Saccomanni: “Niente manovra bis”

«Gli scostamenti eventuali da qui a fine anno sono perfettamente gestibili con le operazioni di finanza pubblica programmate», quindi niente manovra bis. A dichiararlo è il ministro dell’Economia Saccomanni alla fine del vertice informale dei ministri economici dell’Ue svoltosi a Vilnius, in Lituania.

Nel fine settimana si è fatto sentire anche il premier Enrico Letta, preoccupato per la delicata fase politica che anticipa in questi giorni il voto sulla decadenza da parlamentare dell’ex presidente del Consiglio Berlusconi: «la legge di stabilità la scriveremo noi, ma se si aprirà una crisi di governo, la politica economica la farà l’Ue. Dovesse cadere il mio esecutivo si dovrebbe tornare all’imposizione dell’Imu».

Presente a Vilnius in compagnia del ministro Saccomanni, anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco«ovviamente c’è incertezza tra i ministri europei responsabili dell’Economia e questa si riflette su imprese e attività produttiva, però ci sono segnali di ripresa, ma sarà abbastanza lenta»

Debito pubblico a livelli record, nonostante le tasse aumentino

 

La Banca d’Italia comunica nel Supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” gli ultimi dati sul debito pubblico italiano a giugno, sempre a livelli record nonostante il rialzo delle entrate tributarie. Il debito delle Amministrazioni pubbliche, a giugno, è aumentato però di soli 0,6 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo comunque i 2.075,1 miliardi (era a 2.074,7 mld a maggio).

L’aumento è riconducibile al significativo incremento (13,9 miliardi) delle disponibilità liquide del Tesoro che ha più che compensato l’ampio avanzo delle amministrazioni pubbliche (13,5 miliardi). Alla fine del mese le disponibilità liquide del Tesoro hanno raggiunto 76,3 miliardi, contro 46,1 a giugno del 2012.

Tutto questo nonostante il gettito fiscale imponente degli ultimi mesi. Le entrate tributarie, infatti, sono state pari a 46,3 miliardi, in aumento del 21,5 per cento (8,2 miliardi) rispetto a quelle dello stesso mese del 2012 (38,1 miliardi). Le entrate tributarie sono salite del 5,14% nei primi sei mesi del 2013 a 189,436 miliardi di euro, in aumento di 9,277 miliardi rispetto ai 180,159 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.

Crisi senza fine, le partite Iva in calo nel 2012

 

Nonostante le ultime dichiarazioni del ministro Saccomanni su una possibile ripresa nel secondo semestre dell’anno per l’economia italiana, rimangono negativi gran parte dei dati di riferimento. Negativo il trend delle nuove aperture di partita Iva in questi primi mesi del 2013 rispetto all’anno precedente. Secondo quanto comunicato dall’Osservatorio del Tesoro, nel mese di giugno sono state aperte 39.353 partite Iva, il 3,8% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, confermando la tendenza in atto nella prima parte del 2013 quando i valori tendenziali si sono mantenuti negativi con l’unica eccezione di aprile (+0,77%).

La maggior parte delle aperture di partite Iva riguarda le persone fisiche (29.082 casi pari al 74% del totale), comunque in calo del 4,5% rispetto all’anno scorso.
A conferma di una ripresa che stenta, la forte diminuzione delle società di persone (-22,8%) mentre crescono le società di capitali (+7,4% a quota 7.545 aperture).

Nel 36% dei casi le partite Iva vedono come titolari persone giovani, inferiori a 35 anni di età, ma in questa fascia si registra anche la contrazione percentuale più consistente (-6,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il settore più vivace si conferma ancora una volta il commercio, con il 24% delle nuove aperture totali, seguito dalle attività professionali (12,9%) e dall’edilizia (9,7%). Segnali poco incoraggianti che allontanano sempre di più il miraggio di un’imminente ripresa economica nel prossimi mesi.

 

JM

Saccomanni e le proposte di modifica dell’Imu

 

Novità in arrivo sul fronte Imu: il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, già direttore generale della Banca d’Italia, ha reso noto sul sito del Ministero le nove proposte di riforma dell’Imu su cui si ragiona in questi giorni in consiglio dei ministri (clicca qui per leggere il pdf). Serve un “chiarimento delle implicazioni concrete delle varie proposte, nella consapevolezza che le scelte politiche debbono basarsi su adeguati approfondimenti tecnici”, scrive il ministro, fuori dalla logica dei partiti, nella presentazione.

La cancellazione totale della prima rata dell’Imu, sospesa per adesso fino a settembre, ha effetti negativi sul gettito 2013 per la bellezza di 2.426,4 milioni di euro. E’ l’impatto quantificato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, che spiega come 2,1 miliardi siano ascrivibili alle abitazioni principali e circa 0,3 miliardi alla componente terreni e fabbricati rurali dei contribuenti italiani.

L’ipotesi di esenzione totale dell’Imu sulla prima casa “non sembra pienamente giustificabile sul piano dell’equità ed efficienza del tributo”. È quanto si legge nel documento del Mef che sottolinea anche come la misura avrebbe “un effetto fortemente regressivo: il beneficio aumenterebbe al crescere del reddito complessivo”, per questo sono al vaglio nove differenti proposte nel dicastero di via XX Settembre.