Attivato lo scudo antispread (TPI): ecco come funzionerà

La scelta della BCE di alzare il costo del denaro e mettere fine al quantitative easing, dopo ben 11 anni, era annnunciata ormai da mesi. Al fine di tenere sotto controllo ansie e timori che potevano derivare da questa scelta, la BCE aveva reso noto il varo dello scudo antispread, volto a tenere sotto controllo lo spread. L’annuncio ufficiale dell’aumento del costo del denaro è arrivato ieri e con esso anche lo scudo antispread o meglio TPI. Ecco come funzionerà.

Cos’è il TPI o scudo antispread

Il termine TPI indica Transmission Protection Instrument e ha l’obiettivo di spalmare eventuali reazioni dei sistemi dei vari Paesi appartenenti all’Unione Europea sull’intero sistema in modo da avere una politica monetaria omogenea.

Per capire le dinamiche che hanno portato all’adozione dello scudo antispread, leggi l’articolo: Scudo Anti-spread: cos’è e a cosa serve la misura annunciata dalla BCE.

Per molti anni lo spread è stato tenuto sotto controllo grazie alla politica monetaria europea che ha avuto per 11 anni un tasso negativo, siamo a -1% e con l’aumento dello 0,50% arriviamo ora a -0,50%, e al quantitative easing cioè l’acquisto dei titoli di credito dei Paesi da parte della BCE. Ora cessano queste misure protezionistiche e il rischio di uno shock è più elevato, ecco perché è stato necessario varare lo scudo antispread. Naturalmente se lo stesso coincidesse con un acquisto generalizzato dei titoli di credito, non sarebbe servito a nulla eliminare il Quantitative Easing, di conseguenza si tratta di uno strumento più selettivo.

Christine Lagarde ha annunciato che il TPI non sarà generalizzato, permetterà l’acquisto dei titoli di credito dei Paesi che si trovano in una particolare situazione di difficoltà. L’intervento non sarà però immediato e automatico, ma sarà discrezionale, ci sarà quindi caso per caso una preventiva valutazione del Consiglio direttivo della BCE che però dovrà adottare parametri abbastanza stringenti.
Non è previsto un livello di spread oltrepassato il quale ci sarà l’attivazione automatica dello scudo. Christine Lagarde ha sottolineato che il TPI non è un assegno in bianco, in poche parole lo strumento sarà usato con molta parsimonia e quindi è responsabilità dei singoli Stati cercare di proteggersi, attraverso politiche adeguate, da un’eccessiva crescita dello spread.

In quali casi viene attivato lo scudo antispread – TPI?

In base alle dichiarazioni di Christine Lagarde, potranno ottenere l’attivazione del TPI o scudo antispread:

  • Paesi che non hanno gravi squilibri macro-economici;
  • caratterizzati da sostenibilità fiscale del debito, cioè il Paese che vuole avere la protezione del TPI deve avere un sistema fiscale in grado di garantire un recupero abbastanza celere e certo del debito maturato (le critiche ai livelli di evasione fiscale dell’Italia non sono un caso);
  • non essere soggetti a una procedura dell’Unione Europea per deficit eccessivo e aver adottato in seguito a raccomandazione dell’UE misure efficaci per risanare il deficit.

Christine Lagarde al termine della presentazione del TPI (scudo antispread) ha anche sottolineato che non tutti i meccanismi dello stesso saranno resi noti, ecco perché non sapremo esattamente come funzionerà questo strumento. Proprio l’Italia è il Paese che ha un rischio più elevato di perdere il controllo dello spread a causa della crisi politica aperta e che dovrebbe trovare risoluzione con le elezioni del 25 settembre 2022. Sempre che in tale data il Paese riesca a esprimere una certa uniformità e a dare una maggioranza parlamentare stabile che faciliti la nascita di un nuovo Governo.

 

Lagarde conferma: lo scudo antispread ci sarà. Effetti per imprese e famiglie

Al Forum annuale della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, presisente della BCE, ha confermato: lo scudo antispread ci sarà per proteggere i Paesi maggiormente esposti al rischio di uno spread elevato.

Lagarde conferma: lo scudo antispread proteggerà i Paesi esposti

Il rialzo del costo del denaro, e quindi dei tassi di interesse generalmente applicati, è ormai una certezza. Prenderà il via tra pochi giorni, ma la Presidente della Banca Centrale Europea ci tiene a ribadire che non ci saranno rischi per i Paesi, come l’Italia, che hanno un elevato debito pubblico e che quindi rischiano un rialzo dello spread. La BCE ,al fine di contrastare un’esplosione nei differenziali di rendimento, adotterà anche misure flessibili per il reinvestimento di titoli in scadenza in obbligazioni dei Paesi maggiormente esposti. Le obbligazioni sono un modo per aumentare la liquidità dei Paesi e quindi si tratta di una sorta di quantitative easing mirato a tutela solo di specifiche situazioni a rischio.

Leggi anche: Scudo antispread: cos’è e a cosa serve la misura annunciata dalla BCE

Parola d’ordine: contenere l’inflazione

Lagarde nelle dichiarazioni rilasciate all’apertura del Forum annuale della Banca Centrale Europea ha sottolineato che in questo momento la sfida più importante è contenere nei limiti l’inflazione. Secondo le previsioni per qualche tempo l’inflazione continuerà a viaggiare a ritmi sostenuti, per poi ricominciare una lenta discesa. I primi risultati dovrebbero esservi già alla fine del 2022 con un rallentamento della corsa.

Le tappe previste per il rialzo dei tassi di interesse sono già fissate, un primo rialzo di sarà a luglio 2022, mentre a settembre sarà presentato un percorso a tappe con ulteriori rialzi del costo del denaro. Lagarde ha dichiarato che il processo di normalizzazione della politica monetaria continuerà a ritmo sostenuto. Vista l’incertezza del periodo storico che tutti stiamo affrontando, non si può definire ex ante il ritmo con cui tale processo sarà portato avanti. Lo stesso sarà quindi caratterizzato da gradualità e opzionalità. Insomma si tratterà di una procedura abbastanza flessibile da consentire interventi costanti in caso di bisogno.

Ricordiamo che per 11 anni la politica monetaria europea è stata “pilotata o manipolata” attraverso misure volte a contenere il costo del denaro, aumentare la liquidità disponibile e di conseguenza favorire gli investimenti. Si tratta di politiche espansive applicate quando c’è necessità di crescita. Parlare di normalizzazione della politica monetaria vuol dire lasciare che la stessa segua le “naturali” leggi del mercato.

Come inciderà sulle famiglie e sulle imprese il rialzo dei tassi di interesse?

Naturalmente queste decisioni avranno riflessi nella vita quotidiana dei cittadini. In primo luogo con un sicuro aumento dei tassi di interesse su mutui e prestiti, si prevedono quindi maggiori difficoltà per famiglie e imprese che vogliono fare degli acquisti o degli investimenti importanti. Non solo, perché il rialzo dei tassi di interesse avrà effetti anche sui piccoli prestiti. Maggiori vantaggi vi sono invece per coloro che hanno dei risparmi da investire perché potranno avere rendimenti maggiori.

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Ricordiamo che il Forum della BCE si tiene in Portogallo, a Sintra e continuerà fino al 29 giugno 2022.