Controlli bonus e ristori: nuove indicazioni dall’Agenzia delle Entrate

Dall’Agenzia delle Entrate arrivano nuove indicazioni (circolare 21 del 20 giugno 2022) alle direzioni regionali: intensificare i controlli su bonus e ristori e renderli più celeri.

Nuove direttive per i dipendenti dell”Agenzia delle Entrate: maggiori controlli su tutti i contribuenti

Nella giornata del 20 giugno 2022 Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha inviato una nota alle direzioni regionali con nuove indicazioni operative. Gli obiettivi sono molteplici: scovare evasori fiscali, ma anche migliorare il rapporto con il contribuente facilitando gi “incontri” con il personale dell’Agenzia delle Entrate.

Le strategie indicate sono diverse a secondo dei contribuenti che vengono divisi in: Grandi Contribuenti, PMI, persone fisiche, lavoratori autonomi, enti non commerciali. Indicazioni dettagliate sono anche fornite i controlli sulle operazioni internazionali.

Le fondi da tenere d’occhio

Gli occhi saranno puntati sulle frodi realizzate attraverso il riconoscimento di credito di imposta. Ad oggi si tratta di una delle modalità più utilizzate per aiutare imprese e famiglie a far fronte al carico fiscale. Ad esempio il credito di imposta viene riconosciuto per ottenere il bonus pos, per i contributi alle imprese gasivore ed energivore, per gli investimenti nel Mezzogiorno.

Saranno inoltre attenzionati i contributi a fondo perduto, sempre molto apprezzati dalle imprese perché consentono di avere un aiuto economico importante senza dover restituire i fondi ricevuti. Inoltre dalle indicazioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, arriva l’invito a maggiori controlli anche sui ristori. A questi ci aveva abituati il periodo di emergenza Covid in cui le imprese hanno ricevuto ritorni economici a fronte di perdite importanti.

Favorire l’adempimento spontaneo e agevolare i contribuenti attraverso l’uso dei servizi online

Ernesto Maria Ruffini immagina un rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuenti più amichevole. Si scoraggio il  contenzioso tributario attraverso un invito ai dipendenti ad una maggiore cura delle varie pratiche in modo da scongiurare i contenziosi in cui l’Agenzia risulti soccombente. Questo anche attraverso una particolare attenzione alle sentenze già pronunciate dai giudici tributari.  L’obiettivo è favorire l’adempimento spontaneo, proprio per questo dovrà essere intensificato l’invio di lettere di invito a mettersi in regola.

Dal comunicato del Direttore emerge anche il piano di rendere i servizi online dell’Agenzia delle Entrate sempre più efficienti e quindi di stringere i tempi per le erogazioni in favore dei contribuenti. Questo per favorire la disponibilità di liquidità per imprese e famiglie in un momento particolarmente delicato dal punto di vista economico.

Nella circolare  si sottolinea che l’uso degli strumenti adottati in via d’urgenza a causa della pandemia devono utilizzarsi in via ordinaria al fine di migliorare il rapporto con i contribuenti. In particolare si propone di intensificare l’uso della video-call e di continuare ad utilizzare il sistema di appuntamenti prenotati online dalla homepage dell’Agenzia delle Entrate. In caso di urgenza invece gli uffici possono continuare a trattare a vista i vari casi proposti. L’Agenzia implementa la possibilità di inviare documenti all’Agenzia delle Entrate utilizzando le credenziali di accesso ai servizi personali.

Contributi a negozi e attività commerciali, domande al via

Al via le domande per i contributi a fondo perduto a favore dei negozi e delle attività commerciali colpiti dalla crisi conseguente all’emergenza sanitaria. I ristori arrivano fino al 60% della differenza dei ricavi tra gli anni 2021 e 2019. È quanto prevede il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) del 24 marzo scorso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 aprile 2022. Per i negozi, compresi gli ambulanti, oltre alla differenza di ricavi, il requisito essenziale è l’ammontare entro i 2 milioni di euro dei ricavi riferito al 2019.

Ristori ai negozi e alle attività commerciali: le risorse del ministero per lo Sviluppo Economico

Si potranno presentare dal 3 maggio 2022 le domande per i contributi a fondo perduto del Mise per i negozi e le attività commerciali. Il Fondo per il rilancio delle attività economiche istituite dal ministero per lo Sviluppo Economico ha risorse per 200 milioni di euro. Il Mise intende ristorare i negozi e le attività commerciali, rientranti in determinati codici Ateco, che abbiano subito le maggiori perdite dall’emergenza Covid.

Quali sono i negozi e le attività beneficiarie dei ristori Mise?

I negozi che potranno presentare domanda per i contributi a fondo perduto del Mise sono  quelle che svolgono attività di commercio al dettaglio prevalente rientrante nei seguenti codici Ateco:

  • 47.19; 47.30; 47.43;
  • tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6;
  • e 47.71; 47.72; 47.75; 47.76; 47.77; 47.78; 47.79; 47.82; 47.89 e 47.99.

Contributi a fondo perduto per i negozi: calcolo di quanto spetta

I contributi a fondo perduto per i negozi sono calcolati applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi del 2021 rispetto all’ammontare medio mensile dell’anno 2019. La riduzione dei ricavi del 2021 rispetto al 2019 deve essere di almeno il 30% per ottenere il ristoro. Le percentuali da moltiplicare variano in questo modo:

  • il 60% per le attività che nel 2019 abbiano avuto ricavi entro i 400 mila euro;
  • il 50% per i negozi con ricavi nel 2019 dal 400 mila euro a un milione di euro;
  • il 40% per i soggetti che nel 2019 abbiano avuto ricavi da un milione di euro a due milioni di euro.

Ristori ai negozi, le percentuali potrebbero essere ridotte a seconda delle domande presentate

Tuttavia, suddette percentuali di ristoro potrebbero essere ridotte dal ministero per lo Sviluppo Economico nel caso in cui le risorse stanziate dovessero risultare insufficienti a coprire tutte le domande pervenute e in linea con i requisiti richiesti. Dunque l’importo effettivo dei contributi a fondo perduto ai negozi e alle attività commerciali potrebbe essere rideterminato successivamente alla chiusura delle domande. Ragione per la quale, le procedure di presentazione delle istanze non rientrano in un click day.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto per i negozi e le attività commerciali

Le domande per i contributi a fondo perduto dei negozi e delle attività commerciali possono essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 3 maggio prossimo e fino alle ore 12:00 del 24 maggio 2022. La domanda va presentata on line utilizzando il modello allegato al decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). La domanda va presentata sulla piattaforma messa a disposizione da Invitalia. L’ordine temporale di presentazione delle istanze non comporta dei vantaggi per l’eventuale riduzione dei ristori conseguente all’incapienza delle risorse.

 

Ristori fermo pesca: si può presentare la domanda

In arrivo 19 miliardi per i ristori fermo pesca obbligatorio e non obbligatorio. Le domande possono essere presentate fino al 15 marzo 2022.

Cos’è il fermo pesca e perché viene attuato

Il fermo pesca è un provvedimento governativo volto a tutelare le specie ittiche e la biodiversità che possono essere messe a repentaglio dall’attività di pesca. Viene solitamente istituito durante il periodo riproduttivo, ovviamente il fermo pesca porta ai pescherecci delle perdite economiche e le stesse devono essere “risarcite”. Il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) ogni anno rende noto il periodo nel quale i pescherecci devono astenersi dalle attività di pesca reti a strascico, reti a divergenti e reti volanti.

Solitamente questo periodo coincide con i mesi estivi e a volte si prolunga fino ai mesi autunnali. Può comunque capitare che i periodi di fermo pesca non si sovrappongano tra i vari mari del Mediterraneo, questo consente di avere un minimo di pescato fresco nelle pescherie e nei ristoranti. Questi naturalmente si approvvigionano anche dall’estero, mentre alcuni pescherecci non invasivi possono continuare l’attività, infine c’è il pesce da allevamento.

Ritornando all’argomento principale, scopriamo come presentare la domanda per poter accedere ai ristori fermo pesca.

Come presentare la domanda per i ristori fermo pesca?

Gli aventi diritto possono inoltrare le domande dalle ore 8:00 del 25 gennaio fino al 15 marzo 2022. I fondi si dividono in due parti: 12 miliardi per il fermo pesca obbligatorio e 7 miliardi per il fermo pesca non obbligatorio, questo ottiene il ristoro per un massimo di 40 giorni. Si può presentare una singola istanza per ogni unità di pesca presente in azienda. Le domande dovranno essere presentate collegandosi alla pagina https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/ammortizzatori-sociali/focus-on/CIGS/Pagine/Fermo-pesca.aspx e andando alla voce CIGSonline, disponibile a destra dello schermo. La domanda deve essere compilata per ogni imbarcato e deve essere indicato il codice IBAN per l’accredito delle somme.

Come versare l’imposta di bollo

Per poter inoltrare la domanda è necessario versare l’imposta di bollo attraverso lo sportello telematico PagoPA, attivabile   direttamente all’interno della pagina CIGSonline da cui si compila la domanda. Non si può assolvere il pagamento con il titolo cartaceo. Solo dopo aver assolto l’obbligo di pagamento dell’imposta di bollo sarà possibile terminare l’inoltro della domanda. Proprio per questo nella nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i soggetti interessati sono invitati a non procedere nell’imminenza della scadenza dei termini per evitare invii in ritardo. Facciamo notare anche che nella nota è chiaramente indicata l’ora da cui è possibile procedere all’inoltro, mentre per la scadenza c’è solo la data, quindi invitiamo a non attendere l’ultimo giorno.

A chi spetta il ristoro fermo pesca?

L’indennità per il fermo pesca spetta ai dipendenti delle imprese del settore pesca marittima, inoltre spetta ai soci delle cooperative della piccola pesca. Si riconosce sia nel caso di fermo obbligatorio, cioè deciso dalle autorità, sia per il fermo non obbligatorio, in questo caso per un periodo massimo di 40 giorni. Non è di spettanza  degli armatori. Il pagamento previsto è di 30 euro al giorno.

Istruttoria delle istanze per ristori fermo pesca

L’istruttoria è curata dalla Direzione Generale degli ammortizzatori sociali del Ministero del lavoro. Essa dovrà quantificare gli importi erogati a ciascun richiedente che in seguito alla istruttoria risulti beneficiario del ristoro per il fermo pesca. Nel caso in cui le domande presentate e accolte in quanto presenti tutti i requisiti, siano in numero maggiore rispetto alla capienza del fondo, gli importi vengono proporzionalmente ridotti per ogni singolo lavoratore. L’istruttoria sarà conclusa entro il 20 giugno 2022. Si invitano coloro che hanno presentato istanza nei termini a monitorare attraverso CIGSonline lo stato della propria domanda, infatti eventuali comunicazioni saranno fatte attraverso questa piattaforma.

Il decreto interministeriale 1 del 13 gennaio 2022 inoltre sottolinea all’articolo 4 comma 6 che sono improcedibili le istanze che non abbiano ottenuto il preventivo visto dell’Autorità Marittima.

Ricordiamo che l’Unione Europea ha previsto aiuti per il settore della pesca che più di altri ha subito gli effetti dell’emergenza epidemiologica. Per conoscere gli aiuti, leggi l’articolo: Agricoltura e pesca: Unione Europea estende gli aiuti fino al 30 giugno 2022