Le scarpe Sergio Rossi, garanzia del lusso Made in Italy

Uno dei marchi di calzature made in Italy più apprezzati all’estero è sicuramente quello di Sergio Rossi, le cui creazioni rappresentano un emblema di ciò che significa scarpa di lusso.
Dopo la fondazione della maison negli Anni 50, il marchio è passato, nel 1999, sotto quello che allora si chiamava Gucci Group e dal 2009 è guidato da Christophe Mélard, ex cfo di Ysl Beauté.

Il francese, che non lesina parole di apprezzamento per l’artigianalità italiana, è riuscito, in soli quattro anni, a portare il conto economico di Sergio Rossi a parità, con una stima dei ricavi che, per il 2012, si sono assestati a 80 milioni di euro.

Tale risultato viene spiegato così da Mélard: “In questi anni abbiamo lavorato molto bene con il direttore creativo Francesco Russo, che era entrato in Sergio Rossi nel 2008, ma è venuto il momento di voltare pagina. Francesco ha lasciato l’azienda per lanciare un suo marchio e gli auguriamo ogni fortuna. Abbiamo riorganizzato l’ufficio stile attorno alla figura di Angelo Ruggeri, arrivato da poche settimane, che lavorerà a stretto contatto con Susanna Nicoletti, chief marketing officer. Non mi stancherò mai di dire che dobbiamo sempre pensare alla nostra cliente, alle sue esigenze, ai suoi sogni e al valore che da sempre viene associato al nome Sergio Rossi, sinonimo di scarpe dai tacchi vertiginosi, più simili a opere d’arte che a semplici oggetti di seduzione”.

Ma il successo del brand, sotto la gestione Mélard, è dovuto anche al retail: ad oggi, sono 54 i negozi a gestione diretta e 30 sono le boutique in franchising.
Inoltre, nel 2010 il concept dei punti vendita è diventato ancor più raffinato e questa trasformazione è stata estesa al 70% della rete.
Nel 2011, grazie al buy back dei nove negozi monomarca cinesi, si è verificato un sostanziale aumento delle vendite, che ha nel frattempo visto l’inaugurazione dello store di Hong Kong, ad Harbour City.

Per quanto riguarda la distribuzione in Italia, Sergio Rossi è presente nelle principali città, come Milano, Roma e Firenze, ma anche in tanti altri negozi monomarca di altissimo livello, presenti solo su territorio nazionale, e meta dei turisti stranieri, soprattutto cinesi e russi.

All’orizzonte non si vedono sostanziali cambiamenti della produzione Sergio Rossi, che continuerà, almeno nell’immediato futuro, a dedicarsi alla creazione di calzature da donna e, in piccola parte, da uomo.
L’unico “strappo alla regola” sono le borse, come dichiarato dallo stesso Mélard: “l’unico prodotto complementare sono le borse, pensate però a partire dallo stile delle calzature. Si tratta di borse sofisticate e preziose, ma con una loro praticità. I più recenti modelli da sera, ad esempio, sono più capienti di una semplice pochette, che spesso non è sufficiente per contenere tutto ciò di cui una donna indipendente ha bisogno”.

Parlando, invece, della qualità delle realizzazioni del marchio, il ceo di Sergio Rossi afferma: “Conosco e apprezzo l’Italia da molti anni, ma sono rimasto veramente colpito dal mondo della calzatura artigianale di lusso: a breve vorrei organizzare in modo regolare per i nostri clienti più importanti visite guidate in fabbrica. Ci vogliono quasi 200 passaggi manuali per completare i modelli più sofisticati e non so davvero quante persone se ne rendano conto. Noi continueremo a investire in formazione, per essere sicuri che questo prezioso know how non vada mai perduto“.

Vera MORETTI

Italia: arredo esterno da 1 miliardo

A fine 2010 ha toccato il picco di 1.231 milioni di euro.

Sedie, tavoli, gazebo, mobili, sdraio, poltrone, fontane, vasi, ma non solo. Il mercato dell’arredo per esterno registra una crescita esponenziale in Italia, in grado di fare da traino anche per gli altri settori di mercato. E’ quanto emerge dal rapporto pubblicato dall‘Osservatorio del Salone Internazionale dell’Esterno, la fiera di settore che si è tenuta a Rimini dal 20 al 22 ottobre.

Mentre nel 2008 il valore di mercato degli arredi e attrezzature per l’esterno era di 1.202 milioni di euro – ha sottolineato Sergio Rossi, AD di Fiere e Comunicazioni – oggi, due anni dopo, siamo cresciuti di una trentina di milioni di euro. Lentamente, e nonostante la crisi generale, si cresce e siamo davvero soddisfatti di questi numeri perché testimoniano la vitalità di un mercato giovane e in costante evoluzione”.

A.C.