Catania riparte dall’hi-tech

E’ stata consegnata a Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del consiglio, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, una proposta articolata che riguarda l’utilizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata per rilanciare l’innovazione e l’occupazione dei giovani, attraverso la creazione di un fondo di investimento per le imprese innovative del Mezzogiorno.

La presentazione è avvenuta a Catania in concomitanza con l’apertura dello Startup Weekend nel rinnovato e ampliato spazio dell’acceleratore Working Capital di Telecom Italia, la più grande struttura del Meridione votata all’innovazione, con oltre 1000 metri quadri a disposizione delle giovani startup.

A consegnare questa iniziativa a Delrio è stato Salvo Mizzi, responsabile Digital Markets e founder del programma Working Capital e deriva da un‘idea che nasce da una riflessione comune fatta con Libera e con Umberto di Maggio, e con altre persone che hanno sottoscritto e rilanciato questa ipotesi, tra cui alcuni deputati come Paolo Coppola, Stefano Quintarelli, Francesca Bonomo.

Mizzi ha spiegato il progetto così: “La nostra idea è molto semplice e nasce dall’esigenza di trovare le risorse per finanziare l’innovazione. Oggi è l’anniversario della strage di Capaci e crediamo che non basti solo ricordare ma bisogna in qualche modo cercare di fare, anche in modo diverso da quanto facciamo nel quotidiano“.

Inoltre, Mizzi sostiene che, per recuperare il gap che ci distanzia da Francia, Inghilterra o Germania, occorre 1 miliardo di euro, da recuperare, appunto, dai beni confiscati alla mafia: “Ci sono 30 miliardi di euro di beni confiscati alla mafia, di cui 3 miliardi di pura liquidità, che sono amministrati in modo sicuramente corretto ma poco efficace“.

La proposta è stata suddivisa in tre punti: “Primo, creare immediatamente il fondo di innovazione da 1 miliardo di euro destinato a riportare l’Italia al livello dei paesi guida dell’Europa; secondo, spostare la gestione degli immobili su un quadro nazionale e destinarne una quota parte di almeno un terzo alla creazione di spazi di co-working, spazi per imprese, unità produttive, fablab e quant’altro a costo zero o estremamente basso; terzo, spostare competenza e regia di queste risorse alla presidenza del consiglio in modo che il tutto sia gestito in un’ottica di legalità, di sviluppo economico e di spingere l’occupazione giovanile. Pensiamo che tutto ciò si possa fare. Basta avere visione politica, capacità decisionale e una certa dose di determinazione“.

Vera MORETTI

Telecom a supporto delle startup italiane

Prosegue l’impegno di Telecom Italia per sostenere le startup del Belpaese con il progetto Working Capital Accelerator, mentre in Europa supporta come Corporate Member la Startup Europe Partnership (SEP), iniziativa dedicata alle start up digitali.

Si tratta di due importanti opportunità per i giovani imprenditori, con una particolare attenzione nei confronti delle nuove imprese italiane.

Il programma Working Capital di Telecom è attivo dal 2009 ed ha ad oggi aiutato nella crescita imprenditoriale 179 start up nel settore della tecnologia e green, ormai comparti chiave per ogni Paese ma che in Italia purtroppo vanno a rilento.

Telecom mette a disposizione un totale da un milione di euro, suddivisi in 40 finanziamenti alle start up innovative nei settori internet/digitale, mobile e green che supereranno le selezioni di Calls For Ideas 2014 ed entreranno ufficialmente nel programma di accelerazione d’impresa della durata di 4 mesi.

Per dare l’opportunità ai neo imprenditori di scambiarsi impressioni e idee, Telecom ha deciso di realizzare spazi appositi chiamati acceleratori, con strutture ed eventi dedicati a chi ha un’idea di startup e vuole mettersi in gioco.

Startup Europe Partnership, invece, è un’iniziativa che la Commissione Europea ha messo in campo, insieme ad altre cinque, per sostenere le imprenditorialità definite all’interno dell’Entrepreneurship 2020 Action Plan, ovvero le startup digitali.

Tra i membri della SEP c’è anche Telecom Italia, che, come ha confermato Salvo Mizzi, responsabile Digital Market Development di Telecom Italia e ideatore del progetto Working Capital, considera molto importante l’iniziativa: “Siamo orgogliosi come Telecom Italia di essere il primo Corporate Member della Startup Europe Partnership. E’ una conferma dell’impegno dell’Azienda per stimolare l’innovazione tecnologica attraverso le startup e per accrescere nel tessuto imprenditoriale europeo la consapevolezza di tutte le opportunità dell’era digitale, anche grazie all’esperienza maturata con il progetto Working Capital, nato nel 2009 e che da quest’anno premia anche le migliori startup digitali internazionali“.

Vera MORETTI

Telecom Italia: accordo con Startup Europe

Nell’ambito delle grandi aziende che desiderano cogliere la sfida delle startup digitali, Telecom Italia ha siglato un accordo per supportare Startup Europe Partnership.

Con questa firma, Telecom Italia è la prima azienda europea a supportare come Corporate Member la Startup Europe Partnership, con l’obiettivo di promuovere e supportare la crescita di startup europee e la creazione di aziende europee nel settore delle nuove tecnologie che siano competitive a livello globale.

L’annuncio è stato dato da Salvo Mizzi, responsabile digital market development di Telecom Italia e ideatore del progetto Working Capital, in occasione del primo evento ufficiale della SEP organizzato a Napoli nell’ambito di Go Global Now.

Isidro Laso Ballesteros, head di Startup Europe, ha dichiarato a proposito: “Siamo molto contenti che Telecom Italia si sia unita a questa importante iniziativa europea che unisce grandi aziende e universita’ con lo scopo di sostenere nel vecchio continente un’ondata di startup innovative capaci di affermarsi a livello internazionale. Sicuramente un’ottima notizia con l’auspicio che altre aziende europee si aggiungano prima del prossimo Matching Event di Madrid, il 26 giugno”.

Alberto Onetti, chairman di Mind the Bridge Foundation e responsabile del programma Startup Europe Partnership, ha concluso: “Dall’integrazione tra startup e grandi imprese passa il futuro di una Europa che sappia tornare a essere leader nel campo delle nuove tecnologie. Le startup possono fare da volano per la capacita’ di innovazione delle imprese esistenti. Le grandi imprese, a loro volta, possono permettere alle startup di fare il salto di qualita’, dando loro scala e dimensione internazionale”.

Vera MORETTI