Intesa per le competenze di fisioterapisti e laureati in scienze motorie

E’ stato finalmente raggiunto un accordo tra ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Regioni e rappresentanze professionali dei fisioterapisti e dei laureati in scienze motorie per la definizione delle competenze delle due professioni.

Questa intesa è fondamentale per poter promuovere programmi di attività motoria finalizzata al recupero e al mantenimento dello stato di salute, che siano tra loro complementari ed integrati ma non sovrapponibili.

E’ stata anche introdotta, nella programmazione nazionale e regionale, la sperimentazione della Afa, Attività fisica adattata, che si pone l’obiettivo di ricondizionare lo stato di salute individuale al termine della riabilitazione, combattere l’ipomobilità, favorire la socializzazione e promuovere stili di vita più corretti.
L’attività motoria, perciò, viene vista come prevenzione e mantenimento di un buono stato di salute.

Il ministro della Salute Renato Balduzzi ritiene che “programmi di questo tipo devono essere sempre più presenti nei piani sanitari regionali, perché abbiamo bisogno di intensificare la lotta alla sedentarietà e promuovere l’attività fisica attraverso lo sviluppo sul territorio di una rete di strutture per la ‘somministrazione-erogazione’ dell’attività fisica presso realtà specificamente attrezzate come palestre e centri sportivi pubblici e privati“.

Vera MORETTI

Liberalizzazione: Parafarmacie e fascia C

Domani, venerdì 3 febbraio,  la commissione Industria del Senato ascolterà, nell’ ambito dell’esame del decreto legge sulle liberalizzazioni, i rappresentanti del Coordinamento nazionale delle Parafarmacie ( Forum Parafarmacie, ANPI,  Essere Farmacisti, Mnlf).

L’incontro è previsto per le ore 15.30.  Come  piu’ volte annunciato dalle stesse Parafarmacie, l’obiettivo resta quello di modificare il decreto che, così come uscito da palazzo chigi,  ne provocherebbe la chiusura. Tuttavia, e diversamente da Federfarma, le Parafarmacie accettano e sostengono l’innalzamento del quorum ( fissato dal dl a 3mila abitanti per farmacia) ma pretendono al contempo la liberalizzazione immediata dei medicinali di fascia C così come era scritto nel primissima bozza presentata dal governo Monti.

E’ per questi motivi che  il coordinamento attende con urgenza un incontro con il ministro della Salute, Renato BALDUZZI e con il sottosegretario allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

Fonte: agenparl.it

Ticket sanitari: la salute ad ogni costo

di Alessia CASIRAGHI

La salute diventa sempre più cara. Dopo le stangate in arrivo tra benzina, luce e gas, è pronto a bussare alla porta delle famiglie italiane il rincaro sui ticket sanitari. Nel 2012 i pazienti si troveranno a sborsare circa 140 euro a testa, con un aumento sulla spesa totale rispetto al 2011 di circa 500 milioni di euro. E’ quanto rivela uno studio realizzato da “Quotidiano Sanità” su dati Istat, Agenas, ministero della Salute e Regioni: se nel 2011 la spesa per le prestazioni del Servizio Sanitario è stata di 4 miliardi e 61 milioni, le previsioni per il 2012 parlano di 4 miliardi e 546 milioni.

Secondo il dossier stilato da Quotidiano Sanità, ai circa 4 miliardi versati nel 2011 per farmaci, visite mediche, analisi e pronto soccorso, si aggiungeranno nel 2012 gli introiti a regime del ”superticket di 10 euro” sulla specialistica, che nell’anno appena trascorso e’ stato applicato solo da agosto e non in tutte le Regioni della Penisola. L’importo stimato per il 2012 è di 381,5 milioni, che si traduce in oneri per il ticket sanitario pari a 4,546 miliardi di euro.

I rincari si faranno più salati per i ticket specialistici. Secondo lo studio “Dossier Ticket 2012”, i ticket su visite, analisi e pronto soccorso costeranno in media 99 euro pro capite all’anno – 14 euro in più rispetto al 2011 – a tutti i cittadini non esenti, vale a dire più della metà della popolazione italiana. Chi non è affetto da malattie congenite o patologie croniche dovrà infatti pagare nei casi non urgenti un ulteriore contributo, la “compartecipazione”. Conseguenza diretta dell’adozione in quasi tutte le Regioni del “super ticket” di 10 euro sulle ricette per visite ed esami, che l’anno scorso è scattato solo da agosto in poi e solo in alcune regioni.

Dal 2011 inoltre è in vigore il ticket in franchigia di 36,15 euro, che regioni e province autonome hanno applicato in maniera differenziata, in alcuni casi in base al reddito o al tipo di prestazione richiesta.

Unica nota positiva: nel 2012 non è previsto alcun aumento per i farmaci. Mentre fa discutere al proposta della liberalizzazione della vendita di medicinali, il costo medio previsto per il 2012 sul ticket dei farmaci si aggira intorno ai 41 euro (nel 2010 era di 29 euro!).

Il ticket per la visita in Pronto Soccorso, introdotto dalla finanziaria del 2007 per disincentivare i ricorsi impropri, varierà invece da Regione a Regione. Nelle province autonome di Trento può arrivare fino a 75 euro, a Bolzano fino a 100 euro, dato record In Italia.

E mentre è scoppiato il fuoco delle polemiche sulla decisione, introdotta dalla nuova manovra, di rendere noto ai pazienti l’importo delle prestazioni sanitarie ricevute, il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha fatto sapere in questi giorni che presenterà a fine gennaio una proposta di legge per rimodulare l’importo dei ticket sanitari sulla base del reddito e del numero dei componenti della famiglia.

Nel frattempo c’è solo da augurarsi che chi ha subito un bypass cardiaco non ci rimanga secco dopo che l’ospedale gli avrà gentilmente fatto recapitare la fattura!