Autostrade, accordo raggiunto salta lo sciopero

È stato revocato lo sciopero dei dipendenti delle concessionarie autostradali in precedenza previsto per i prossimi giorni dal 2 al 4 agosto.

Lo hanno confermato le associazioni sindacali di categoria a seguito della firma stamattina, al termine di una trattativa durata tutta la notte, per il rinnovo del contratto dei dipendenti delle autostrade. “Sono lieto che l’attività di mediazione svolta dall’Autorità di garanzia, auspicata e apprezzata dalle parti stesse, abbia portato a tale risultato positivo. Lo sciopero avrebbe danneggiato i cittadini in un momento di intenso traffico dovuto all’esodo estivo”, annuncia il garante per gli scioperi Roberto Alesse.

Nessun disservizio, quindi, per i migliaia di vacanzieri italiani, che nel prossimo fine settimana sceglieranno la macchina per raggiungere le tanto sognate mete estive.

Niente di fatto dopo lo sciopero: le trattative riprendono

Nonostante lo sciopero sia stato molto meno lungo rispetto a quanto annunciato in precedenza, non c’è stato un accordo in grado di accontentare le parti e, per questo, Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di Garanzia per gli scioperi, ha dichiarato la necessità di riprendere le trattative tra Compagnie petrolifere e Associazioni dei gestori dei carburanti.

A questo proposito, infatti, Alesse ha scritto al presidente del consiglio Enrico Letta per illustrare gli esiti delle audizioni svolte la scorsa settimana con il concessionario del servizio Autostrade per l’Italia, le Compagnie e le sigle di categoria.
Faib, Fegica e Anisa hanno nel frattempo ripreso il pressing istituzionale per la convocazione del Tavolo negoziale con tutti gli attori del segmento autostrade.

Nella sua missiva, Alesse ha scritto: “Il riavvio della negoziazione con l’intervento attivo del Governo, incentrato su specifici punti, pur nella prospettiva, ormai condivisa di una discussione generale sulla riorganizzazione strutturale dell’intero sistema appare l’unica soluzione necessaria per scongiurare una degenerazione del conflitto che, altrimenti, potrebbe seriamente compromettere il sereno svolgimento degli esodi e dei controesodi estivi, nella verosimile ipotesi che, in assenza di accordo, le Associazioni di categoria procederanno alla proclamazione di nuove astensioni collettive”.

Per quanto riguarda la situazione di oggi, i prezzi sono sostanzialmente stabili, anche se potrebbero verificarsi diminuzioni, soprattutto per la verde, già nel fine settimana.
Le medie nazionali della benzina e del diesel intanto sono rispettivamente a 1,839 e 1,741 euro/litro (Gpl a 0,798).
Le “punte” in alcune aree sono, per la “verde” fino a 1,879 euro/litro, il diesel a 1,759 e il Gpl a 0,825.

Nel dettaglio, a livello Paese, il prezzo medio praticato della benzina va oggi dall’1,820 euro/litro di Eni all’1,839 di Tamoil (no-logo a 1,712).
Per il diesel si passa dall’1,721 euro/litro sempre di Eni all’1,741 di Tamoil (no-logo a 1,607). Il gpl infine è tra 0,781 euro/litro di Shell e 0,798 ancora di Tamoil (no-logo a 0,741).

Vera MORETTI

Sciopero benzinai scongiurato?

C’è la possibilità che lo sciopero dei benzinai previsto per il prossimo 16 luglio venga rinviato.
L’astensione da parte delle aree di servizio sulla rete autostradale italiana potrebbe infatti essere evitata a seguito di un incontro avvenuto a Roma tra Roberto Alesse, presidente dell’Autorità, e i rappresentanti di Faib-Confesercenti, Anisa-Confcommercio e Fegica-Cisl.
Il garante ha anche anticipato un “pugno di ferro” qualora lo scioperò dovesse invece manifestarsi, attraverso un provvedimento di differimento.

In realtà, l’incontro si è svolto in un clima, se non proprio disteso, almeno costruttivo e propositivo. Inoltre, Roberto Alesse si è impegnato a “verificare presso il governo i margini esistenti per la ripresa delle trattative interrotte, riservandosi successivamente di decidere sulla possibilità di adottare il provvedimento di differimento dello sciopero”.

Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi dei carburanti, in vista di un altro week-end di esodo estivo, tutte le compagnie hanno aperto con i listini in aumento, con Eni che ha fatto, come sempre, da apripista.
In particolare IP e Shell hanno aumentato la benzina di 0,005 euro portando il prezzo rispettivamente a 1,850 e 1,857 euro il litro; Tamoil ed Esso di 0,010 euro portando il prezzo a 1,857 e 1,847 euro/litro; Q8 di 0,012 euro (1,864 euro/litro) e TotalErg di 0,015 euro (1,865 euro/litro).

Le medie ponderate nazionali dei prezzi, in modalità servito, vedono la benzina a 1,851 euro/litro (+0,6 centesimi) e il diesel 1,745 euro/litro (+0,4 centesimi). Si tratta dei valori più alti dallo scorso 25 marzo.

Vera MORETTI