Smart Working e caro energia: gli italiani vogliono tornare in ufficio

Con l’emergenza pandemica l’Italia introduce lo smart working, o lavoro agile, tra le modalità di esecuzione delle prestazioni lavorative. Molti lavoratori lo hanno apprezzato al punto da voler continuare questa esperienza, ma ora lo scenario sta cambiando, infatti, a fronte dell’aumento del costo dell’energia, i lavoratori chiedono di tornare in ufficio.

Smart working: boom di richieste dopo la pandemia

Lo smart working, o lavoro agile, consente a chi effettua lavori che è possibile gestire anche dalla propria abitazione di lavorare da casa, magari andando in ufficio solo qualche volta nell’arco della settimana. Per molti lavoratori è stato una manna dal cielo perché ha consentito di gestire meglio il ruolo genitoriale e il lavoro e in molti casi ha evitato l’incontro quotidiano con i colleghi non sempre apprezzati. Nel solo 2021, 2 milioni di persone hanno lavorato da casa, dopo la pandemia le richieste di poter continuare a lavorare da casa sono continuate. Il successo è stato tale che è stata prorogata la disciplina emergenziale per lo smart working fino al 31 dicembre 2022, inoltre è stato regolamentato lo smart working strutturale.

Per conoscere i dettagli leggi l’articolo: Smart Working: dal 1° settembre entrano in vigore nuove norme strutturali.

Nel frattempo per le aziende avere dei lavoratori a distanza ha portato qualche vantaggio, cioè un risparmio energetico.

Ora lo scenario cambia. Molti lavoratori stanno chiedendo di poter rientrare in ufficio, i motivi sono presto spiegati.

Perché gli italiani rinunciano al lavoro agile?

L’inverno è alle porte con un costo del metano alle stelle e con limiti agli orari di accensione del riscaldamento. A ciò si aggiunge l’aumento del costo dell’energia elettrica. A fronte di stipendi sempre uguali, questo si traduce in maggiori costi per i lavoratori che lavorano da casa. Proprio per questo, sebbene molti lavoratori in smart working dichiarano di voler proseguire questa esperienza, ci sono molti che stanno chiedendo formule miste, cioè di lavorare alcuni giorni da casa e altri in azienda.

Alcuni lavoratori stanno invece chiedendo di poter ritornare in azienda full time.

Tra questi ultimi, abbondano i lavoratori che hanno chiesto di avere un sostegno economico per far fronte ai costi connessi al lavoro da casa e hanno ricevuto un diniego dall’azienda. A ciò deve aggiungersi che molte aziende e pubbliche amministrazioni non riconoscono ai lavoratori in smart working il diritto a percepire i buoni pasto e anche questa viene rappresenta per i lavoratori una perdita rilevante.

Da un’indagine svolta da Inapp, Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche del lavoro, a fronte di tali perdite, solo il 20% dei lavoratori inmodalità agile è  disposto a continuare sebbene con una riduzione dello stipendio.

Quanto conviene alle aziende lo smart working?

Non è facile determinare quanto convenga alle aziende avere lavoratori in smart working, ma basti ricordare che ENI ha chiuso la sede principale e ora ha solo piccole sedi dove i dipendenti ruotano, cioè non tutti sono presenti tutti i giorni e usano spazi comuni. Tim ha svuotato 4 palazzi con un risparmio economico davvero notevole in manutenzione e costi energetici. Il comune di Milano ha deciso che i dipendenti il venerdì sono in smart working, in questo modo c’è risparmio di riscaldamento ed elettricità. Da un calcolo del Politecnico di Milano con il lavoro agile le aziende risparmiano il 30%.

Riscaldamento autonomo o centralizzato: quale conviene?

La parola d’ordine per il 2022 è “risparmiare” soprattutto sui consumi elettrici e per il riscaldamentro. Proprio per questo sono in molti a chiedersi se sia più conveniente avere un riscaldamento autonomo o centralizzato, in realtà entrambe le forme hanno vantaggi e svantaggi economici. Vediamo cosa conviene di più.

Quali sono le caratteristiche del riscaldamento centralizzato e in quali casi conviene?

Il riscaldamento centralizzato è utilizzato nei condomini, prevede l’installazione di una caldaia di cui usufruiscono tutti gli inquilini, si tratta evidentemente di una caldaia di grosse dimensioni da allocare in appositi spazi. Il riscaldamento centralizzato prevede che i condomini si accordino sull’uso comune e in particolare orari di accensione e orari di spegnimento, impostazione della temperatura. Gli orari e la temperatura per il 2022 hanno in realtà i limiti previsti dalla legge anche in base alla fascia climatica, quindi c’è poco spazio di movimento.

Alcuni ritengono che il riscaldamento centralizzato di fatto porti un risparmio perché non è necessario per il proprietario curare la manutenzione ordinaria che deve essere almeno annuale e che assicura efficienza all’impianto. Questo è però valido solo in parte perché di fatto la caldaia centralizzata ha bisogno anch’essa di manutenzione e di conseguenza, pagando le spese condominiali, viene caricata anche questa spesa.

Tra i vantaggi del riscaldamento centralizzato vi è un minore impatto ambientale, infatti avere in funzione una sola caldaia centrale consente di avere minori emissioni rispetto al funzionamento a regime di più caldaie. Anche dal punto di vista estetico potrebbero esservi dei vantaggi con il sistema centralizzato.

Perché conviene il riscaldamento autonomo?

Il riscaldamento autonomo prevede che ogni unità immobiliare abbia una propria caldaia, la stessa è di dimensioni ridotte rispetto alla caldaia centralizzata. Naturalmente vi è un investimento iniziale importante, grazie però alle agevolazioni fiscali è possibile acquistare una caldaia a condensazione sfruttando gli incentivi fiscali che, senza Superbonus 110%, sono pari al 65%. Con una manutenzione costante è possibile mantenere l’impianto di riscaldamento autonomo efficiente e quindi ridurre i consumi, ma soprattutto è possibile rispettare i limiti orari e di temperatura previsti dalla legge, ma scegliendo in modo autonomo gli orari, ad esempio potrebbe far comodo accendere il riscaldamento a tarda sera e non nel pomeriggio, come accade con la maggior parte degli impianti centralizzati.

Con il riscaldamento autonomo è inoltre possibile scegliere anche di ridurre ulteriormente la temperatura impostata, insomma se vi sono particolari esigenze di risparmio, è importante gestire l’uso come meglio si crede, ad esempio anche passando del tempo in casa di parenti evitando di accendere il riscaldamento.