti effettuati nel 2010, individuando chi può usufruire del beneficio, per quali costi, con quali modalità di calcolo e di presentazione della richiesta.

Parliamo delle istruzioni operative atte a definire le agevolazioni fiscali a supporto delle attività di ricerca industriale e sviluppo competitivo per la realizzazione dei campionari, senza alcun limite giuridico o sulla dimensionale dell’impresa.

Sono abilitate al beneficio, quindi, sia le imprese residenti sia le stabili organizzazioni (anche se determinano il reddito in modo forfetario e hanno cominciato l’attività dal 2010).

Condizioni necessarie per usufruire della detassazione dedicata al settore tessile e della moda è effettuare le attività di ricerca e ideazione estetica, o realizzare prototipi per creare un campionario o delle collezioni e dimostrare l’inerenza delle spese alle attività agevolabili.

La detassazione consiste nell’esclusione dal reddito d’impresa di un importo determinato in base agli investimenti effettuati e include sia l’Irpef, addizionali comprese, che l’Ires, riconosciuta a prescindere dal risultato di esercizio (utile o perdita).

Infine, qualche chiarimento.

L’Agenzia delle Entrate precisa che:

– il risparmio d’imposta non può superare l’importo massimo che l’Agenzia comunicherà in via telematica in seguito alla richiesta di agevolazione del contribuente;

– la richiesta di agevolazione deve essere presentata tra il primo dicembre 2010 e il 20 gennaio 2011;

– l’agevolazione viene attribuita proporzionalmente all’ammontare del risparmio d’imposta richiesto dal contribuente qualora gli investimenti superino complessivamente i 70 milioni di euro stanziati;

– l’importo massimo per il quale si può fruire dell’agevolazione è pari a 200mila euro.

Fonte

Paola Perfetti

Nuove norme sulla lotta all’evasione fiscale 2010

La lotta all’evasione fiscale si fa sempre più intensa grazie all’implemento dei controlli previsto per il 2010 sulle piccole e medie imprese.

Lo definisce con la Circolare 16 aprile 2010, n. 20, l’Agenzia delle Entrate il cui obiettivo di quest’anno fiscale consta maggiormente sui risultati relativi alle singole attività di controllo e prevenzione all’evasione, più che su quello numerico (anche se il programma prevede ben 25mila controlli).

Gli accertamenti sono mirati sia ai non congrui studi di settore come a quelli congrui, per i quali l’agenda del Fisco ha previsto verifiche sulla fedeltà dei dati dichiarati per l’applicazione degli studi.

Sono inclusi nel programma anche i controlli sui professionisti, sulle indagini finanziarie e una maggiore attenzione verso i finti enti non commerciali.

In particolare:

– Sulle imprese di medie dimensioni è prevista un’intensificazione dei controlli nei confronti dei suoi soggetti, con verifica dell’adeguatezza di quanto dichiarato dagli stessi nell’ultimo quadriennio;

– Sulle imprese minori e lavoratori autonomi: a partire dal mese di maggio verrà avviata una serie di controlli per un totale di circa 10 mila così da verificare la veridicità dei dati dichiarati ai fini dell’applicazione degli studi di settore, da parte dei soggetti congrui. L’Agenzia intende incrementare i controlli sugli esercenti arti e professioni mediante le indagini bancarie;

– Sugli enti non commerciali verranno incrementati i controlli così da contrastare gli abusi nelle agevolazioni per il settore;

– Sulle persone fisiche: saranno aumentati gli accertamenti parziali automatizzati e migliorati i risultati degli accertamenti sintetici.

Nel campo della lotta all’evasione di carattere internazionale, la Circolare include alcune novità operative coordinate dall’Ufficio per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali e sulla lotta alle compensazioni indebite.

Paola Perfetti

Elenchi IVA operazioni con black list

Sulla Gazzetta Ufficiale del 16 aprile 2010 è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 30 marzo 2010 riguardante gli elenchi IVA per le operazioni con Black List.

Ciò significa che è divenuto attuativo il nuovo obbligo di comunicare le operazioni effettuate con soggetti domiciliati in territori a fiscalità privilegiata, così come disposto dall’art. 1, comma 1, D.L. n. 40/2010.

Per farlo, è disponibile il modello adatto ad eseguire la comunicazione, lo stesso che verrà approvato a fine maggio con Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Infine, la documentazione dovrà essere reinoltrata al Fisco in via telematica e con intervallo mensile o trimestrale – in funzione dell’ammontare delle operazioni rilevanti del contribuente – e con decorrenza dal prossimo 1° luglio 2010.

Paola Perfetti

Misuratori fiscali dal 1°aprile

L’Agenzia delle Entrate si è espressa in merito ai nuovi misuratori fiscali.

A decorrere dal 1°aprile, i nuovi tracciati cambiano.

Lo stabilisce il Provvedimento del 29/03/2010, n. prot. n. 2010/10635 con il quale il Fisco elimina l’obbligo dell’invio dei dati relativi ai tecnici che sono incaricati di effettuare attività di verificazione periodica.

Ciò avviene nel caso in cui non siano intervenute variazioni rispetto ai dati in precedenza comunicati.

Paola Perfetti