Saldi al via in tutta Italia

Con il fine settimana dell’Epifania sono partiti ufficialmente in tutta Italia i saldi invernali 2018, che rappresentano, dal punto di vista commerciale, il primo grande appuntamento dell’anno.

A partecipare all’iniziativa sono 280mila attività commerciali, con la quasi totalità dei negozi di moda e tessili, che sono partiti subito con ribassi del 30 e 40%.
E i clienti potenziali non aspettavano altro, perché quasi un italiano su due, e precisamente il 47%, approfitterà di questa ghiotta occasione per accaparrarsi quello a cui aveva rinunciato i mesi precedenti, per una spesa a persona che sarà di 150 euro.

Roberto Manzoni, presidente di Fismo Confesercenti, che ha effettuato questa indagine, ha dichiarato: “Quest’anno gli sconti di partenza saranno più alti della media, ed i saldi invernali somiglieranno un black friday ‘sotto casa’, solo più accessibile e di maggiore durata. E in più con tutti i vantaggi del negozio tradizionale: conoscere i prodotti ed essere conosciuti dal commerciante, con cui si costruisce un rapporto di fiducia, e poter valutare toccando con mano i prodotti da acquistare. Un’occasione di risparmio per i consumatori, ma anche di vendita per le imprese, che cercano l’inversione di tendenza dopo l’ennesimo anno fiacco. Anche le vendite di Natale, seppure positive, sono state sotto le attese. E senza una ripresa sostenuta, il settore del commercio moda continua a soffrire: nel 2017 sono spariti altri 2.400 negozi, più di 6 al giorno”.

Tra gli oggetti del desiderio, spiccano le scarpe, scelto dal 28% degli intervistati, seguite poi da maglieria per il 22%, e pantaloni dal 14%. Alto l’interesse anche per i prodotti tessili e moda per la casa (9%) e per i capispalla, come giubbotti e giacconi, ricercati dal 7% dei consumatori.

Le percentuali di sconto con cui sono partiti i negozi è dimostrazione di un anno, il 2017, particolarmente difficile per le vendite e, quindi, i saldi invernali dovrebbero rappresentare il momento del grande riscatto.
Il 22% dei negozianti ha registrato durante l’anno una flessione delle vendite sull’anno precedente, contro un 18% che le ha viste crescere. Per sei negozi su dieci, invece, sono rimaste sostanzialmente stabili sullo scorso anno, ma comunque si parla di cifre sempre molto lontane dai livelli pre crisi.

In ogni caso, il settore sta ancora soffrendo parecchio, poiché nel 2017 le imprese del tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e calzature sono diminuite, rispetto all’anno precedente, dell’1,9%. Ciò significa che sono scomparse 2.406 imprese.
Le regioni maggiormente interessate sono Piemonte (-3,2%), Trentino (-3,4%), Umbria (-4,2%) e Valle d’Aosta (-6,9%). Più contenuti i cali di imprese del Lazio (-1,1%) e della Campania (-0,9%).
Tra le province, la maglia nera va a Terni, dove la diminuzione di negozi di moda tocca il -8,5%. Seguono la provincia d’Aosta (-6,9%), Pavia (-5,2%) e Padova (-4,9%).

Vera MORETTI

Se i saldi li guida lo zampone…

Quando si pensa ai saldi, vengono in mente di solito le file chilometriche di fronte ai negozi delle grandi griffe made in Italy o negli outlet affollati come delle bolge. Il tutto per accaparrarsi gli abiti e gli accessori più alla moda dell’ultima stagione.

Esiste però un aspetto dei saldi meno noto ma altrettanto foriero di occasioni, non tanto per la vanità quanto per la pancia. Sono i saldi dei prodotti agroalimentari italiani tipici del Natale, quelli che l’Epifania non si porta via insieme a tutte le Feste ma che restano sul groppone ai negozianti, con il rischio di andare a scadenza e di essere perciò buttati.

Lo ricorda Coldiretti, così come ricorda che con i saldi alimentari le occasioni d’oro sono dietro l’angolo. Vengono infatti messi in saldo prodotti tipicamente natalizi e di ottima qualità che non possono essere conservati l’anno successivo. Si tratta principalmente di pandori, panettoni, torroni, zamponi, cotechini e spumanti, che possono essere acquistati con diverse formule promozionali o semplicemente a prezzi ridotti.

Coldiretti ricorda di fare attenzione alle date di scadenza indicate sulle confezioni per evitare di consumare prodotti scaduti. Cosa che non dovrebbe accadere con zampone e cotechino: se, come sottolinea l’associazione dei coltivatori diretti, per il 90% vengono consumati durante le Feste, essendo di norma sottovuoto hanno però una scadenza di due anni. Ciò non impedisce a supermercati e negozi di alimentari di inserirli tra i saldi più prelibati con sensibili sconti rispetto ai prezzi di vendita di prima delle Festività.

I saldi alimentari sono quindi sempre più diffusi nonostante Coldiretti stimi che tra Natale e l’Epifania siano stati messi in tavola in Italia oltre 100 milioni di chili tra panettoni e pandori, 50 milioni di bottiglie di spumante, 20mila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e frutta secca, dolci, pane, carne, salumi e formaggi.

C’è chi in saldo cerca la borsetta e chi preferisce la filzetta

Sprint in avvio dei saldi

Potrebbe essere la boccata di ossigeno tanto sperata per commercianti e imprese quella dei saldi invernali 2016. Almeno stando alle cifre preliminari rilevate da Confesercenti attraverso un sondaggio sull’andamento delle vendite di stagione condotto sui negozianti di alcune importanti città e regioni italiane.

I numeri di Confesercenti parlano di un aumento medio delle vendite del 5% rispetto al 2015, anche se le cifre sono molto differenti profonde tra città e città e tra regione e regione.

Confesercenti sottolinea che questo buon andamento delle vendite è favorito dall’aumento dello sconto praticato in media dagli esercizi commerciali: quasi 8 negozi su 10 praticano riduzioni di prezzo dal 30% in su, ma non mancano casi di saldi praticati al 70%.

Come è giusto che sia, Confesercenti invita comunque alla prudenza, ricordando che le impressioni positive riscontrate dai commercianti all’avvio dei saldi devono comunque essere confermati da un bilancio definitivo che spesso, ricorda l’associazione, si può già alla fine della prima settimana di vendite. Secondo Confesercenti, entro questa settimana “si concentrerà circa un terzo dei 4,5 miliardi di spesa messa a budget dagli italiani per i saldi“.

Le cifre di Confesercenti sui saldi invernali scendono anche nel dettaglio di regioni e città e rilevano che l’avvio delle vendite scontate, soprattutto nei capoluoghi, è partito con il botto, tanto che in città come Torino si stima un +5-7% nelle vendite. Positivo il dato della Sardegna, regione che ha subito pesantemente i colpi della crisi: Confesercenti parla di “miglioramento decisivo” nell’isola, dove le vendite crescono per la prima volta dall’inizio della crisi.

Da segnalare la stretta che a Milano, capitale riconosciuta dei saldi, ha interessato i commercianti poco trasparenti, con controlli della polizia locale che, nella prima mattinata di saldi, ha controllato 34 negozi e multato 4 esercenti per falsi ribassi o per indicazioni imprecise sui prezzi o sulle percentuali di sconto. Un’azione repressiva che era cominciata già prima del ponte dell’Immacolata, quando gli agenti avevano monitorato un centinaio di attività commerciali riscontrando 85 violazioni amministrative per saldi anticipati o vendite promozionali effettuate in un periodo non consentito. Con il rischio di inficiare l’effetto positivo che i saldi dovrebbero avere per rilanciare, almeno in parte l’economia.

Saldi, il decalogo dei consumatori

Che li si prendano da una parte o dall’altra, i saldi invernali si presentano o come un’occasione di business, di affari o di possibili fregature. Nell’attesa di tirare le somme su giro d’affari, numeri e volumi di merce acquistata, non si fermano i consigli che, da più parti, arrivano per vivere i saldi al meglio. Oggi tocca a quelli di Altroconsumo.

  • Il negoziante non è tenuto a cambiare la merce (a meno che non sia difettosa); se non si è sicuri del proprio acquisto, prima di comprare chiedere se il negozio consente l’eventuale cambio della merce e in quali termini;
  • Provare sempre l’articolo scelto: se ci si pente dell’acquisto, potrebbe non esserci l’opportunità di cambiarlo;
  • Non acquistare i capi d’abbigliamento che non abbiano, oltre all’etichetta di composizione, anche quella di manutenzione: si eviteranno incidenti durante la pulitura;
  • Se si compra una merce che è stata espressamente messa in saldo perché difettata, occorre ricordarsi che non si può far valere la garanzia contestando il difetto al negoziante;
  • La garanzia vale per due anni dall’acquisto anche per la merce acquistata durante i saldi. Prestare attenzione agli scontrini di carta chimica, potrebbero deteriorarsi. Il consiglio è di fotocopiarli, per poterli esibire al momento opportuno se necessario;
  • La garanzia va fatta valere entro 60 giorni dal momento in cui si scopre il difetto del prodotto acquistato;
  • Un negoziante convenzionato con una carta di credito è tenuto ad accettarla sempre, anche in periodo di saldi. Se non lo fa, è bene insistere e protestare con la banca o la società emittente della carta;
  • I prezzi esposti durante i saldi vincolano il venditore: se alla cassa viene praticato un prezzo o uno sconto diverso da quello indicato, farlo notare al negoziante. Se quest’ultimo insiste, per tutelare i propri diritti è possibile chiamare la polizia municipale.

Per evitare confusione e acquisti non desiderati, la merce venduta durante i saldi deve essere esposta separatamente da quella non scontata: se la regola non viene rispettata, si può fare denuncia alla polizia municipale.

I numeri dei saldi

Mentre in alcune regioni i saldi invernali sono partiti sabato 2 gennaio, nella maggior parte delle città la corsa all’affare inizia oggi. Tra queste città ci sono anche le regine dello shopping come Roma e, soprattutto, Milano, che in occasione dei saldi invernali 2016 torna a vestire l’abito di capitale della moda.

Un ruolo che sui saldi invernali avrà un impatto forte e positivo, almeno stando alle stime di FedermodaMilano (Confcommercio Milano), che prevede per il capoluogo meneghino un valore complessivo delle vendite di 454 milioni di euro, con una previsione di acquisto medio a persona di 176 euro e un incremento nel valore dei saldi invernali milanesi di oltre il 4% rispetto ai saldi 2015.

A Milano e in Lombardia i saldi partono martedì 5 gennaio come coerentemente stabilito nell’ambito della decisione della Conferenza delle Regioni di una data unica nazionale – afferma Renato Borghi, presidente di FedermodaMilano e Federazione Moda Italia -. I saldi restano un’occasione importante: un ‘rito’ collettivo capace di attrarre l’interesse di milanesi e di turisti e visitatori invogliati dalla qualità del made in Italy. I consumatori trovano anche quest’anno un ampio assortimento a prezzi competitivi. Per gli operatori commerciali si tratta soprattutto di dare continuità (incrementando i ricavi più che i guadagni) ai segnali di ripresa avvertiti nelle vendite di Natale tenendo però anche conto che, su alcuni prodotti, la stagione invernale, di fatto, non è ancora iniziata. Non sono, quindi, certamente dissipate le preoccupazioni del dettaglio moda multimarca indipendente di qualità, ma un risveglio dei consumi si è registrato anche grazie ad Expo dopo anni di segni negativi e le nostre stime sulle vendite in saldo ne tengono conto”.

Servono, ora – prosegue Borghisegnali forti e politiche di sostegno e rilancio dei consumi nei negozi. Nel primo semestre del 2015 hanno chiuso in provincia di Milano 203 negozi di moda (113 nel solo Comune di Milano) a fronte di 106 nuove aperture (58 nel Comune di Milano). E il clima mite ha ridotto fortemente le vendite di capi più pesanti influendo anche sulle vendite di calzature e accessori di stagione”.

Secondo FedermodaMilano gli sconti medi per questi saldi invernali milanesi andranno dal 30 al 40% e, in concomitanza con le vendite a prezzi ribassati, torna la tradizionale iniziativa dei “Saldi chiari” promossa da FedermodaMilano in sintonia con le associazioni dei consumatori. Ecco i capisaldi.

  • Carte di credito. Durante i saldi l’operatore commerciale non può rifiutare il pagamento con carta di credito.
  • Cambi merce. Il dettagliante si impegna a sostituire, se possibile, o a rimborsare i capi acquistati che presentano gravi vizi occulti così come previsto dal Codice Civile ed in particolare dalle norme di recepimento della Direttiva 1999/44/CE. Nel caso di non corrispondenza della taglia, il capo verrà sostituito con prodotti disponibili all’atto della richiesta di sostituzione. Qualora non fosse possibile la sostituzione per mancanza di capi o per mancato gradimento da parte del cliente, l’operatore rilascerà un buono acquisto di pari importo del prezzo pagato relativo ai capi da sostituire. Buono che il cliente dovrà spendere entro i successivi 120 giorni dall’emissione dello scontrino fiscale (che dev’essere presentato).
  • Prova prodotti. Il cliente ha diritto di provare i capi per verificarne la corrispondenza della taglia e il gradimento del prodotto. Sono esclusi dalla facoltà della prova i prodotti che rientrano nella categoria della biancheria intima e quei prodotti che, per consuetudine, non vengono normalmente provati.
  • Uniformità dei prezzi. Le catene di negozi che effettuano saldi si impegnano a porre in vendita gli stessi prodotti agli stessi prezzi. In caso di variazione del prezzo, la variazione viene praticata contemporaneamente in tutti i punti vendita della catena.
  • Riparazioni. Se il costo per l’adattamento o la riparazione dei capi acquistati è a carico del cliente, l’operatore commerciale deve darne preventiva informazione al cliente stesso e deve inoltre esporre, in modo ben visibile, un cartello informativo sul quale si dichiara espressamente che le riparazioni sono a carico del cliente.

Pronti, saldi, via!

Anche quest’anno sono partiti i saldi invernali e, come sempre, si susseguono e si accavallano i calendari e i consigli su come, cosa e dove acquistare per evitare fregature.

Di solito, noi di Infoiva non amiamo dare notizie di questo tipo: il vademecum dei saldi in estate e in inverno, i consigli per proteggersi dall’afa in estate, i consigli per il cenone di Natale o per i botti sicuri a Capodanno… Ci rendiamo conto però che, spesso, le cosiddette notizie di servizio servono a qualcosa. Per cui… ecco qui calendario dei saldi e consigli per gli acquisti sicuri.

Per i saldi invernali 2016, il calendario di avvio è piuttosto semplice: il 5 di gennaio in tutte le regioni, tranne in Sicilia, Campania, Valle d’Aosta e Basilicata, dove la stagione dei saldi ha preso avvio il 2 di gennaio. Quello che cambia è il calendario di chiusura:

  • Lazio: 15 febbraio;
  • Liguria: 18 febbraio;
  • Piemonte, Puglia, Veneto: 28 febbraio;
  • Marche: 1 marzo;
  • Basilicata: 2 marzo;
  • Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Sardegna, Umbria, Toscana: 5 marzo;
  • Sicilia: 15 marzo;
  • Campania, Friuli: 31 marzo;
  • Valle d’Aosta, provincia di Trento: a discrezione dei commercianti.

Per evitare fregature o incauti acquisti durante i saldi, è necessario seguire alcune semplici regole di buon senso:

  • Non fermarsi al primo negozio ma comparare le offerte di diversi punti vendita, per trovare quelle davvero convenienti;
  • Sfruttare i primi 5 giorni per trovare i prodotti dell’ultima stagione e la taglia che si sta cercando; sfruttare gli ultimi se non si hanno pretese sull’ultimo modello e se si vogliono spuntare le occasioni migliori;
  • Verificare che il prezzo non sia stato artificialmente aumentato prima di essere ridotto;
  • Provare sempre il capo di abbigliamento;
  • Controllare che l’articolo non sia difettoso (questo sempre, non solo nei saldi);
  • Conservare lo scontrino per eventuali cambi (questo sempre, non solo nei saldi);
  • Controllare che sul cartellino del prodotto vi siano il vecchio e il nuovo prezzo.

Saldi invernali, comincia la corsa

I saldi invernali sono partiti oggi e una delle città nei quali la corsa agli acquisti è da sempre più frenetica è di certo Milano. Ecco perché FederModaMilano (nell’ambito di Confcommercio Milano) si è lanciata in alcune previsioni per quelle che saranno le spese e il giro di affari in città con questi saldi invernali.

Secondo FederModaMilano, dunque, la stima è che per la città i saldi invernali avranno un valore complessivo delle vendite di circa 435 milioni di euro, con un acquisto medio a persona di 165 euro, mentre gli sconti medi saranno del 40%. FederModaMilano, e questo è il punto dolente, stima in circa il 2% il calo rispetto ai saldi invernali 2014.

Secondo Renato Borghi, presidente di FederModaMilano, “l’appuntamento dei saldi si conferma importante, in particolare a Milano, dove la spesa in saldo è maggiore rispetto al resto d’Italia e dove vi è un forte interesse anche da parte degli stranieri attratti dal nostro Made in Italy. E dopo un autunno debole, penalizzato anche dalle condizioni del tempo non favorevole alle vendite di capi invernali, ed un periodo di Natale che ha favorito in particolare le vendite di accessori moda, l’acquisto in saldo rappresenta sicuramente un’interessante opportunità per i consumatori perché vi è un ampio assortimento soprattutto nel tessile per poter effettuare acquisti ad un buon rapporto qualità/prezzo”.

Lo scenario generale, purtroppo, non è mutato e resta difficile – rileva Borghi – con una permanente debolezza dei consumi anche per il carico di spese obbligate e insopprimibili che grava sulle famiglie. Basti pensare all’ondata di tasse che ha sommerso i milanesi alla fine dell’anno appena chiuso. Anche per questo la nostra stima complessiva sui saldi invernali che si avviano indica un calo rispetto allo scorso anno, ma già dai dati di sabato 3, primo giorno, confidiamo in un buon avvio auspicando, alla fine del periodo, di poter cancellare la stima prudenziale negativa. Questi saldi invernali spero costituiscano un’occasione di rilancio per i negozi al dettaglio: un aiuto a invertire il trend negativo”.

Ecco perché con l’avvio dei saldi invernali 2015 FederModaMilano e Confcommercio Milano, in sintonia con le associazioni dei consumatori, rilanciano la tradizionale iniziativa dei “Saldi chiari”. Ecco i punti salienti: 

Carte di credito. Durante i saldi l’operatore commerciale non può rifiutare il pagamento con carta di credito.

Cambi merce. Il dettagliante si impegna a sostituire, se possibile, o a rimborsare i capi acquistati che presentano gravi vizi occulti così come previsto dal Codice Civile ed in particolare dalle norme di recepimento della Direttiva 1999/44/CE. Nel caso di non corrispondenza della taglia, il capo verrà sostituito con prodotti disponibili all’atto della richiesta di sostituzione. Qualora non fosse possibile la sostituzione per mancanza di capi o per mancato gradimento da parte del cliente, l’operatore rilascerà un buono acquisto di pari importo del prezzo pagato relativo ai capi da sostituire. Buono che il cliente dovrà spendere entro i successivi 120 giorni dall’emissione dello scontrino fiscale (che dev’essere presentato).

Prova prodotti. Il cliente ha diritto di provare i capi per verificarne la corrispondenza della taglia e il gradimento del prodotto. Sono esclusi dalla facoltà della prova i prodotti che rientrano nella categoria della biancheria intima e quei prodotti che, per consuetudine, non vengono normalmente provati.

Uniformità dei prezzi. Le catene di negozi che effettuano saldi si impegnano a porre in vendita gli stessi prodotti agli stessi prezzi. In caso di variazione del prezzo, la variazione viene praticata contemporaneamente in tutti i punti vendita della catena.

Riparazioni. Se il costo per l’adattamento o la riparazione dei capi acquistati è a carico del cliente, l’operatore commerciale deve darne preventiva informazione al cliente stesso e deve inoltre esporre, in modo ben visibile, un cartello informativo sul quale si dichiara espressamente che le riparazioni sono a carico del cliente.

Contenzioso. Eventuali contenziosi fra consumatori e imprese che aderiscono a “Saldi Chiari” saranno esaminati e giudicati dallo sportello di conciliazione istituito dalla Camera di Commercio di Milano.

Saldi invernali, occhio ai furbi

L’avvio dei saldi invernali è un appuntamento irrinunciabile per milioni di famiglie, piegate dalla crisi ma desiderose di spendere bene i pochi soldi che entrano in casa.

Milano è una città dove quello dei saldi invernali è un rito e la loro partenza sabato 3 gennaio 2015 è stata salutata da Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Federmodamilano, con entusiasmo ma anche con un avvertimento. Borghi, infatti, non trova corretto il comportamento di chi, in un periodo di debolezza dei consumi che sta affliggendo tutti gli operatori, effettua pubblicità di iniziative promozionali e di sconto, vietate nel periodo che precede i saldi invernali: un grave atto di concorrenza sleale nei confronti dei colleghi che operano nel rispetto delle norme. Borghi avverte che Federmodamilano segnalerà alla Polizia municipale i comportamenti scorretti.

La partenza dei saldi invernali sabato 3 gennaio – afferma – va incontro alle aspettative di molti operatori in questo momento di difficoltà. Con l’impegno dell’assessore al Commercio di Regione Lombardia Mauro Parolini un punto, per noi essenziale, viene recepito: la data unica di avvio dei saldi in quasi tutte le regioni”.

Natale 2014, consumi giù del 5%

Per famiglie e imprese il Natale 2014 si conferma ancora difficile, ormai per il sesto anno consecutivo. Se si esclude infatti il Natale del 2008, in cui gli effetti della crisi ancora non erano così evidenti, dall’anno successivo è stato un susseguirsi di magre.

Anche in questo Natale 2014 si conferma infatti il calo dei consumi previsto dal Codacons. Dopo l’associazione dei consumatori, infatti, anche i commercianti hanno registrato finora un calo nelle vendite legate al Natale 2014, come attestano i dati diffusi nei giorni scorsi da Confcommercio.

Secondo il Codacons, per il Natale 2014 gli acquisti delle famiglie per beni e servizi legati tipicamente alle festività sono in calo del 5% rispetto allo scorso anno, con una contrazione della spesa pari a circa 500 milioni di euro.

Vi sono però alcune categorie merceologiche che non risentiranno della crisi; alimentari, telefonia, giocattoli ed elettronica vedranno consumi in linea con quelli degli scorsi anni, mentre i comparti abbigliamento, calzature e arredamento risentiranno del taglio degli acquisti, dovuto anche alla vicinanza al Natale 2014 dei saldi invernali, che in molte città partiranno già dopo l’Epifania.

Come se non bastasse, a complicare lo scenario di questo Natale 2014 ci si mettono anche le scadenze fiscali del mese di dicembre. Secondo il Codacons, infatti, stanno avendo un impatto pesante sulle spese degli italiani per le festività. Commenta il Presidente del Codacons Carlo Rienzi: “Ma gli italiani, per far fronte al pagamento delle tasse, hanno dovuto tagliare anche gli addobbi natalizi in casa, al punto che 1 famiglia su 3 ha rinunciato quest’anno a nuovi acquisti, preferendo riciclare palline, coccarde, luci, presepi degli anni passati”.

Insomma, conclude Rienzi, “anche quest’anno sarà un Natale di e prosegue il trend negativo dei consumi natalizi, che ha visto la spesa complessiva degli italiani calare di oltre 8 miliardi di euro dal 2007 ad oggi“.

In saldo il pantalone? No, lo zampone

Segno dei tempi che stiamo vivendo. La stagione dei saldi (quella falsa che inizia convenzionalmente a gennaio, non quella vera che i commercianti mettono in pratica tutto l’anno…) sta vedendo per la prima volta la corsa non tanto alle vetrine di abbigliamento e accessori quanto a quelle degli alimentari.

Per la prima volta quest’anno gli italiani che vanno a caccia di panettoni, pandori, torroni cotechini, zamponi e spumanti messi in saldo dopo le feste superano quelli interessati all’acquisto dei capi di abbigliamento.

Secondo un’indagine online della Coldiretti, il 66% degli italiani acquisterà con i saldi prodotti alimentari delle feste in offerta anziché abbigliamento e calzature (58%). Sempre secondo il sondaggio, il 30% degli italiani comprerà panettoni, pandori e torroni scontati, il 10% cotechini e zamponi così come il 10% andrà a caccia di spumanti e liquori, mentre il 16% acquisterà altri prodotti come lenticchie, frutta secca o cesti.

Come noi tutti possiamo facilmente capire, si tratta spesso di alimenti tipicamente natalizi che non possono essere conservati a lungo (specialmente pandori, panettoni, torroni, cotechini e zamponi), ma spesso in saldo è sono anche la frutta secca o gli spumanti. Le formule d’acquisto sono le più differenti e vanno dal 1X2 al 2X3, ma vi sono casi di sconti rilevanti che arrivano al dimezzamento dei prezzi.

Così come nel caso dei saldi per l’abbigliamento ci sono i classici e immancabili decaloghi di Confcommercio, anche per i prodotti alimentari Coldiretti non manca di dire la propria: è necessario fare attenzione alle date di scadenza per evitare di consumare prodotti scaduti. Per quanto riguarda in particolare lo zampone e il cotechino, anche se la durata del prodotto sottovuoto è di circa di 2 mesi, non è infrequente trovare in supermercati e negozi di alimentari offerte con sensibili sconti sul prezzo con cui erano in vendita alla vigilia di Natale.

Insomma, se al pantalone preferiamo lo zampone facciamocene… una ragione.