Delrio: “La service tax la pagheranno solo 3 italiani su 10”

 

La service tax dovrebbe riguardare, il condizionale sarà d’obbligo fino alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, soprattutto i cittadini più abbienti. Lo spiega il ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio, intervenuto al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, «siamo impegnati a tenere fede alla data del 31 agosto per una revisione della tassa e per far nascere una nuova imposta per far pagare il meno possibile agli italiani.C’è ancora differenza di impostazione tra chi vuole una copertura completa per togliere a tutti l’Imu sulla prima casa e chi vuole concentrarsi sul 70% degli italiani e far pagare al 30% dei cittadini che se lo possono permettere. Io sono per questa seconda opzione.Credo che i cittadini facoltosi possano permettersi di pagare 400 euro l’anno, è meno di un abbonamento a una tv privata».

La risposta dell’ex ministro Brunetta, da sempre favorevole all’eliminazione totale della tassa sulla prima casa,  non si è lasciata attendere: «Il ministro Delrio non è competente della materia, non conosce la trattativa in corso e poteva non parlare».

Saccomanni e le proposte di modifica dell’Imu

 

Novità in arrivo sul fronte Imu: il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, già direttore generale della Banca d’Italia, ha reso noto sul sito del Ministero le nove proposte di riforma dell’Imu su cui si ragiona in questi giorni in consiglio dei ministri (clicca qui per leggere il pdf). Serve un “chiarimento delle implicazioni concrete delle varie proposte, nella consapevolezza che le scelte politiche debbono basarsi su adeguati approfondimenti tecnici”, scrive il ministro, fuori dalla logica dei partiti, nella presentazione.

La cancellazione totale della prima rata dell’Imu, sospesa per adesso fino a settembre, ha effetti negativi sul gettito 2013 per la bellezza di 2.426,4 milioni di euro. E’ l’impatto quantificato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, che spiega come 2,1 miliardi siano ascrivibili alle abitazioni principali e circa 0,3 miliardi alla componente terreni e fabbricati rurali dei contribuenti italiani.

L’ipotesi di esenzione totale dell’Imu sulla prima casa “non sembra pienamente giustificabile sul piano dell’equità ed efficienza del tributo”. È quanto si legge nel documento del Mef che sottolinea anche come la misura avrebbe “un effetto fortemente regressivo: il beneficio aumenterebbe al crescere del reddito complessivo”, per questo sono al vaglio nove differenti proposte nel dicastero di via XX Settembre.

Crollano i consumi delle famiglie, -3.600 euro in cinque anni

 

Non che ci volessero grandi studi per confermarlo, ma secondo Confindustria le famiglie italiane avrebbero «rivisto» il totale delle proprie spese annue, riducendole di 3.660 euro in cinque anni. Un numero imponente che certifica, una volta di più, i dati drammatici di questa crisi che sembra non avere fine.

Secondo gli analisti del Centro studi di Confindustria, «Il perdurare della crisi economica e la seconda recessione che ha colpito l’Italia dal secondo semestre 2011 hanno generato effetti gravi e profondi sulle possibilità di spesa delle famiglie». Le minori spese sono collegate, ovviamente, ai posti di lavoro persi negli ultimi anni (690 mila tra 2007 e 2012), all’aumento delle imposte dirette e indirette (che hanno ridotto il reddito reale disponibile dell’11%) e al calo della fiducia dei consumatori. Nel complesso la spesa per i consumi è diminuita del 6,6% in termini reali in questi cinque anni di tremenda crisi economica.