Agricoltura, contributi a fondo perduto al vitivinicolo Dop e Igp

Contributi a fondo perduto in arrivo nel settore dell’agricoltura a favore delle aziende che operano nel vitivinicolo per promuovere i prodotti Dop e Igp. In tutto, il ministero dell’Agricoltura ha stanziato 25 milioni di euro rientranti nel Fondo per lo sviluppo e per il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, dotato di risorse per 300 milioni di euro dalla legge di Bilancio 2021. I contributi messi a disposizione andranno a favore delle imprese operanti nel settore agricolo per far fronte alle difficoltà derivanti dall’emergenza sanitaria ed economica.

Agricoltura, quali sono gli obiettivi dei contributi a fondo perduto per i prodotti Dop e Igp?

La gestione delle risorse stanziate per l’agricoltura e per il sostegno delle imprese operanti nel settore vitivinicolo è affidata al Mipaaf. Gli obiettivi individuati sono di tre tipologie. Il primo riguarda il sostegno a commercializzare i prodotti vitivinicoli riconosciuti dall’Ue per le denominazioni geografiche; il secondo obiettivo comprende le attività rivolte a comunicare e a informare in merito all’origine e alle qualità dei prodotti Dop e Igp; infine, con le risorse stanziate si andranno a finanziare attività volte a consolidare e a sviluppare i prodotti vitivinicoli di qualità certificata.

Contributi a fondo perduto in agricoltura per le imprese vitivinicole, quali attività potranno essere svolte?

I contributi a fondo perduto per 25 milioni di euro sono stati stanziati a vantaggio della filiera vitivinicola per interventi da realizzare a promozione dei prodotti Dop e Igp. Le aziende interessate potranno svolgere interventi di promozione dei prodotti vitivinicoli, di informazione, di formazione, di relazioni pubbliche e di altre attività di marketing. Si va, dunque, dalle azioni relative alle campagne di informazioni sui vini Dop e Igp, alla partecipazione alle fiere e alle esposizioni internazionali. Ammesse al finanziamento anche le attività di divulgazione, di informazione e di formazione per gli operatori del commercio. Sostegno anche alle imprese operanti nella distribuzione e nell’Ho.re.ca. Inoltre, ulteriori risorse andranno a favore della formazione professionale svolta delle scuole alberghiere.

Contributo a fondo perduto settore agricolo, come si presenta la domanda per i finanziamenti?

La domanda per ottenere i contributi a fondo perduto delle aziende operanti nel vitivinicolo potranno essere presentate dopo la pubblicazione del decreto attuativo del Mipaaf. Nel provvedimento, il Mipaaf individuerà:

  • le spese che potranno essere ritenute ammissibili;
  • i requisiti per ottenere i contributi da parte delle imprese agricole del settore vitivinicolo;
  • il finanziamento massimo ammissibile per ciascun progetto;
  • i criteri con i quali si procederà alla selezione;
  • le percentuali di aiuto che potranno essere riconosciute;
  • ogni altra informazione relativa all’intervento.

Agricoltura: scopri il Piano Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo

Nel tempo i vini italiani sono diventati un prodotti di eccellenza ricercati in tutto il mondo, questo anche grazie a diversi riconoscimenti che premiano l’intera filiera, dalla produzione delle uve alla trasformazione attraverso tecniche di vinificazione/fermentazione frutto di attenti studi e tanta passione dei Maestri italiani. L’importanza del settore è dimostrata anche dall’adozione del Piano Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo del MIPAAF (Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali). Ecco nel dettaglio cosa prevede.

Sostegno al settore vitivinicolo dall’Unione Europea: Regolamento UE 1308/2013

La riforma del settore vitivinicolo risale al 2008 ed è stata man mano implementata con varie misure di intervento. L’obiettivo è dare supporto a tutta la filiera, dalla coltivazione delle vigne alla trasformazione del prodotto e quindi alla conservazione del vino, il tutto anche nell’ottica di realizzare un prodotto finale di eccellenza. Un punto di riferimento importante per quanto riguarda la normativa di settore è il Regolamento UE 1308/2013, che si occupa dell’Organizzazione Comune del mercato vitivinicolo e del piano di aiuti dell’Unione Europea. L’articolo 50 di tale Regolamento disciplina gli aiuti comunitari e gli investimenti diretti alla trasformazione e alla commercializzazione del vino. Prevede che il sostegno da parte degli Stati Membri sia fissato al settore vitivinicolo nel 40% per gli investimenti, ridotto al 10% per le grandi imprese. Gli investimenti che possono ricevere sostegno sono limitati a strutture e attrezzature/macchinari.

Piano Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo

Le misure ad oggi applicabili sono contenute nel Piano Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo 2019/2023, questo prevede due tipologie di fondi su cui le imprese e i consorzi impegnati nel settore possono valersi, il primo fondo è quello nazionale, il secondo fondo è regionale. Le imprese agricole, i consorzi, le cooperative possono accedere a diverse tipologie di aiuti e proporre quindi istanze per partecipare ai bandi. Le domande per i bandi che ora vedremo possono essere proposte annualmente.

Il progetto prevede diversi aiuti e misure.

A) Promozione dei mercati

Si tratta di una misura volta ad aiutare le imprese e i consorzi che sono impegnati nella promozione dei vini italiani in modo che gli stessi siano conosciuti a livello globale e quindi il settore possa implementarsi. Possono essere finanziate campagne pubblicitarie di promozione, campagne di informazione, manifestazioni, fiere, studi per valutare i risultati delle varie campagne di promozione e pubblicità. Proprio per la natura di questa tipologia di intervento per il settore vitivinicolo, i beneficiari possono essere molteplici e  non limitati ai produttori di uve e vini, ma anche consorzi, associazioni, federazioni e società cooperative.

B) Ristrutturazione e riconversione dei vigneti

L’obiettivo è aumentare la competitività dei produttori di vino favorendo l’impianto di specie maggiormente richieste dai consumatori e migliorare la qualità dei vini prodotti. Possono beneficiare di questo aiuto i produttori singoli e aggregati, cooperative agricole, consorzi di tutela, società di persone e di capitali che si occupano di attività agricole e organizzazioni di produttori. Si possono ottenere aiuti per:

  • impianto di un nuovo vigneto oppure per sovrainnesto su vigneti che si trovano in buono stato vegetativo e ritenuti già razionali;
  • ristrutturazione del vigneto con diversa collocazione, ma solo se la seconda è dal punto di vista agronomico più vantaggiosa per la produzione, ad esempio perché vi è una migliore esposizione;
  • per il miglioramento di tecniche di gestione del vigneto;
  • reimpianto in seguito ad estirpazione obbligatoria per motivi fitosanitari.

Gli aiuti rivolti a questa tipologia di intervento sono di:

  1. sostegno al reddito per il mancato raccolto dovuto ai lavori eseguiti, per un importo massimo di 3.000 euro per ettaro e a copertura anche del 100% delle perdite stimate;
  2. contributi ai costi di ristrutturazione al 50%, elevabili al 75% per le regioni particolarmente depresse, fino a un massimo di 16.000 euro per ettaro di terreno e nelle regioni classificate meno sviluppate con un importo massimo di 15.000 euro per ettaro.

Le Regioni e le Province autonome possono aumentare tali importi. In questo caso i beneficiari possono anche chiedere degli anticipi sui pagamenti ammessi, gli anticipi possono arrivare all’80% del totale.

C) Reimpianto dei vigneti per ragioni sanitarie o fitosanitarie

Si applicano gli stessi criteri previsti al punto B).

D) Vendemmia verde

Si tratta di una misura volta ad eliminare le eccedenze di uva e mantenere quindi l’equilibrio tra offerta e domanda evitando così depressioni dei prezzi.

La domanda per ottenere gli aiuti non può essere presentata nel caso in cui il raccolto sia già stato danneggiato prima delle vendemmia stessa da calamità naturali, ad esempio grandine. Il pagamento avviene in base alla quantità di uve verdi realmente non avviate alla produzione finale.

La misura del sostegno al settore vitivinicolo in questo caso varia in base alla tipologia di raccolta di uva verde eseguita, ad esempio per la raccolta manuale il contributo varia da 7 a 9 euro a quintale in base alla resa regionale. Per la raccolta meccanica il prezzo è di 1308/2013, in base alle caratteristiche del terreno. In caso di distruzione chimica del raccolto, il calcolo viene fatto in base ai costi effettivamente sostenuti e dimostrati dagli agricoltori. Il Piano Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo prevede un rimborso al 50% dei valori sopra espressi. Le domande devono essere proposte telematicamente attraverso AGEA, quindi rivolgendosi alla sede locale delle organizzazioni del produttori.

E) Investimenti per le imprese

Si tratta di investimenti volti ad ammodernare le imprese migliorandone la competitività.

Questa tipologia di aiuto è rivolta a coloro che si occupano di produzione di mosto, coltivazione di uve con vinificazione in proprio, coltivazione di uve poi destinate a soggetti terzi che si occupano della trasformazione delle uve e a soggetti che si occupano solo di trasformazione e vinificazione.

Per ognuno di questi interventi il Piano Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo stabilisce dei termini per la presentazione delle domande. Le domande possono essere proposte annualmente. In questo caso non forniamo le date perché ci sono state delle modifiche e delle proroghe a causa dell’emergenza Covid. Di conseguenza consigliamo ai produttori di rivolgersi alle organizzazioni di settore per ottenere maggiori informazioni sulle scadenze effettivamente valide e sui bandi regionali di integrazione al Piano Nazionale.

Naturalmente il settore dell’agricoltura riceve aiuti a 360°, cioè non rivolti esclusivamente ai produttori di vino, per una quadro maggiormente esaustivo inerente gli aiuti dell’Unione Europea, si consiglia la lettura dell’articolo: Agricoltura: aiuti dall’Unione Europea per imprenditori agricoli e PMI

Vitivinicolo, più tempo per la domanda per il fondo perduto: scadenza posticipata al 30 novembre 2021

Più tempo per presentare la domanda del fondo perduto per le imprese vitivinicole interessate al contributo di settore. La scadenza della domanda degli investimenti previsti è stata posticipata infatti dal 15 novembre al 30 novembre 2021. La misura riguarda gli investimenti in cantina e per la riconversione o ristrutturazione dei vigneti. Entrambi gli interventi rientrano nel Piano nazionale di sostegno.

Quali sono le domande di fondo perduto presentabili per il settore vitivinicolo?

La misura di riconversione e ristrutturazione dei vigneti può contare su un fondo di 144 milioni di euro. Quella per gli investimenti in cantina su 57,7 milioni di euro. Si tratta pertanto di misure che vanno a sostegno dei produttori vitivinicoli. Si può presentare domanda anche per promuovere i prodotti sui mercati esteri: a disposizione ci sono 98 milioni di euro. Infine, altri 19 milioni di euro sono destinati alla distillazione dei sottoprodotti e 4,8 milioni alla vendemmia verde.

Difficoltà informatiche per la presentazione domanda del 15 novembre 2021 settore vitivinicolo

A seguito delle difficoltà informatiche per rispettare la prima scadenza del 15 novembre 2021, il decreto Mipaaf numero 594640 del 12 novembre scorso ha accordato la proroga per presentare le domande alla fine del mese. I nuovi termini di domanda sono riportati nella circolare dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) numero 76438 del 15 novembre 2021.

Domanda finanziamenti settore vitivinicolo campagna 2021-2022, la circolare Agea

Nella circolare Agea si legge infatti che “a seguito dell’emanazione del decreto ministeriale 12 novembre 2021 numero 594640 che emenda il decreto ministeriale 911 del 14 febbraio 2017 a il decreto ministeriale 1411 del 3 marzo 2017, modifica il punto 7 della Circolare di Agea Coordinamento numero 47789 del 29 maggio 2019 relativo alla data del 15 novembre quale termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto alla Misura Investimenti del PNS, prorogando tale termine, per la sola campagna 2021/2022, al 30 novembre 2021”.

Proroga domanda di dichiarazione annuale di vendemmia

Per le stesse difficolta informatiche, il Mipaaf ha posticipato anche i termini di scadenza della domanda entro cui i produttori vitivinicoli devono presentare la dichiarazione annuale di vendemmia. Anche per questa domanda gli operatori del settore avranno tempo fino al 30 novembre 2021. Gli interessati possono prendere visione del decreto Mipaaf numero 594646 del 12 novembre scorso.

 

Vino, l’Istituto grandi marchi conquista la West Coast

Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, sono solo alcune delle importante aziende vitivinicole unite nell’Istituto del vino italiano grandi marchi che, cinque anni dopo Miami, ha scelto gli Stati Uniti per il proprio evento istituzionale. Negli Usa il nostro Paese esporta la bellezza di 1,2 milioni di ettolitri di vino per un valore di 632,2 milioni di euro a semestre.

E’ stata San Francisco ad ospitare le 19 aziende-icona del made in Italy del settore vitivinicolo, nel tradizionale appuntamento curato dallo Iem, che prevedeva per iniziare un seminario dal titolo “Exploring the authentic wines of Italy” incentrato soprattutto sulla presentazione di vini provenienti da vitigni autoctoni delle diverse aree produttive.

“Gli Stati Uniti sono il mercato numero uno per consumi, ma solo il 30% degli americani beve vino, il che vuol dire che il vino italiano ha ancora ampi spazi di manovra”, ha dichiarato notevolmente  soddisfatto il presidente dell’Istituto Grandi marchi, Piero Antinori. “Abbiamo scelto la California come meta della tappa istituzionale perché lì si sta delineando una nuova compagine di giovani consumatori che dimostrano di apprezzare molto il vino italiano. Ragazzi e ragazze tra i 20 e i 30 anni che si informano, sperimentano e si stanno orientando su una fascia di consumo medio-alta targata soprattutto Italia”.

Aiuti alle imprese vitivinicole emiliane

A sostegno delle aziende che operano nel settore vitivinicolo, che in Emilia Romagna sono numerose, la Regione ha deciso di pubblicare un bando finalizzato ad incrementare il loro rendimento globale.

Si tratta di un progetto rivolto principalmente a pmi ed imprese intermedie, che svolgono attività di trasformazione e/o commercializzazione di prodotti vitivinicoli, attive in un contesto di filiera e che investono in strutture ubicate sul territorio regionale.

Sono chiamate a richiedere i contribuiti:

  • Imprese agroindustriali che svolgono attività di trasformazione e/o commercializzazione di prodotti vitivinicoli, attraverso la prevalente acquisizione della materia prima da terzi;
  • Imprese agricole di base che effettuano la trasformazione della materia prima e la successiva commercializzazione delle proprie produzioni.

Per quanto riguarda le tipologie di investimento, si può trattare di:

  • Investimenti materiali: acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature specifici in funzione dell’attività di trasformazione e/o commercializzazione; arredi ed allestimenti finalizzati alla funzionalità di punti vendita diretta al consumatore finale dei prodotti aziendali.
  • Investimenti immateriali: creazione e/o implementazione di siti internet finalizzati all’e-commerce; acquisto di software; spese tecniche, quali onorari di professionisti e consulenti, studi di fattibilità.

Per quanto riguarda la consistenza del contributo, sono stati stabiliti dei limiti a seconda della grandezza dell’azienda:

  • minimo 150.000 euro e massimo 1.000.000 euro per le Pmi;
  • minimo 20.000,00 e massimo 50.000 euro per le medie imprese.

Indipendentemente dalla tipologia di impresa richiedente, invece, l’importo minimo di investimento ammissibile alle agevolazioni è pari a 20.000 euro nel caso di investimenti rivolti esclusivamente alla commercializzazione diretta dei prodotti aziendali.

L’aiuto viene concesso sottoforma di contributi in conto capitale, con intensità fissata nei seguenti valori percentuali calcolati sul totale della spesa ammissibile:

  • 40% nel caso di progetti proposti da microimprese, piccole, medie imprese;
  • 20% nel caso di progetti proposti da imprese intermedie.

Le richieste di contributo possono essere presentate entro il 11 ottobre 2013, utilizzando il Sistema Operativo Pratiche (SOP) reperibile sul sito internet di AGREA.

Vera MORETTI

Finanziamenti per le imprese vitivinicole venete

Le imprese agricole del Veneto possono presentare le domande per la richiesta di contributi relativi ad investimenti realizzati al fine di potenziare il settore vitivinicolo.

In particolare, il bando è rivolto alle piccole, medie ed intermedie imprese che operano nel settore della produzione, affinamento e/o confezionamento di prodotti vitivinicoli.
Il bando permetterà l’accesso ai contributi sia alle aziende agricole che alle imprese di trasformazione.

Per quanto riguarda gli investimenti nelle aziende agricole vitivinicole, i beneficiari devono avere alcuni requisiti fondamentali:

  • qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) come definito dalla normativa nazionale e regionale. In alternativa, essere imprenditore agricolo iscritto alla gestione previdenziale agricola INPS in qualità di Coltivatore Diretto;
  • possedere sufficiente capacità professionale derivante, alternativamente, da possesso di titolo di studio attinente il settore agrario, forestale o veterinario, quali lauree, diplomi universitari, diploma di istituto tecnico o professionale a carattere agrario; frequenza in Veneto di apposito corso di formazione, di almeno 150 ore, riconosciuto dalla Regione ai fini del primo insediamento; svolgimento di attività agricola come capo azienda o coadiuvante familiare o lavoratore agricolo per almeno un triennio in data antecedente alla presentazione della domanda;
  • avere età inferiore a 65 anni.

Gli interventi possibili sono:

  • acquisto di attrezzature informatiche e relativi programmi finalizzati a gestione aziendale; controllo degli impianti tecnologici finalizzati alla trasformazione, stoccaggio e movimentazione del prodotto; sviluppo di reti di informazione e comunicazione; commercializzazione delle produzioni.
  • acquisto di botti in legno ivi comprese le barriques per l’affinamento dei vini di qualità (DOC e DOCG);
  • acquisto attrezzature di laboratorio per l’analisi chimico – fisica delle uve, dei mosti e dei vini finalizzate al campionamento, controllo e miglioramento dei parametri qualitativi delle produzioni;
  • allestimento punti vendita al dettaglio aziendali ed extra-aziendali: acquisto di attrezzature e elementi di arredo per la realizzazione di punti vendita al dettaglio, esposizione e degustazione prodotti vitivinicoli;
  • acquisto di attrezzature specialistiche per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli atte a svolgere le operazioni di pigiatura/ diraspatura, pressatura, filtrazione/centrifugazione/flottazione, concentrazione/arricchimento, stabilizzazione, refrigerazione, trasporto materie prime, dosaggio di elementi (O2, SO2, ecc), imbottigliamento, confezionamento, automazione magazzino, appassimento uve.

Le spese ammissibili riguardano:

  • investimenti materiali: acquisto di macchine e attrezzature nuove;
  • investimenti immateriali: costi di consulenza economica e finanziaria, relativi all’investimento ammesso, fino al 2% di quest’ultimo e con un massimo di 1000 euro.

Ad essere finanziato è il 40% della spesa totale, per un importo massimo pari a 200.000 di euro per soggetto giuridico beneficiario, mentre quello minimo è fissato in 25.000 euro.

Relativamente alle azioni di trasformazione e commercializzazione, beneficiari sono le imprese che svolgono sia la fase di trasformazione che di commercializzazione.
Le imprese produttrici di uve possono accedere al bando qualora quelle provenienti dalla propria azienda rappresentino un quantitativo non prevalente (inferiore al 50%) della produzione oggetto di trasformazione.

E’ prevista l’erogazione di un aiuto agli investimenti, corrisposto sotto forma di contributo in conto capitale, in impianti di trattamento, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino diretti a migliorare il rendimento globale dell’impresa, soprattutto in termini di adeguamento alla domanda del mercato e di raggiungimento di una maggiore competitività, riguardanti la produzione e la commercializzazione dei prodotti.

Sono ammissibili i seguenti interventi:

  • acquisto di attrezzature informatiche e relativi programmi finalizzati a gestione aziendale; controllo degli impianti tecnologici finalizzati alla trasformazione, stoccaggio e movimentazione del prodotto; sviluppo di reti di informazione e comunicazione; commercializzazione delle produzioni;
  • acquisto di botti in legno ivi comprese le barriques per l’affinamento dei vini di qualità (DOC e DOCG);
  • acquisto attrezzature di laboratorio per l’analisi chimico – fisica delle uve, dei mosti e dei vini finalizzate al campionamento, controllo e miglioramento dei parametri qualitativi delle produzioni;
  • allestimento punti vendita al dettaglio aziendali ed extra-aziendali: acquisto di attrezzature e elementi di arredo per la realizzazione di punti vendita al dettaglio, esposizione e degustazione prodotti vitivinicoli;
  • acquisto attrezzature per trasformazione e commercializzazione prodotti vitivinicoli atte a svolgere le seguenti operazioni pigiatura/ diraspatura, pressatura, filtrazione/centrifugazione/flottazione, concentrazione/arricchimento, stabilizzazione, refrigerazione, trasporto materie prime, dosaggio di elementi (O2, SO2, ecc), imbottigliamento, confezionamento, automazione magazzino, appassimento uve.

In questo caso, ad essere finanziato è il 30% della spesa totale, per un importo massimo di 500.000 di euro per soggetto giuridico beneficiario, mentre quello minimo è fissato in 50.000 euro.

Le istanze di aiuto agli investimenti devono essere presentate agli Sportelli Unici Agricoli dell’Agenzia Veneta Pagamenti in Agricoltura, competenti per territorio, entro l’11 febbraio 2013.

Vera MORETTI

Vendemmia italiana batte crisi 1-0

Nessun dubbio sulla ripresa economica del settore vitivinicolo: il settore in Italia sembra respirare un’aria nuova,  dando ossigeno ai produttori con prezzi in crescita ed un’export in continua espansione a fronte dell’ormai strutturale calo dei consumi interni. Questo è lo scenario disegnato da Assoenologi per le  stime sulla vendemmia 2011 elaborate su circa il 30% dell’uva già raccolta che promette bene seguisse questo trend fino a fine anno. Anche se lievemente inferiore al 2010 (-5% a 44 milioni di ettolitri), complici i cambiamenti climatici e le bizzarrie del tempo che hanno influito sulla resa uva/vino ridimensionando la produzione, si è comunque riuscita a produrre uva di ottima qualità.

Un trend confermato – dice Assoenologi – dai più recenti dati 2011, quelli del primo trimestre, che indicano un ulteriore incremento del 15% in valore e del 16,5% in volume. Al boom delle esportazioni si contrappone un ormai strutturale calo dei consumi interni di vino. Un dato testimoniato anche dal netto calo della superficie di uva da vino in Italia che in vent’anni ha perso 286mila ettari, ovvero la somma delle superfici vinicole di Lombardia Puglia e Sicilia insieme. Eppure ancora oggi il 17% della produzione mondiale di vino, che ammonta a 300 milioni di ettolitri di cui il 60% provenienti dall’Ue parla italiano cosi’ come il 30% di quella europea. Infine, tornando alla vendemmia 2011 precisa l’Italia risulta divisa in due parti, il Centro-Nord (fino alla Toscana) che manifesta un’incidenza produttiva abbastanza omogenea e il centro-Sud con flessioni dal 5 al 20%. In controtendenza la Sardegna: sale del 15% dopo tre anni di perdita.

Assoenologi sottoliena come al Sud hanno inciso sulla flessione della raccolta anche la  ‘vendemmia verde’, che consiste nel rendere improduttivo il vigneto per un anno, e gli ‘estirpi’ dei vigneti a fronte del premio comunitario. ”Qualitativamente nel 2011 si riscontra una certa omogeneita’ in quasi tutte le regioni, ma la possibilita’ di firmare un millesimo di alto livello – precisa il direttore generale di Assoenologi Giuseppe Martelli – è legata all’incognita del clima di settembre:  se sarà soleggiato ma fresco e con buoni escursioni termiche notturne, quasi sicuramente si otterranno vini bianchi profumati e rossi ben strutturati”.

Le “prove” del buon momento delle vendemmie vengono anche da un dato sui costi: quotazioni all’ingrosso di uve, mosti, e vini in quasi tutte le regioni italiane hanno subito incrementi che vanno dal 5% al 20% per le tipologie più richieste. Martelli ricorda come nel 2010 i prezzi all’ingrosso dei vini erano invece stati uguali rispetto al 2009, con di conseguenza un incremento del 6,2% in volume delle esportazioni, segno che i nostri produttori pur di non perdere i mercati avevano preferito abbassare i prezzi. Uno sforzo ripagato dai risultati 2010, quando l’export di vino italiano ha fatto registrare un incremento  in valore e in volume di più dell’11%.

Marco Poggi

In arrivo aiuti per le imprese agricole. Sotto i riflettori le imprese del comparto vitivinicolo

Il Ministero dell’Economia ha attivato un fondo di circa 16,5 milioni di euro per consentire alle aziende agricole di ammortizzare il costo dell’Iva calcolata sui contributi statali ed europei. Il fondo del Ministero servirà a coprire le imposte generate dalle misure di sostegno della Rete rurale nazionale e del Feasr (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale).  IN realtà l’ammontare della somma stanziata è di 25,5 milioni, di cui 9 andranno alle imprese del comparto pesca e 16,5 alle imprese agricole. Con questi fondi lo stato interverrà sulla leva fiscale dei soggetti produttivi consentendo di abbattere i costi contributivi dell’investimento.

Inoltre, il Governo ha stanziato anche un milione da utilizzare come cofinanziamento per i progetti di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei Paesi extra Unione Europea. Questi fondi sono gestiti dall’Agea, l’ente che si occupa dei pagamenti in agricoltura, al quale spetta l’onere di tenere i rapporti con le aziende e assegnare i contributi ai progetti.

Questi finanziamenti previsti dal Governo hanno l’obiettivo di potenziare gli ambiti in cui le aziende sono meno competitive e rafforzare le posizioni dominanti. In sede di assegnazione dei fondi sono ovviamente privilegiati quei progetti che prevedono la valorizzazione del Made in Italy come principio di eccellenza nel settore dei prodotti della terra. Uno dei settori a cui verrà prestata maggiore attenzione è sicuramente quello vitivinicolo, dove dal 1995 al 2009 il consumo procapite è sceso da 55 a 43 litri, e dove le imprese perdono sempre più quote di mercato interno.

Laura LESEVRE