Registro indirizzi PEC è ufficiale


E’ stato avviato ufficialmente il progetto relativo al registro nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata, uno strumento che permetterà di consultare la rubrica PEC di imprese e professionisti. Dopo le innumerevoli pratiche burocratiche ecco che il progetto è stato ufficialmente avviato.
La conferma arriva dal Ministero per lo Sviluppo Economico, che in queste ore ha definito le modalità di realizzazione e gestione operativa dell’indice INi_PEC, previsto dal Decreto Sviluppo Bis.
Tutte le persone interessate potranno consultare gli indirizzi di posta elettronica certificata di professionisti e imprese, resi obbligatori per società e professionisti iscritti in albi ed elenchi istitutivi con legge dello stato.
Il registro sarà dotato di un infrastruttura di sicurezza conforme alle prescrizione del CAS e del SPC e sarà composto dalla sezione Imprese e da quella professionisti. In entrambi le sezioni saranno disponibili il codice fiscale, nominativo e indirizzo pec. Potranno accedere all’indice le pubbliche amministrazioni, i professionisti, le imprese, i gestori o esercenti di pubblici servizi ed, in generale, tutti i cittadini tramite il Portale telematico consultabile senza necessità di autenticazione.

Ferrara: 30 imprese crescono in rete

Sono 7 i contratti di rete iscritti, ad oggi, nel Registro delle imprese di Ferrara, che coinvolgono oltre 30 imprese della provincia. L’ultimo, in ordine di tempo, quello sottoscritto stamattina (27 aprile) in Camera di Commercio fra le società “Tubi Costruzioni Srl”, “Echosid Ingegneria e Impianti Srl” e “Delta Engineering Services Srl”.

L’accordo, che si pone l’obiettivo di trasferire ricerca ed innovazione nei settori, in particolare, delle energie rinnovabili e degli scarichi industriali, è stato raggiunto grazie all’impegno e ad uno strutturato percorso di accompagnamento messo a punto da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con Universitas Mercatorum, che ha visto la forte e convinta adesione delle imprese e delle associazioni territoriali di categoria. “Abbiamo creduto fortemente e sostenuto fin dal principio il contratto di rete per le reali potenzialità dello strumento – ha dichiarato Carlo Alberto Roncarati, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna e della Camera di Commercio di Ferrara – e il raggiungimento del settimo contratto di rete è il segnale che le imprese vogliono reagire e che davvero è possibile restituire vitalità al nostro sistema economico. E’ necessario – ha concluso Roncarati – non fermarsi adesso ma considerare questo importante traguardo come un nuovo punto di partenza, affinché si possa continuare a lavorare insieme per rendere sempre più il contratto di rete strumento a misura di impresa, intervenendo nella semplificazione delle procedure e degli aspetti tributari, facilitando l’inclusione di imprese estere nelle reti e agevolando la partecipazione alle gare pubbliche come previsto dallo Statuto delle imprese”.

Il contratto di rete in pillole introdotto dalla legge n. 33/2009, ha subito, nei mesi, numerose modifiche. Con il contratto di rete due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il contratto è redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, e deve indicare:

– l’indicazione degli obiettivi strategici e delle attività comuni poste a base della rete che dimostrino il miglioramento della capacità innovativa e della competitività sul mercato;
–  la durata del contratto le modalità di adesione di altre imprese e le relative ipotesi di recesso;
– l’individuazione di un programma di rete, che contenga l’enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascuna impresa partecipante e le modalità di realizzazione dello scopo comune.

La legge prevede, infine, a favore delle reti di impresa vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari, nonché la possibilità di stipulare convenzioni con l’A.B.I. (Associazione Bancaria italiana) per un miglior accesso al credito. 

Fonte: camcom.gov.it