In Italia le RC Auto più care d’Europa? “Le assicurazioni ci marciano…”

 

“In Italia le RC Auto più care d’Europa: di chi è la colpa?” , questo il sondaggio che vi abbiamo proposto ad inizio settimana e oggi, come ogni domenica, cerchiamo di analizzarne i risultati. Che nel nostro Paese ci siano le  RC Auto più care d’Italia è un dato statistico, ma l’incertezza su chi sia la colpa vige ancora sovrana.

Raggiunge la maggioranza relativa, con il 31% dei voti, l’opzione di risposta “Le solite balle: sono le compagnie che ci marciano”  che sembrerebbe dar corda al vizietto tutto italiano della polemica fine a stessa, additando le responsabilità alla casta delle compagnia assicuratrici, ree di aver innalzato le cifre a livelli inammissibili. A proposito di italici pensieri, a brevissima distanza con il 28% delle preferenza si ferma l’opzione “Gli onesti pagano sempre per i furbi”.  Quasi un quarto dei consensi totali per l’opzione più disfattista (o più realista?) “Di questo passo, non potrò permettermi neppure l’auto” che mette in risalto la drammaticità della questione. “Paga e taci”: noi italiani siamo sempre i soliti asini!”  risulta essere l’opzione meno votata fermandosi al 17%. Tra aumenti autostradali, carburanti venduti a peso d’oro e assicurazioni da mutuo, l’automobile sta diventando sempre più un lusso difficilmente sobbarcabile…

Risultati sondaggio: “Il finanziamento pubblico? Tornerà…”

“Il Governo annuncia l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti…” e gli italiano sembrano non crederci. Ad inizio settimana vi abbiamo proposto un sondaggio sulle dichiarazione del premier Enrico Letta che confermavano il raggiungimento dell’accordo in Consiglio dei ministri per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e oggi, come ogni domenica, cerchiamo di interpretarne le conclusioni.

«Avevo promesso ad aprile abolizione finanziamento pubblico ai partiti entro l’anno.L’ho confermato mercoledì.Ora in cdm manteniamo la promessa» in meno di 140 caratteri, come regolamentato da Twitter, nei giorni scorsi aveva dichiarato il premier. “Chissà questa volta con quale nome verrà reintrodotto…” è stata la risposta del 42% dei nostri votanti, alludendo alla reintroduzione dei “rimborsi elettorali” nel 1994, dopo che il referendum abrogativo promosso dai Radicali Italiani, sull’onda dello scandalo di Tangentopoli, dell’aprile 1993, aveva ottenuto il 90,3% dei voti espressi a favore dell’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti.

Comunque la riforma, che nel 2014 prevede una riduzione del finanziamento pubblico del 25%, nel 2015 del 50% e nel 2016 del 75%, andrà a regime dal 2017 ed è per questo che il 32% dei voti sono andati all’opzione “Si, ma dal 2017… Chiamali scemi!”. Le opzioni di risposta “Si si certo, ridurranno i parlamentari e modificheranno la legge elettorale. Si si…” e “Restituissero anche i soldi presi non sarebbe una cattiva idea” si sono fermati rispettivamente al 21% e al 5%.

Jacopo MARCHESANO

Risultati sondaggio: “Tassare le pensioni d’oro…”

 

“La proposta di tassare le pensioni sopra i 90mila euro è…”, questo è il sondaggio che vi abbiamo proposto ad inizio settimana e oggi, come ogni domenica, cerchiamo di interpretarne i risultati, in base alle vostre numerose risposte. La proposta era stata rilanciata nelle precedenti settimane dal Codacons: “E’ una vergogna prendersela solo con i pensionati che non sono certo milionari, senza tassare le pensioni d’oro. Non è solo un fatto di giustizia sociale, ma anche economico. Il problema dell’Italia, infatti, ed il motivo per cui le famiglie sono sul lastrico, è che le pensioni e gli stipendi sono bloccati da anni mentre le tariffe pubbliche, i rifiuti, l’acqua, le multe, i pedaggi autostradali, il canone Rai, le tariffe postali, i canoni d’affitto, i trasporti locali sono regolarmente indicizzati”.

A sfondare la soglia della maggioranza assoluta l’opzione di risposta più diffidente per un provvedimento che non sembra di semplice attuazione: “L’ennesimo specchio per le allodole, ormai non ci caschiamo più” raggiunge il 56% delle preferenze totali, sottolineando a perfezione lo stato d’animo sempre meno fiducioso nelle istituzioni da parte dei cittadini italiani, stanchi di promesse spesso difficilmente mantenute. Nettamente distanziata l’opzione più speranzosa “La soluzione migliore in un periodo di sprechi come questo” che raccoglie solo il 28% dei voti dei nostri lettori. Rispettivamente ferme all’11% e al 5% le opzioni di risposta “Una delle poche proposte serie da prendere in considerazione, meglio tardi che mai…” e “Una proposta e tale rimarrà…”

Jacopo MARCHESANO

Letta promette un miliardo di tasse in meno? “Rimarranno solo promesse…”

“Legge di Stabilità, Letta promette un miliardo di tasse in meno…”, questo è il sondaggio che vi abbiamo proposto ad inizio settimana e oggi, come ogni domenica, cerchiamo di interpretarne i risultati. Nonostante, come spesso accade, nessuna opzione di risposta abbia ricevuto la maggioranza assoluta dei voti, le conclusioni sono chiare ed illuminanti.

La maggioranza relativa delle preferenze è andata all’opzione “Sempre le solite promesse non mantenute” (35%), chiaro segno di esasperata rassegnazione nei confronti delle istituzione, sempre più lontane dai problemi della gente comune, abituate a promettere impegni difficilmente rispettabili. Clamoroso anche il successo registrato dalla risposta, evidentemente provocatoria, “Si, e io sono Napoleone!” con addirittura il 30% delle preferenze totali.  Raggiungono a malapena (sommate) la maggioranza relativa le opzioni di risposte leggermente più ottimistiche “L’importante è non tagliare ulteriormente i servizi” e “Le famiglie e le imprese non possono più aspettare”, rispettivamente con il 22% e il 13%

Risultati sondaggio: “Prima o poi toccherà a noi emigrare”

“Dopo la tragedia di Lampedusa si torna a parlare di migranti e imprese. I lavoratori stranieri sono una risorsa o un peso?”, abbiamo sottoposto ai nostri affezionati lettori questo dilemma ad inizio settimana e adesso cerchiamo di interpretarne i risultati.

Per prima cosa, risulta impossibile non notare l’incredibile divario tra l’opzione di gran lunga più votata “Prima o poi saremo costretti ad emigrare anche noi…” con il 56% delle preferenze, che evidenzia l’insofferenza cronica nei confronti dei migranti che affluiscono numerosi nel nostro Paese e che rappresenterebbero per i nostri lettori una minaccia per l’occupazione. Se la prima opzione raccoglie nettamente la maggior parte di gradimenti arrivando a sfondare nettamente il tetto della maggioranza assoluta, molto staccate le altri possibilità di risposta. Raccoglie il 19% dei consensi l’opzione “Un peso, ovvio. Già il lavoro manca per noi”, e, quasi appaiate al 13 e al 12% le risposte più “liberali” “Una risorsa, fanno i lavori che noi italiani non vogliamo più fare” Non solo una risorsa, ma anche una questione umanitaria.