Unicredit cede Pioneer a Santader

Proseguono le trattative di Unicredit con Santader per la cessione del 50% di Pioneer.

L’ha confermato Federico Ghizzoni, ad dell’istituto di credito: “La decisione è di negoziare da ora in avanti solo con Santander, nella sostanza è un’esclusiva. Eravamo partiti anche con l’ipotesi di un private equity, poi nel tempo si è sviluppata sempre di più l’opportunità industriale rappresentata da Santander e gradualmente abbiamo fatto nostra questa idea: la decisione di dare preferenza a un partner industriale ci porterà, se le cose si concluderanno positivamente, alla creazione di una società con 350 miliardi di euro di masse gestite, tra le prime 15 in Europa e tra le prime 25-30 al mondo“.

Principale obiettivo di questa operazione, che ormai ha eliminato qualunque altro interessato alla trattativa, è di creare un nuovo player nell’asset management e il top manager si è detto fiducioso che il deal non incontrerà ostacoli autorizzativi da parte delle autorità competenti.

Il numero uno di Unicredit ha anche voluto escludere tagli di personale a seguito della fusione: “Il fit geografico è perfetto le sovrapposizioni sono minime, se non inesistenti. Partiamo con una posizione sul mercato captive invidiabile perché pochi hanno a disposizione oltre 21 mila sportelli. Si parte subito con masse importanti. Abbiamo un nostro piano di crescita che sta andando bene e non abbiamo alcuna discussione in atto per fare da polo aggregante in Italia“.

L’accordo che si sta delineando con Santader permetterà a Pioneer di accedere anche ai canali di distribuzione della banca spagnola, che andranno ad unirsi con la rete di Unicredit.
Ad oggi, infatti, Pioneer gestisce il 69% delle sue attività per conto di clienti dell’Europa occidentale, molti tra i quali sono italiani, e dell’America Latina, ma anche un ulteriore 19% per conto di clienti statunitensi.

Sembra che sia prevista un’aggregazione tra Pioneer e Santader Asset Management, mentre Unicredit e Santader, unitamente a Warburg Pincus e General Atlantic, soci spagnoli di Santader AM, deterranno un terzo a testa del risultato della fusione.

Ha aggiunto a questo proposito Ghizzoni: “Negli anni a venire i fondi usciranno, probabilmente tramite un Ipo, e la nuova realtà diventerà una società quotata con due soggetti paritetici: Unicredit e Santander“.

Attualmente Unicredit detiene il 100% di Pioneer Investments, mentre Santander Asset Management è controllata per il 50% da Banco Santander e per la restante parte da Warburg Pincus e General Atlantic.

Vera MORETTI

UniCredit alla riscossa per l’acquisto di Bgz

Testa a testa italo-francese per l’acquisto di Bgz, l’undicesima banca polacca attualmente di proprietà dell’olandese Rabobank ma vicino alla cessione.

Interessate sono, infatti, UniCredit e Bnp Paribas, anche se, in attesa, e magari pronte ad approfittare della situazione, ci sono l’altra polacca Alior Bank, nota per essere tra le attività ancora nella disponibilità del finanziere franco-polacco Romain Zaleski, e la BZ WBK del gruppo spagnolo Santander.

L’Istituto di credito di piazza Cordusio ha presentato, attraverso la controllata Pekao, un’offerta preliminare per Bgz, come è stato confermato dall’ad Federico Ghizzoni.
Le ultime indiscrezioni darebbero la banca francese favorita, ma Unicredit non sarebbe intenzionata a lasciare la presa.

Nodo da sciogliere è il prezzo di Bgz, sul quale Rabobank ha attese elevate e ben superiori al book value. Per questo motivo, l’Istituto olandese starebbe temporeggiando, per valutare quanto potrebbe ricavare dall’operazione.
La cosa certa è che chi comprerà Bgz, che vantava a fine giugno attivi per 8,7 miliardi di euro, dovrà lanciare un’Opa sulla banca, visto che l’istituto e’ quotato alla Borsa di Varsavia.

Esiste però anche un nodo regolamentare: Andrzej Jakubiak, capo dell’Autorità di controllo polacca sul sistema bancario, si è sempre detto riluttante a mega-fusioni fra banche polacche e ha affermato di preferire l’ingresso nell’azionariato di nuovi investitori piuttosto che il consolidamento a se stante.

In Polonia Unicredit e’ presente tramite una delle maggiori istituzioni dell’area, cioe’ Bank Pekao, della quale possiede il 50% delle azioni. In termini di asset il gruppo guidato dal manager Luigi Lovaglio è la seconda banca della Polonia con il vantaggio di essere ben capitalizzata, come indicato dai recenti stress test condotti dalla Autorita’ di Vigilanza polacca.

Da un punto di vista strategico l’operazione su Bgz potrebbe permettere ad Unicredit di consolidare il mercato con il capitale in eccesso di Pekao.
Questa nuova operazione nell’Est dell’Europa dà idea del riassetto in corso per il gruppo guidato da Ghizzoni in questa area, con particolare focus su Polonia, Russia, Turchia e Repubblica Ceca.

Vera MORETTI