Marinelli: “Inutile parlare di saldi al giorno d’oggi…”

 

Nonostante le previsioni non siano particolarmente positive, la settimana prossima partirà la sessione estiva dei saldi. A riguardo oggi abbiamo incontrato Ivan Marinelli, vicepresidente nazionale A.E.C.I. (Associazione Europea Consumatori Indipendenti) per una breve chiacchierata sull’argomento.

Dott. Marinelli, le promozioni sono all’ordine del giorno in qualunque periodo dell’anno. Nel 2014 vale ancora la pena parlare di saldi?
La nostra Associazione di Consumatori ha spesso evidenziato questo fattore direttamente agli amministratori della pubblica amministrazione chiedendo un cambio normativo radicale. Inutile parlare oggi di SALDI in un mercato dove il commercio si deve confrontare con nuove forme di vendita molto aggressive (coupon, aste on line, e-commerce e via dicendo).

LEGGI I DIECI CONSIGLI DI IVAN MARINELLI PER NON INCORRERE IN FREGATURE DURANTE I SALDI

La normativa attuale è vecchia e, di fatto, rappresenta un peso per le attività di vendita e mancati benefici per i consumatori. Gli stessi commercianti, in maniera non proprio lecita, reagiscono all’obsolescenza della legge con presaldi, saldi privati e/o atteggiamenti commerciali similari. E’ arrivato dunque il momento di riformare una legge vetusta per aggiornarla ai tempi attuali.

Nel 2008, spiegano dal Codacons, la spesa complessiva delle famiglie durante gli sconti estivi di fine stagione era stata di circa 4 miliardi di euro, mentre quest’anno si attesterà attorno a 1,8 miliardi. Come leggere questi dati?
Fermo restando che sono dati di massima difficile da confrontare, sono comunque numeri mortificanti che però evidenziano una serie di fattori se confrontati con altri dati. Va detto, per esempio, che l’e-commerce è in costante crescita. L’e-commerce italiano, infatti, vale oltre 13.2 miliardi di euro e per tutto il 2014 il commercio elettronico registrerà una crescita continua che sfiorerà il 17 percento di aumento rispetto al 2013.
Ogni acquisto effettuato tramite web è un acquisto sottratto al commercio tradizionale e, contestualmente, questo parametro influenza anche il periodo di saldi. Chi acquista tramite web, infatti, lo fa per evidenti opportunità di risparmio. Un consumatore avrebbe certamente più facilità di acquisto attraverso la catena tradizionale (specie per articoli quali abbigliamento, calzature, e similari). La scelta dell’acquisto a mezzo web riporta dunque alle condizioni di risparmio. L’e-commerce dunque rappresenta il vero concorrente dei saldi che non si presenta però, a differenza dei saldi, esclusivamente in un dato periodo dell’anno, ma 365 su 365. Oggi il consumatore italiano medio è un target più informato e sopportato da una conoscenza più radicata rispetto al passato.
Detto questo però il drastico calo è certamente influenzato dal periodo di crisi endemica.

Su quali prodotti i commercianti puntano maggiormente in questa sessione estiva? O come al solito sono i consumatori a indirizzare i commercianti?
Normalmente i prodotti più venduti sono beni ritenuto, in qualche maniera, indispensabili. In questo caso certamente il reparto calzature. Tra i prodotti più venduti nei saldi estivi sono t-shirt e bermuda, abitini freschi, sandali e gli articoli da spiaggia (costumi e teli). In generale prodotti che sostituiscono altri prodotti o prodotti desiderati e, quindi, di target più elevato. Va ricordato che al periodo dei saldi sono soggetti anche gli outlet dove i consumatori possono trovare merce outlet ulteriormente scontato grazie al saldo. L’incidenza degli ultimi tempi è proprio un aumento della spesa presso gli outlet nel periodo di saldi.

Jacopo MARCHESANO

Dieci buoni consigli per non farsi fregare durante i saldi

 

1  Negozi di fiducia. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate i prodotti dei quali conoscete già il prezzo o la qualità, in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto. (leggi il nostro articolo|)

2  Diffidare. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Verificate che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che vi verrà presentato in negozio. La merce “vecchia” offerta in saldo deve essere separata dalla nuova.

3  Consigli per gli acquisti. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Meglio se avete tenuto d’occhio un capo o un prodotto annotando il vecchio prezzo.

4  Pubblicità. Ricordate che sui prodotti è obbligatorio il cartellino con il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere esposto “in modo chiaro e ben leggibile”. I messaggi pubblicitari devono essere presentati in modo non ingannevole per il consumatore.

5  Negozi. Controllate che fra la merce in saldo non ci sia anche quella nuova a prezzo pieno. La merce “vecchia” offerta in saldo deve comunque essere separata dalla “nuova”.

6  Attenzione. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.

7  Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati.

8  Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi.

9  Scontrino. Lo scontrino è un documento importante e deve essere sempre conservato in caso di merce difettosa: non è vero infatti che in svendita non si possono sostituire. Il negoziante, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare, è obbligato a sostituire l’articolo difettoso o non conforme alla dicitura.

10  Fregature. A.E.C.I. ricorda che nel caso in cui il consumatore si renda conto che il prezzo originario del capo che si sta acquistando è stato “maggiorato” in virtù del saldo e dello sconto può rivolgersi al comune e agli ispettori annonari per denunciare l’accaduto; e poi ovviamente c’è sempre la nostra associazione per qualsiasi consiglio in merito.