Saldi 2013: Fismo è ottimista

Durerà tra le sei settimane e sessanta giorni la stagione dei saldi estivi, quella che molti aspettavano per dare finalmente sfogo a quella voglia di shopping che, messa a dura prova dalla crisi, non si è mai sopita.

Dopo l’anticipo di Campania e Basilicata, ormai in tutte le regioni hanno preso il via i grandi sconti, considerati da Roberto Manzoni, presidente di Fismo-Confesercenti, “una grande occasione sia per i commercianti sia per i clienti”.

L’associazione di Confesercenti che riguarda il settore moda prevede che l’80% delle 135mila imprese della distribuzione tessile e dell’abbigliamento saranno interessate dai saldi, per un totale di 108 mila esercizi.
Considerando le temperature rigide registrate in primavera, sia per quanto riguarda il clima sia per quanto riguarda le vendite, che hanno fatto registrare un calo del settore abbigliamento del 4,6% e del 4,3 per le calzature, la stagione dei ribassi dovrebbe rappresentare l’ultima chiamata per riscattare mesi di record negativi.

La crisi e la abbondante giacenza di capi in magazzino ha fatto quindi decidere gli esercenti per un dimezzamento dei listini già dal primo giorno.

Comunque vadano i saldi estivi, le previsioni del 2013 vedono un calo generale delle vendite del settore del 5%.
Non sembra, comunque, che si sia cominciato con il piede giusto, anche nelle regioni che hanno deciso di inaugurare la stagione dei saldi il 2 luglio: Campania e Basilicata, infatti, hanno presto detto addio ai sogni di gloria, a causa di una scarsa presenza di clienti nei negozi, nonostante i prezzi davvero accattivanti.
C’è tempo, però, per recuperare, e Fismo si dice ottimista per una rapida e decisa inversione di tendenza.

A questo proposito, ha ribadito Manzoni: “I saldi di fine stagione sono un evento commerciale di grande importanza per il settore: tra quelli estivi ed invernali, valgono circa il 30% del fatturato delle imprese della distribuzione. Stando ai dati Istat di contabilità nazionale sulle vendite di abbigliamento in Italia, le due vendite di fine stagione, sommate, hanno un valore di circa 17 miliardi. Al grande peso economico dei saldi, però, non corrisponde un’adeguata valorizzazione. Il significato stesso dei saldi – cioè la vendita di capi di fine stagione, che permette ai commercianti di terminare lo stock in magazzino e ai clienti, proprio per questo motivo, di usufruire di sconti reali – rischia di svanire, travolto da promozioni straordinarie continue, spesso effettuate anche sottobanco nei periodi di divieto. Saldi sempre, però, vuol dire niente saldi: ed è quello che rischia di accadere. Con grave danno dei consumatori, che non avranno più la possibilità di usufruire di sconti reali sui capi di fine stagione, e delle imprese del settore, che si trovano in un momento di grande crisi”.

Vera MORETTI

Saldi: si parte già con i prezzi dimezzati

Sono partiti col turbo, i saldi estivi 2013: già dalla prima giornata, che quasi in tutta Italia è stata fissata per il 6 luglio, ad eccezione di Basilicata, Campania e Molise, che hanno inaugurato la stagione dei ribassi il 2 luglio, le vetrine dei negozi hanno esposto la loro merce scontata del 50%.

A differenza degli anni passati, dunque, i negozianti hanno deciso di passare subito alle “maniere forti”, considerate il rimedio migliore contro una stagione pessima, caratterizzata da una contrattura notevole delle vendite.

Famiglie e turisti che hanno atteso prima di fare qualsiasi acquisto, possono finalmente varcare la soglia dei negozi e cercare l’oggetto desiderato senza dover dar fondo a tutti i risparmi.
Il budget, tuttavia, che i consumatori hanno a disposizione per questa tranche di acquisti, è parecchio ridotto rispetto a qualche tempo fa, poiché ogni nucleo familiare è intenzionato a spendere circa 229 euro, ovvero meno di 100 a testa.

E se il 2012 era stato considerato un anno di “vacche magre”, con una spesa di 103 euro a testa durante la stagione dei saldi, il 2013 sta andando ancora peggio, come confermano i dati di Confcommercio.
I negozianti, però, ci sperano, in una ripresa proprio sul filo di lana, poiché si stimano in 15,7 milioni gli italiani che approfitteranno di questa opportunità.

Le associazioni dei consumatori, Codacons in testa, invece, arricciano il naso e prevedono un crollo delle vendite del 22% rispetto al già negativo 2012, con una spesa pro capite che non supererà i 70 euro.
Più ottimisti Federconsumatori e Adusbef, che prevedono un calo dell’8-9%, con una famiglia su tre che si dedicherà allo shopping, per una spesa di 117 euro a famiglia e un giro d’affari che si fermerà a 936 milioni di euro.

Vera MORETTI

Saldi estivi al via!

Ormai ci siamo, la stagione dei saldi estivi è cominciata.
La maggior parte delle regioni, infatti, ha fissato la giornata di oggi per l’avvio ai ribassi, ancora una volta con la speranza che i prezzi in calo possano risvegliare un’economia in chiara difficoltà.

Ma ci sono alcune regioni, come Campania e Basilicata, che hanno voluto giocare d’anticipo, proponendo gli sconti già dal 2 luglio.
Il risultato per ora è modesto, ma si spera che il fine settimana porti affari migliori.

In realtà, anche se la speranza è l’ultima a morire, l’indagine a campione effettuata dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, prevede un calo delle vendite a saldo dell’8%, che potrebbe salire a 9.

Le famiglie italiane, dunque, sono sempre più propense a risparmiare e, se in queste settimane varcheranno la soglia dei negozi, sarà per acquistare il minimo indispensabile, ovvero ciò che proprio non può evitare,
Se fino a pochi anni fa la stagione dei saldi veniva accolta con spensieratezza, non solo perché coincideva con l’inizio delle vacanze estive, ma perché permetteva di togliersi uno sfizio in più, ora si pensa solo al lato pratico, senza troppi grilli per la testa.

Dall’indagine, sembra che solo una famiglia su tre approfitterà dei saldi, con una spesa che si attesterà a circa 117 Euro a famiglia, con un giro di affari di circa 1 miliardo (per la precisione 936 milioni di Euro).

Rosario Trefiletti ed Elio Lannuti, rispettivamente presidenti di Federconsumatori e Adusbef, hanno dichiarato: “Per questo sarebbe stato importante, soprattutto in una situazione delicata come questa, disporre la liberalizzazione dei saldi, o quantomeno disporne l’anticipazione, per dare sollievo alle famiglie ed avviare un rilancio della domanda”.

Per chi si appresta ad acquistare capi in saldo, ecco un piccolo vademecum per evitare ogni tentativo di truffa:

  • Non fermarsi mai davanti alla prima vetrina, ma è bene confrontate i prezzi di diversi negozi, orientandosi sempre verso beni o prodotti che servono veramente;
  • Diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti, che nascondono la merce in vendita, o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60%;
  • I prodotti venduti a saldo devono essere di fine stagione, ma dell’anno in corso, e non delle stagioni passate. La merce di magazzino non può essere mescolata con i prodotti in saldo, ma dovrà essere venduta separatamente;
  • Su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto;
  • Non esiste l’obbligo di far provare i capi, ciò è a discrezione del negoziante. Meglio però diffidare nel caso di capi di abbigliamento che si possono solo guardare ma non provare;
  • I commercianti in possesso del POS hanno l’obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat;
  • Conservare sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso in caso di merce fallata o non “conforme”, in quanto obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato;
  • Problemi o truffe devono essere subito denunciate ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o ad una Associazione dei Consumatori.
  • Prima di cominciare lo shopping, stabilire un budget da non oltrepassare.

Vera MORETTI

Niente saldi prima del 5 gennaio

Contrariamente ad alcune notizie trapelate nei giorni scorsi, non ci saranno saldi anticipati né in Lombardia né in nessuna altra regione italiana.

Federazione Moda-Confcommercio ha, anzi, ribadito che tutte devono attenersi alle leggi regionali, che prevedono l’avvio dei saldi dal 5 gennaio 2013.
In base alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome del 24 marzo 2011, infatti, la stagione dei saldi deve essere inaugurata nella stessa data su tutto il territorio nazionale, e, comunque, sicuramente non prima della data stabilita.
E lo stesso principio vale per i saldi estivi, che inizieranno il primo sabato del mese di luglio.

A questo proposito, Renato Borghi ha dichiarato: “I saldi sono vendite di fine stagione e non possono iniziare a dicembre. Cominceranno praticamente in tutta Italia il 5 gennaio 2013. Lombardia compresa. In alcune Regioni come Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento e, da quest’anno a titolo sperimentale per un anno, in Lombardia, gli operatori del commercio al dettaglio del settore moda, se vorranno, avranno invece la possibilità di effettuare qualche promozione“.

Vera MORETTI

Bilancio negativo per i saldi estivi

Nonostante abbiano imperversato da metà luglio in poi, i saldi estivi 2012 non hanno fatto il botto ma, anzi, si sono rivelati un mezzo flop.
Per chi, dunque, confidava in questi 60 giorni di ribassi per rifarsi dopo un’annata di vacche magre, ha dovuto ricredersi e accontentarsi delle briciole.

Gli italiani hanno stretto la cinghia su tutto, vacanze incluse, e le sirene dei prezzi ridotti anche del 60% non si sono rivelate poi così tanto attraenti.
Niente code fuori dai negozi, niente gruzzolo messo da parte per le spese pazze di fine stagione.

Questo è il bilancio, mesto, redatto da Federazione Moda Italia, a pochi giorni dalla fine delle vendite scontate, che registra un calo del 13-15%.
Si tratta di una media tra le boutique dei centri cittadini, dove a risollevare le sorti di un’economia al palo sono stati soprattutto i turisti russi, cinesi, coreani e brasiliani, e i negozi delle periferie, dove nessun viaggiatore si spinge.

Tutte le città principali chiudono con segno negativo: a Milano le vendite segnano -9%; Roma si attesta su -15%-20% dopo un iniziale -25%; Firenze e Venezia -13-15%; Napoli -10%.

Tra i settori, l’abbigliamento arranca mentre le calzature “tengono”, chissà che non ci sia un “ribaltone” proprio negli ultimissimi giorni, con i saldi dei saldi. Ma, al rientro dalle vacanze e con la benzina alle stelle, c’è ben poco da spendere, semmai il contrario.

Per invogliare i potenziali clienti, molti comuni si stanno organizzando con notti bianche ed occasioni di festa. Molti commercianti, poi, sperano che la vanità degli italiani ritorni a galla e con lei la voglia di rinnovare il guardaroba in vista della stagione autunnale.

Anche se, a giudicare dall’andamento delle vendite degli ultimi anni, più che di un desiderio si tratterà di una necessità.

Vera MORETTI

Saldi 2012 o saldiamo i conti? Le Confcommercio cercano di aiutare i piccoli imprenditori

 

Code interminabili fuori dai negozi. Occasioni di sconto sui capi delle ultime collezioni a metà prezzo o fino all’80% del risparmio.

Risparmio… miele per le bocche affamate degli Italiani che non aspettano altro che la stagione dei saldi per concedersi una chicca o un capo che desideravano da tempo. D’altronde, lo stato dell’economia e il livello dei consumi pro-capite è, secondo il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, una vera Caporetto per il Belpaese, mai così povero da 15 anni a questa parte.

Saldi … Parole d’oro per quelle famiglie che attendono la fine dell’anno per rimpinguare il guardaroba di grandi e soprattutto dei piccini che crescono da un anno con l’altro. Quindi, spese necessarie. Ma ce la si farà!?!

IMU e sald, saldi e IMU … qualcuno li “salterà” a piè pari quest’anno, per forza, c’è la crisi; c’è di mezzo la dichiarazione dei redditi, i soliti salassi, insomma.

Ad onor del vero, qualcuno è già riuscito a comprare in gran ribasso, approfittando delle promozioni fuori stagione, lanciate in anteprima dalla Lombardia e giù fino in Basilicata,  costellando di occasionissime qua e là le vie dello shopping del Belpaese.

Ma… converrà davvero buttarsi a capofitto nello shopping quest’anno? E se sì, dove, da quando?

Innanzitutto, occhio alla spesa. Se i saldi sono stati fissati a partire dal 7 luglio, è bene accertarsi che le super promozioni lanciate giusto “qualche giorno prima” non siano la classica sòla alla Totò. Insomma, diffidare dagli spiccati specchietti per le allodole.

Come fare? Godersi una svetrinata già da questi giorni così da dare una sbirciata a cartellini a prezzo di listino prima che vengano ritoccati da eventuali ribassi.

Ma questi sono i soliti rimedi della nonna. Per accertarci di come e dove stanno andandole cose interviene la Confcommercio annunciando che in Basilicata e in Molise i saldi sono già cominciati ieri, mentre altrove, in massa, il grande inizio sarà per l’appunto sabato 7 luglio.

Il calendario?

In generale le vendite scontate dureranno due mesi con varie differenze regionali: per empio dureranno 90 giorni in Campania, i più generosi; solo 45 giorni in Liguria, parsimoniosi come sempre; 6 settimane nel Lazio.

A Bologna saranno di scena i “Saldi Tranquilli”: Confcommercio Ascom si dice attenta ai diritti dei consumatori e dalle parole del suo Direttore Generale, Giancarlo Tonelli, sostiene “tutte le attività commerciali nostre associate che potranno trovare cortesia, qualità e convenienza, potendo così toccare con mano la professionalità dei nostri imprenditori“.

Saldi importanti perché finora le cose non sono andate molto bene per Confcommercio Toscana, dove il presidente Stefano Bottai si dice fiducioso ed auspica almeno una diminuzione delle aliquote IVA per venire incontro ai consumatori”.

Stesso dicasi per Alberto Marchiori, vicepresidente di Confcommercio Friuli Venezia Giulia e presidente Confcommercio di Pordenone, che osserva: dopo la “spremitura delle tasse e la preoccupazione di arrivare a fine mese […] c’é chi tra i negozianti ha anticipato con saldi e vendite promozionali, ma con risultati abbastanza contenuti. Bisogna puntare a una politica di crescita del Paese, delle aziende e dei posti di lavoro […] di batosta in batosta, vedremo il funerale di altre aziende. Così é solo depressione“. Come a dire, dopo la chiusura di un’azienda al giorno, quest’anno Marchiori ne teme due.

Insomma, questi saldi buttano male. Ma quanto saremo disposti a spendere?

Stando agli studi di settore, l’ammontare della spesa complessiva sarà non superiore agli 80 euro. Più positivo invece l’assessore capitolino al Commercio Davide Bordoni, che dopo le anteprime promozionali di Roma e dintorni auspica una spesa pro capite di 250-280 euro.

Non è dello stesso parere Roberto Polidori, presidente di Confcommercio Roma, che dice: “Da un anno all’altro c’é stato un continuo calo delle vendite. Stiamo pagando la riduzione del potere d’acquisto e da febbraio a giugno, rispetto agli stessi mesi del 2011, c’è stata una riduzione delle vendite del 20%. Per questo gli occhi sono puntati sulla prima settimana di saldi”.

Insomma, l’attesa si carica di aspettativa.

Anche in Sicilia, dove il coordinatore regionale di Confcommercio Sicilia Julo Consentino denuncia una contrazione dei profitti del 20-30% con imprese in continua chiusura, sia tra i nuovi esercenti che tra i marchi storici, quelli che hanno fatto “la storia del commercio”.

La situazione drammatica è destinata a peggiorare, senza una classe politica all’altezza – prosegue Consentino – “Da un lato c’é un ridotto potere d’acquisto delle famiglie, che adesso anche durante i saldi tendono a comprare solo l’indispensabile, dall’altro lato un forte effetto psicologico perché la gente ha paura del futuro e così non è propensa a spendere. Con i comuni al dissesto e la Regione che non é in grado di dare certezze neanche il posto fisso dà fiducia al consumatore”.

Domande e dubbi che sorgono anche dalle riflessioni di Confcommercio Veneto: “La speranza è che i saldi siano un’occasione per dare una boccata d’ossigeno a uno dei settori, quello dell’abbigliamento, che, a causa della crisi, sta soffrendo più di altri” – spiega il presidente Massimo Zanon – “Tutte le regioni d’Italia, o quasi, partiranno all’unisono, e questo è un bene – aggiunge Graziella Tabacchi Basevi, presidente regionale della Federazione Moda Italia, Confcommercio Veneto, e titolare di un negozio di abbigliamento a Verona – “Ma il fatto che la Lombardia (da quest’anno) e l’Emilia Romagna, il Trentino e il Friuli Venezia Giulia (già da tempo) abbiano cancellato il divieto di effettuare vendite promozionali 30 giorni prima dei saldi mette il Veneto in una posizione di svantaggio. Pensiamo al Lago di Garda, sponda veneta e sponda lombarda, da un lato il prezzo pieno, dall’altro le vendite promozionali, consentite grazie a un provvedimento della Regione di recentissima emanazione. Secondo logica, il turista sarà più propenso a fare shopping da questa o dall’altra sponda?

E dunque, Italiani, cosa farete? Siete riusciti a mettere qualche “palanchina” in cascina oppure aspetterete l’anno prossimo?

Intanto, Infoiva vi fornisce il calendario dei saldi Regione per Regione

  • Abruzzo – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Basilicata – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Calabria – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Campania – 7 luglio – 29 settembre 2012
  • Emilia Romagna – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Friuli Venezia Giulia – 7 luglio – 30 settembre 2012
  • Lazio – dal 7 luglio
  • Liguria – 7 luglio – 30 settembre
  • Lombardia – dal 7 luglio
  • Marche – 7 luglio – 1 settembre 2012
  • Molise – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Piemonte – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Puglia – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Sardegna – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Sicilia – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Toscana – dal 7 luglio
  • Trentino Alto Adige – dal 7 luglio
  • Umbria – dal 7 luglio
  • Valle D’Aosta – 7 luglio – 30 settembre 2012
  • Veneto – 7 luglio – 31 agosto 2012

 

Paola PERFETTI

Saldi sottotono in Emilia Romagna

A un mese dall’avvio delle vendite estive Confcommercio stila il primo resoconto relativo all’andamento dei saldi estivi. Il 45 per cento dei commercianti parla di stabilità rispetto allo scorso anno, l’11 per cento di aumento e il 43 per cento di calo. Mancherebbe quindi lo slancio sperato nei saldi per far risollevare almeno in parte l’economia e le vendite al dettaglio.

I dati sono confermati mediamente anche a livello provinciale dal Centro Studi Ascom Parma che, analizzando l’andamento delle vendite durante i saldi all’interno di un campione di aziende del settore abbigliamento e calzature del territorio, evidenzia come il 44,4% degli intervistati abbia registrato vendite in calo rispetto al 2010.

Il 39% degli operatori le vendite sono state stabili mentre il restante 16.6% ha visto aumentare i propri affari. Cristina Mazza, vicedirettore generale Ascom commenta: “Sull’andamento dei saldi estivi 2011 anche nel nostro territorio provinciale pesa soprattutto l’incertezza economica che grava sulla capacità di spesa delle famiglie. Si modificano i comportamenti dei consumatori e si inasprisce lo scenario competitivo mentre i clienti sono sempre più attenti al prezzo, anche durante i saldi. Secondo l’indagine condotta in Emilia Romagna, i 100 euro rappresentano la soglia massima di spesa per il 74% dei consumatori a testimonianza della morigeratezza dei consumi che caratterizza questi ultimi mesi. Il processo di acquisto si è dunque molto professionalizzato, ed è basato su un’attenta valutazione qualità/prezzo

Al via la nuova stagione di saldi il 2 luglio

Al via la nuova stagione dei saldi: Ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo, 274 euro per un valore complessivo di circa 4,1 miliardi di euro.

Renato Borghi, Vicepresidente di Confcommercio e Presidente di Federazione Moda Italia, l’associazione nazionale di categoria aderente a Confcommercio commenta: “I saldi di fine stagione rappresentano sempre un momento di forte impatto nell’immaginario delle famiglie che hanno sempre vissuto l’evento e continueranno a viverlo  come un momento quasi “magico”. Una sorta di rito collettivo che detta modi, tempi e abitudini all’interno delle città: un po’ come succede per le sfilate, le città temporaneamente mutano“.

In tutta la nazione quest’anno i saldi inizieranno il 2 luglio. Una data unica che eliminerà i disguidi e le critiche che ogni anno accompagnano l’avvio dei saldi. Borghi prosegue: “la situazione dei consumi in generale, ma in particolare per l’abbigliamento, permane difficile. Non ci attendiamo, quindi, una stagione di saldi particolarmente effervescente, ma ci aspettiamo una sostanziale tenuta rispetto ai ricavi dello scorso anno. Le stime pessimistiche diffuse in questi giorni dai soliti profeti di sventura ci paiono francamente inattendibili“.