Emissione di CO2: Fiat è rimasta indietro

Il nuovo rapporto di T&E, Transport & Environment, dedicato alle performance ambientali raggiunte dall’automotive vede cinque case automobilistiche europee su sette in linea con l’obiettivo di riduzione delle emissioni imposto da Bruxelles per il 2021.

Ad aver registrato ottimi progressi sono state, infatti, Volvo, Toyota, Peugeot-Citroen, Renault, Ford e Daimler e che dunque hanno tutti i requisiti per raggiungere gli obiettivi imposti dalla Commissione Europea addirittura prima del tempo stabilito.

Altri due produttori, VW e Nissan, risultano essere perfettamente in linea con il programma, mentre Fiat, che fino a poco tempo fa era in testa alla classifica per le emissioni ridotte e i progressi registrati, sta perdendo terreno.

Ma c‘è chi sta peggio, come BMW, in ritardo di tre anni sulla tabella di marcia, ma non ancora ultima in classifica dove, invece, ci sono Suzuki (in ritardo di due anni), Hyundai e Mazda (in ritardo di 4 anni) e Honda (in ritardo di sei).

Greg Archer, manager di T&E clean vehicles, ha dichiarato in proposito: “Il rapporto mostra che la maggior parte delle case automobilistiche europee sono ben posizionate per raggiungere i loro obiettivi di CO2, indipendentemente dalle dimensioni e dal tipo di veicolo che vendono. Le proteste dell’industria che affermavano il contrario sono state allarmiste, ma alcune case stanno cominciando a perdere terreno e devono alzare il tiro per centrare gli obiettivi”.

Vera MORETTI

Enel e Renault presentano Enel Fast Charge

Con l’aumentare della consapevolezza del rispetto dell’ambiente e della filosofia del Km zero, cresce anche l’interesse per le auto elettriche.
I continui rincari dei carburanti e l’inquinamento fanno il resto e, quindi, sono sempre di più gli automobilisti desiderosi di convertirsi a questo tipo di vetture.
Ciò che non permette a questo mercato di impennarsi è, soprattutto, il costo ancora alto quando si tratta di mobilità sostenibile, seguito dal problema della ricarica della vettura. Sono ancora poche, infatti, le stazioni dedicate alle auto elettriche e molti, invece, i viaggiatori che temono di rimanere a piedi nel bel mezzo del tragitto.

Enel, a questo proposito, ha lanciato Enel Fast Charge, ovvero la terza componente della rete di ricarica intelligente Enel lanciata dopo la Box Station che permette di ricaricare l’auto nel proprio box a 3kw e la Pole Station a 22kw ideata per parcheggi pubblici.

Enel Fast Charge è nata grazie ad una partnership fra Enel e Renault, che prevede la possibilità di poter ricaricare la propria auto elettrica in 30 minuti partendo dalla batteria scarica.
Si tratta dunque di una postazione di ricarica per veicoli elettrici a 43kW di potenza in corrente alternata a cui si accede con una Card che permette di registrare l’effettivo consumo di energia, tramite la comunicazione diretta con la Rete intelligente EEM che è stata installata da Enel sulla propria rete elettrica.

La postazione Enel Fast Charge è compatibile con tutti i livelli di potenza fino a 43 kW (monofase o trifase): ciò significa che può essere utilizzata in modalità di ricarica slow ed è quindi utilizzabile da tutti i veicoli elettrici.

Il progetto prevede che le postazioni Enel Fast Charge siano presto installate nelle stazioni di servizio delle Autostrade e delle Superstrade, con l’obiettivo di consentire una sosta “veloce” e di aumentare la portata delle auto elettriche, che in questo modo potrebbero non essere più considerate veicoli solamente da città.

Vera MORETTI

Il mercato delle auto continua a scendere

La crisi che quest’anno ha severamente colpito il mercato delle automobili non si arresta e il numero delle immatricolazioni è sempre più esiguo.

I dati resi noti dalla Motorizzazione, infatti, mettono in evidenza un agosto nero per quanto riguarda le auto nuove: solo 56.447, che segnano un pesante -20,23% rispetto allo stesso mese del 2011.
E il calo non risparmia neppure i trasferimenti di proprietà di auto usate, scese il mese scorso a 232.980, il 9,38% in meno rispetto a un anno fa.

Il 2012 non era iniziato bene e l’indice negativo viene quindi confermato da questi nuovi, tristi numeri, che, sommati a quelli dei mesi precedenti, assestano a -19,86%, pari a 981.030 auto vendute da gennaio ad oggi, la percentuale rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando eravamo già a 1.224.096 vetture immatricolate.

Nello stesso periodo di gennaio-agosto 2012 sono stati registrati 2.710.168 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -10,90 % rispetto a gennaio-agosto 2011, durante il quale ne furono registrati 3.041.823.
Per il mese di agosto, questo calo fa scendere su un volume globale delle vendite pari a 289.427 unità il peso delle auto nuove al 19,50% contro l’80,50% di auto usate.

Per quanto riguarda i marchi, la situazione è piuttosto generalizzata, con l’eccezione di Hyundai, ora a -0,28% dopo mesi di rialzi a due cifre, e Kia, che invece si fa notare con un rialzo record del 77,67 % a 1464 immatricolazioni. Questi dati la mettono accanto a Land Rover, a +63,58%.

Male, invece, Fiat, che ha rilevato un calo su tutti i marchi, a cominciare dal 31,63% di Lancia, che scende a 2.613 auto vendute, passando per il -25,06% di Chrysler/Jeep/Dodge (e 293 auto vendute) e il -20,49% di Alfa Romeo (1618 immatricolazioni).

In totale il gruppo Fiat in agosto ha immatricolato 16.700 vetture, con un calo del 20,53%, ottenendo una quota del 29,6 per cento, sostanzialmente stabile rispetto a un anno fa. Nei primi otto mesi del 2012 le registrazioni del gruppo Fiat sono oltre 290 mila per una quota del 29,6 per cento, anche in questo caso pressoché identica a un anno fa.

Non sorridono neppure gli altri generalisti europei, come Citroen (-43,38%), Renault (-37,54%) e Ford (-35,47% ) così come i marchi premium, anche loro con cifre modeste, a cominciare dal -17,17% di Audi, fino al -23,93% di Bmw e -14,54% di Mercedes.

Volkswagen, pur mantenendo la seconda posizione come marchio più venduto, rallenta e si trova ora a -11,089% a 5084 unità e Mini, che sembrava una certezza almeno tra i guidatori di “nicchia”, perde il 36,54%.

Fra i giapponesi, giù Toyota (-17,59%), Mazda (-11,26%), Suzuki (-21,64%), Nissan (-12,04%) e Mitsubishi (-45,13%) mentre segnano leggeri rialzi Honda (+2,15% dopo mesi di cali a due cifre) e Subaru (+3,29%).

Da notare, infine, la scomparsa pressoché totale del piccolo costruttore molisano Dr che scende a sole 27 unità immatricolate (-81,38%).

Vera MORETTI

Una Dacia per lavorare

Dacia si lancia ancora sul segmento dei veicoli commerciali e presenta al Casablanca Show la nuova Dokker, una furgonetta che sarà proposta in versione chiusa per il solo trasporto merci e in una variante finestrata per trasporto di persone e cose.

Entrambe le versioni potranno essere ordinate con una o due porte posteriori scorrevoli. Con le due Dokker, inizialmente riservate al mercato marocchino – salgono a nove i modelli Dacia. Oltre alla Dokker, Dacia ha infati in produzione la Logan berlina tre volumi, la Logan MCV, la Logan Van, la Logan pick up, la Sandero, la Duster nelle due varianti 2×4 e 4×4 e la Lodgy nelle versioni a 5 o 7 posti.

Renault non ha per il momento diffuso informazioni sulla meccanica della Dokker né su un suo possibile sbarco in Europa ma, vista la richiesta del mercato di modelli efficienti e a basso costo, non è escluso che a breve ce la ritroveremo anche sulle nostre strade.

Nissan NV 400, veicolo commerciale leggero e grintoso

Le ambizioni di Nissan, alla presentazione di Nissan NV 400, il nuovo veicolo commerciale leggero, si sono rivelate molto alte, considerando che la casa giapponese ha intenzione di raddoppiare la quota mercato in Europa entro i prossimi tre anni.

Questo nuovo veicolo si presenta grintoso ed originale, dal design moderno e fluido, realizzato in collaborazione con Renault. Per questo, il nuovo modello targato Nissan è assolutamente unico rispetto ai suoi diretti concorrenti, grazie anche ai modelli proposti, in grado di accontentare esigenze differenti tra loro.

NV400 infatti offre una gamma versatile e pratica e una massa complessiva che spazia dalle 2,8 alle 4,5 tonnellate. I clienti possono scegliere il veicolo con la trazione anteriore oppure posteriore, quest’ultima con ruote singole o gemellate. NV400 è disponibile in 3 passi, 4 lunghezze, 3 altezze e un volume di carico che va da 8 m3 a 17 m3. Il motore è offerto in tre varianti di potenza, con cambio manuale a 6 velocità o robotizzato.

Anche la scelta della carrozzeria è ampia e sempre coperta da garanzia Nissan di 3 anni/100.000 km, e con numerose varianti di furgoni, van, veicoli per trasporto persone, veicoli allestibili e veicoli già allestiti, assemblati direttamente in fabbrica.

Il propulsore è un turbodiesel 4 cilindri 16 valvole a iniezione diretta, recentemente sviluppato da Renault, in grado di assicurare la potenza di 100, 125 e 150 Cv, con valori di coppia pari a 285, 310 e 350 Nm.

Da non sottovalutare, inoltre, che le versioni Euro 5 beneficiano di costi di gestione più bassi grazie ad una migliore economia nei consumi e agli intervalli di manutenzione, più lunghi rispetto alla concorrenza, di due anni o 40.000 km.

Per quanto riguarda la sicurezza, sono stati installati doppi airbag frontali e laterali opzionali ed è disponibile di serie l’ESP (optional nei modelli a trazione anteriore), mentre l’ABS è di serie su tutta la gamma.

Le dotazioni arrivano direttamente dal mondo delle auto e comprendono Nissan Intelligent Key, climatizzatore automatico, luci e tergicristalli automatici, sensori di parcheggio, luci diurne, cruise control con limitatore di velocità, computer di bordo, Bluetooth, porta USB e jack per ascoltare la musica del proprio iPod.

E non manca il navigatore sviluppato con TomTom, con la possibilità di abbonarsi all’aggiornamento in tempo reale sulle condizioni di traffico, il servizio meteo, autovelox fissi e mobili, previsioni meteorologiche, l’accesso alle funzioni di ricerca di Google e un vasto database che fornisce informazioni aggiornate su milioni di aziende e servizi.

Vera Moretti

Il mercato dell’auto messo in ginocchio dall’aumento dell’Iva

Il mercato dell’auto in Italia è in grave difficoltà: oltre all’aumento dell’Iva dal 20 al 21%, anche l’Ipt ha subito un rincaro, con rialzi che raggiungono anche i 500-600 Euro.

Lo scenario, se non apocalittico, è quantomeno desolante dal momento che, come ha dichiarato Gianni Filipponi, direttore generale dell’Unrae, l’organizzazione che riunisce i rappresentanti degli autoveicoli esteri, “quest’anno le nostre stime evidenziano un mercato di appena 1.650.000 nuove immatricolazioni. In ulteriore ribasso, quindi, rispetto alle nostre previsioni precedenti di 1,7-1,75 milioni di unità“.

La situazione non è affatto rosea, dunque, poiché, se queste stime dovessero essere confermate, si registrerebbe una diminuzione del fatturato del settore di ben 3 miliardi di Euro. E, a quanto pare, il 2012 porterà notizie peggiori, dal momento che, prima dell’introduzione dell’Iva al 21%, si pensava potesse rappresentare l’anno della ripresa dell’intero comparto.

In attesa di un confronto tra concessionari, case costruttrici e governo, auspicabile, data la condizione in cui versa il settore, i costruttori stanno cercando di limitare al massimo l’impatto dell’incremento dell’Iva.

Se, infatti, Fiat ha aggiornato il listino tenendo conto dell’aliquota, Ford ha confermato, per quasi tutti i suoi modelli, il prezzo precedente e modificato solo il costo di alcuni accessori. L’incremento dell’Iva è invece applicato per S-Max e Galaxy.

Invariato anche il listino completo di Opel, mentre Renault, pur avendo aumentato i prezzi, ha cercato di mantenerli accessibili. Discorso simile per Citroen, che ha inserito l’aumento dell’Iva sui cataloghi proponendo una serie di valide promozioni per accattivare i clienti. Non vale questo discorso per Peugeot, le cui vetture sono tutte aumentate tranne la 207, per la quale sarà la stessa casa automobilistica a farsi carico dell’1% in più di Iva.

Suzuki applica l’aumento del listini ma con arrotondamento all’Euro intero inferiore, e una soluzione simile è stata seguita da Lexus e Toyota. Hyunday Motor non applicherà alcun aumento dell’Iva per automobili immatricolate entro il 30 settembre 2011.

E i cosiddetti brand premium? Le case autonomistiche di lusso ammettono di non risentire della crisi perché, nel loro caso, l’impatto dell’Iva al 21% sui prezzi finali delle vetture risulta essere davvero irrisorio.

Vera Moretti