Quattordicesima 2023, a chi spetta e a quanto ammonta?

La quattordicesima mensilità è una maggiorazione sulla pensione che viene però riconosciuta solo a coloro che percepiscono un reddito basso. Ogni anno la soglia cambia, vediamo quindi chi percepirà la quattordicesima 2023 in base ai nuovi limiti reddituali.

Chi avrà a luglio la quattordicesima 2023?

La quattordicesima 2023 sarà pagata dall’Inps insieme alla mensilità di luglio. Possono percepirla soltanto coloro che hanno un reddito inferiore a 2 volte l’assegno minimo pensionistico.

Sappiamo che l’assegno minimo, come tutte le altre pensioni, viene adeguato in base al costo della vita. Di conseguenza generalmente ogni anno cambia la soglia di reddito che consente di percepire l’integrazione. La pensione minima per il 2023 ha avuto un incremento del 7,3%, e l’assegno pensionistico ha raggiunto il limite di 563,74 euro al mese. Siccome il limite minimo per ottenere la quattordicesima mensilità il doppio rispetto al trattamento sociale minimo, la soglia è 1.127,48 euro.

Considerando la tredicesima mensilità il limite di reddito annuo che consente di ricevere la quattordicesima mensilità è di 14.657,13 euro. Per il 2023 il limite era invece 13.633,10 euro .

Deve però essere considerato che per ottenere la quattordicesima mensilità si considera il reddito effettivamente percepito e quindi si calcolano anche i rimborsi dovuti alle detrazioni, devono inoltre essere considerati eventuali altri importi, come l’indennità di accompagnamento, pensioni di guerra.

Quanto si percepisce con la quattordicesima 2023?

Resta da sottolineare che la quattordicesima 2023 non è uguale per tutti, dipende infatti dal reddito e dai contributi versati. L’importo è maggiore per chi ha un reddito inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo, cioè 10.992,93 euro, chi ha un reddito compreso tra 1,5 volte e 2 volte il trattamento minimo riceve invece importi più bassi.

In particolare chi rientra nella prima fascia riceve:

  • 437 euro se ha fino a 15 anni di contributi se lavoratore dipendente e 18 anni se autonomo;
  • 546 euro se ha tra i 15 e i 25 anni di contributi se lavoratore autonomo e tra i 28 e i 28 anni se autonomo;
  • 655 euro se ha oltre 25 anni di contributi per i lavoratore dipendente e oltre 28 se autonomo.

Gli importi sono ridotti per chi ha un reddito maggiore, in questo caso le fasce contributive restano uguali e gli importi sono:

  • prima fascia contributiva percepisce 336 euro;
  • seconda fascia contributiva 420 euro;
  • terza fascia contributiva 504 euro.

Quattordicesima 2023: a chi spetta e a quanto ammonta?

La quattordicesima mensilità è una somma aggiuntiva versata sulla pensione nella mensilità di luglio. L’importo e la spettanza dipende dal reddito e in particolare sono determinati in base alla pensione minima. Naturalmente cambiando gli importi delle pensioni in base all’inflazione, cambia anche il limite dell’assegno mensile che consente di ricevere la quattordicesima mensilità. Vediamo quindi a chi spetta la quattordicesima 2023 e quanto percepiranno i pensionati.

Quattordicesima 2023: a chi spetta?

La quattordicesima mensilità è una somma aggiuntiva pagata sulle pensioni nel mese di luglio. Non spetta a tutti i pensionati, ma solo a coloro che hanno un reddito particolarmente basso e quindi è una sorta di aiuto per coloro che possono avere difficoltà economiche. La quattordicesima mensilità viene erogata a coloro che hanno un assegno pensionistico non superiore due volte al trattamento minimo. Fino al 2017 veniva erogata esclusivamente a coloro che avevano un trattamento pensionistico fino a 1,5 volte il minimo. Questo vuol dire che ogni anno deve essere rideterminato l’importo mensile che porta ad avere diritto a questa prestazione.
La pensione minima per il 2023 passa da 525,38 euro a 563,73 euro, il totale annuo è quindi pari a 7.328,49 euro, ma per coloro che hanno compiuto 75 anni di età l’importo minimo è di 597 euro. Questo implica che l’importo massimo di reddito annuo che può portare alla corresponsione della quattordicesima mensilità è di 14.657 euro annui.

Hanno diritto alla somma aggiuntiva coloro che percepiscono:

  • pensione di vecchiaia;
  • pensione di anzianità;
  • nuova pensione anticipata;
  • pensione superstiti;
  • pensione di invalidità ordinaria (IO) e inabilità.

La quattordicesima invece non spetta a percettori di:

  • invalidità civile,
  • pensione sociale o assegno sociale;
  • rendita inail;
  • pensione di guerra

Vi sono ulteriori limiti alla percezione della quattordicesima mensilità, infatti non viene erogata a coloro che hanno un’età pari o superiore a 64 anni.

A quanto ammonta la quattordicesima mensilità?

Gli importi della quattordicesima 2023 cambiano in base ai redditi percepiti dal pensionato.

In particolare per chi ha un reddito fino a 10.992,93 euro annui, quindi fino al limite di 1,5 volte il trattamento minimo gli importi sono:

  • 436,80 € per anzianità contributiva fino a 18 anni (15 per lavoratori dipendenti);
  • 546 € con anzianità contributiva tra i 18 anni e i 28 anni (da 15 a 25 anni per lavoratori dipendenti);
  • 655,20 € con anzianità superiore a 28 anni di contributi (oltre 25 anni per lavoratori dipendenti.

Per redditi fino a 14.657,24 euro gli importi previsti sono:

  • 336 euro per anzianità contributiva fino a 18 anni (15 anni per i lavoratori dipendenti);
  • 420 euro con anzianità contributiva compresa tra 18 e 28 anni (15-25 anni per i lavoratori dipendenti);
  • 504 euro con anzianità contributiva superiore a 28 anni ( 25 anni per i lavoratori dipendenti).

Come stabilito nella circolare Inps 130 del 2015, nel computo dei redditi che danno diritto alla percezione della quattordicesima mensilità 2023, non devono essere inseriti:

  • trattamenti di famiglia;
  • assegno di accompagnamento;
  • pensioni di guerra;
  • compensi arretrati sottoposti a tassazione separata;
  • tfr;
  • reddito della casa di abitazione;
  • indennità per i ciechi parziali e dell’indennità di comunicazione per sordi prelinguali;
  • indennizzo previsto della legge n. 210 del 25/02/1992;
    sussidi economici che comuni ed altri enti erogano agli anziani in difficoltà.

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