Risultati sondaggio: “I rincari autostradali i più odiati…”

“Come ogni Capodanno che si rispetti, arrivano i rincari. Qual è il più odioso?”, questo il sondaggio che vi abbiamo proposto ad inizio settimana e al quale, come sempre, avete risposto in modo incredibilmente numeroso. «Le tasse sulle famiglie italiane nel 2013 sono scese e la tendenza continuerà anche nel 2014» aveva annunciato qualche giorno prima di mandare in archivio l’anno da poco trascorso il presidente del Consiglio Enrico Letta, ma, puntuali come un orologio svizzero, il primo gennaio sono scattati i soli rincari. L’aumento più considerevole è stato senza dubbio il ritocchino imposto alle tariffe delle autostrade, a livello nazionale l’asticella si è fermata attorno al +3,9 con punte anche all’8%, senza considerare anche gli aumenti delle accise sui carburanti, +0,4 centesimi ogni litro, e sulle sigarette, l’energia elettrica, senza dimenticare l’aumento dei contributi Inps destinati al fondo di solidarietà che finanzia la cassa integrazione.

Ad aggiudicarsi il trofeo di “rincaro più odiato del 2014” , l’aumento delle tariffe delle autostrada, testimoniato dal 46% delle preferenze dell’opzione di risposta “Il salasso delle autostrade. Aumenti anche fino all’8%, è inaccettabile”,  seguita da “Il carburante, come al solito! Devo arrivarci al casello…” fermatasi quasi ad un terzo delle preferenze (31%).  Ad occupare il gradino meno nobile del podio l’opzione  “L’energia elettrica. Zitti zitti, ogni anno sale di un punto percentuale” con il 15% e medaglia di legno alla risposta “Le sigarette. Di questo passo sarà un lusso potersele comprare” ferma al solo 8%.

Anno nuovo, soliti rincari

 

Come ogni capodanno, inevitabili e puntuali sono arrivati anche i rincari più odiosi. L’aumento più considerevole, a livello nazionale l’asticella si ferma attorno al +3,9, sono le tariffe delle autostrade con punte addirittura superiori all’8%. Ma un’impresa sarà soprattutto arrivarci al casello: sempre da ieri è scattato pure l’aumento delle accise sui carburanti, +0,4 centesimi ogni litro, per finanziare, dicono, il cinema. Un caso limite è quello della tratta Padova-Venezia, dove si passa dai 95 centesimi dei giorni scorsi agli odierni 3 euro che assorbono anche gli investimenti per la realizzazione del Passante di Mestre. «Siamo riusciti a contenere gli aumenti delle tariffe autostradali grazie a un’azione di calmieraggio svolta del Ministero: a fronte di richieste che per alcune tratte arrivavano al 18%, l’incremento si è fermato a una media del 3,9 per cento» ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, «abbiamo già previsto incontri con Aiscat, l’associazione delle concessionarie, con cui avviare un dialogo per verificare strade nuove e consensuali rispetto agli attuali automatismi di adeguamento delle tariffe».

Se, incredibilmente, sono rimaste al palo le tariffe delle Poste e del canone Rai, sono aumentate l’energia elettrica (+0,7%) e, per effetto della manovra Iva, pure caffè, bibite e snack distribuiti dalle macchinette automatiche, con rialzi di 5-10 centesimi. Aumentano anche le accise sulle sigarette, più 0,7%, senza dimenticare il rincaro dei contributi Inps destinati al fondo di solidarietà che finanzia la cassa integrazione: le imprese con più di 15 dipendenti non incluse nella legge sulla cig devono versare uno 0,5% delle retribuzioni totali, per due terzi a carico del datore di lavoro e per il rimanete terzo a carico del dipendente.

A conti fatti, una stangata che dovrebbe sfiorare i 1400 euro a famiglia. Buon anno!

Jacopo MARCHESANO