I commercialisti: soddisfatti per il Dpr sulle professioni

Il consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili è soddisfatto per il testo del Dpr sulle professioni approvato dal Consiglio dei Ministri. Secondo i commercialisti, il testo ha ora trovato un’adeguata formulazione, recuperando in un modo apprezzabile i tanti punti che avevano destato le critiche degli ordini e i rilievi del consiglio di stato e delle commissioni parlamentari.

Particolarmente favorevole il presidente nazionale della categoria, Claudio Siciliotti: “Accogliamo con estremo favore – sottolinea – che la definizione di professione regolamentata sia stata ricondotta alla più corretta formulazione per la quale un insieme di attività, riservate e non riservate, sono esercitabili solo a seguito di iscrizione all’ordine e che la si riconduce alla prescrizione costituzionale dell’art. 33, comma 5“.

Anche la nuova formulazione sull’obbligo assicurativo è, secondo Siciliotti, “ben comprensibile ed i consigli nazionali faranno certo la loro parte per convenzionare polizze fruibili da tutti gli iscritti“.

Apprezzamento da parte del Consiglio nazionale anche per il tirocinio. Secondo il consigliere nazionale con delega alle professioni, Andrea Bonechi, “è positivo che i corsi post laurea siano facoltativi e alternativi, esattamente come lo sono oggi per i commercialisti e nondimeno che sia stato rimosso l’obbligo di verifiche ed esami intermedi“.

Molto apprezzabile, secondo i commercialisti, è anche il fatto che tanto per i corsi del tirocinio che per la formazione professionale continua sia stata riportata al centro la funzione regolamentare dei consigli nazionali, talché vi sarà certamente uniformità e coerenza, con il necessario raccordo con il ministero vigilante, come è giusto che sia.

Molto positivo il giudizio sulle disposizioni relative al disciplinare. “Il meccanismo della designazione, da noi più volte ed in più modi auspicato – spiega Bonechi ha trovato adeguata formulazione e garantirà la formazione di consigli di disciplina territoriali terzi ed efficaci. Ancora meglio il disciplinare nazionale: specializzando nella delicata ed importantissima funzione disciplinare taluni dei consiglieri eletti, si consentirà non solo la valorizzazione della attività disciplinare, ma anche la sostanziale riduzione dei consiglieri operanti in altre funzioni che oggi da più parti viene indicata come inopportuna se non addirittura inutile in tante professioni, la nostra per prima. Molto apprezzabile è anche la fiducia che il legislatore concede ai consigli nazionali, assegnando loro la più ampia
potestà di autoregolamentazione possibile“.

Il Consiglio nazionale si esprime anche sulla questione tirocinio a valere per l’iscrizione nel registro dei revisori. “Sapevamo – spiega il Consiglio – che il dpr non era la sede deputata a disciplinare la nota vicenda di cui chiediamo a gran voce soluzione, ma accogliamo con grande soddisfazione il passaggio della relazione di accompagnamento che, pur comprendendo le ragioni che le commissioni parlamentari avevano avanzato affinché il dpr risolvesse questa stortura, ritiene la questione non di pertinenza del dpr in quanto la revisione non e’ una professione, bensì un servizio professionale. E’ una precisazione di rango di estrema importanza. Ci affidiamo
ora come sempre al Ministero affinché risolva una volta per tutte con il proprio decreto di competenza l’equipollenza dell’esame di Stato dei commercialisti per accedere al registro“.

Protocollo d’intesa Cndcec – Ministero dell’Interno

Siglato tra il Cndcec e il Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero degli Interni un protocollo d’intesa che prevede che per il conseguimento dei crediti necessari all’iscrizione all’elenco dei revisori degli Enti locali, agli Ordini territoriali dei commercialisti sarà affidata, oltre a quella dei propri iscritti, anche la formazione professionale degli iscritti al Registro dei Revisori, compresi quelli non appartenenti all’Albo dei commercialisti.

L’intesa stabilisce inoltre che presso gli Ordini territoriali dei commercialisti si tengano test finali di verifica per quanti hanno seguito corsi di formazione professionale sulla materia prima dell’entrata in vigore, nello scorso aprile, delle nuove norme sulla formazione dell’elenco dei revisori.

L’accordo tiene conto di quanto previsto dall’articolo 3 del D.M. 15 Febbraio 2012, n. 23, che indica tra i requisiti per l’iscrizione nell’elenco il conseguimento di crediti formativi professionali per aver partecipato a corsi e seminari in materia di contabilità pubblica e gestione economico finanziaria degli enti territoriali. Il nuovo sistema di recepimento degli eventi sarà attivato nelle prossime settimane e ne verrà data comunicazione agli Ordini territoriali.

Diversamente da quanto indicato nella sezione 3 delle linee-guida diffuse con Circolare del Ministero dell’interno del 5 aprile 2012, n. 7, nel protocollo è stabilito che i programmi dei corsi e seminari formativi dovranno essere inoltrati dagli Ordini territoriali al Consiglio Nazionale, che si occuperà di trasmetterli al Ministero.

Al fine di consentire agli Ordini territoriali di presentare i programmi degli eventi per i quali si richiede la condivisione del Ministero contestualmente alla richiesta di accreditamento al Consiglio Nazionale, quest’ultimo ha deliberato l’integrazione dell’elenco materie oggetto di eventi formativi con l’area denominata C7bis, dedicata esclusivamente alla “Contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti territoriali”.

L’Ordine territoriale potrà, inoltre, chiedere la condivisione del Ministero degli eventi in materia di contabilità pubblica e gestione finanziaria degli enti territoriali svolti dal 1° gennaio al 4 aprile 2012 (data di entrata di entrata in vigore del decreto), che siano già stati presentati al Consiglio Nazionale per l’accreditamento. I commercialisti e i revisori legali partecipanti a questi ultimi saranno sottoposti ad un test di verifica.