Un lascito a sostegno della Fondazione Don Carlo Gnocchi

Focus pubblicitario


Hai mai pensato di fare testamento?”: prova a riflettere su quale potrebbe essere la tua reazione di fronte a questa domanda. Sicuramente in molti, come avviene ogniqualvolta ci si trova di fronte ad una tematica o una situazione poco conosciuta, l’argomento potrebbe scatenare timore, titubanza e spesso anche reazioni scaramantiche. Anche perché il testamento, oltre ad essere un argomento poco trattato o relegato nelle mani degli esperti, è considerato, nella coscienza comune, una prerogativa di chi possiede notevoli ricchezze o di chi non ha eredi.

Per scardinare questi luoghi comuni, diffondere una maggiore conoscenza dell’unico strumento che consente di organizzare il proprio patrimonio per il futuro e diffondere la cultura della solidarietà testamentaria, la Fondazione Don Carlo Gnocchi ha realizzato il minisito www.ilmiolascito.it uno strumento che permette di approfondire alcuni aspetti legati a questo delicato tema.

Il testamento garantisce il rispetto della volontà di chi lo scrive e permette di aiutare i parenti nei modi ritenuti migliori, ma può anche rappresentare un gesto di sensibilità sociale attraverso un contributo lasciato ad un’opera, come la Fondazione Don Gnocchi, che possa valorizzarlo negli anni futuri.

Il mio lascito vuole diffondere tra i donatori, tre i professionisti del settore, (notai e avvocati), la cultura del testamento e in particolare l’utilizzo delle quote disponibili del patrimonio per un significativo sostegno alle organizzazioni non profit. Vuole evidenziare le motivazioni che potrebbero indurre a indicare Fondazione Don Gnocchi quale beneficiario di un lascito testamentario.

Grazie ai lasciti la Fondazione Don Gnocchi può garantirsi una sostenibilità di medio-lungo periodo per alcune delle sue attività o per le costanti necessità di sviluppo e ammodernamento, offrendo quella garanzia di impegno che gli oltre sessant’anni di storia “accanto alla vita, sempre” hanno permesso di assicurare agli affezionati sostenitori.

Il cuore grande (online) dei commercialisti italiani

Online il sito di Communitas, la onlus dei commercialisti italiani (www.communitasonlus.it). Sul sito sono pubblicati news, documenti e video relativi ai progetti dell’Associazione.

Nata nel 2011, la onlus Communitas si propone la raccolta di fondi da destinarsi a scopi benefici per il miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo dell’autonomia e della dignità delle persone in stato di disagio fisico, psichico, economico, sociale o familiare.

Dopo aver seguito per conto del Consiglio nazionale dei commercialisti un progetto realizzato in collaborazione con la Croce rossa italiana, dedicato ad alcuni ragazzi con disabilità lieve colpiti dal terremoto dell’Aquila, Communitas è ora impegnata nell’iniziativa “Commercialisti per l’Emilia“, una raccolta fondi a favore dei commercialisti vittime delle due scosse sismiche del 20 e 29 maggio, promossa anch’essa dal Consiglio nazionale della categoria. Quasi 11mila gli euro già raccolti, a pochi giorni dal lancio dell’iniziativa.

E’ in arrivo un Natale low profile

La crisi si riflette anche sul Natale e sulle spese che gli italiani riserveranno alle feste. Se negli anni passati, nonostante la situazione non proprio rosea, le rinunce erano state meno evidenti, quest’anno, al contrario, molte famiglie hanno deciso di “stringere la cinghia”.

Secondo l’indagine di Confesercenti-Swg, infatti, il 64% della popolazione conterrà le spese, a causa di paure nei confronti del futuro.
L’incertezza, dunque, prevale per due terzi degli italiani, nonostante il periodo generalmente dedicato a spese e shopping sfrenati.

Prudenza è il denominatore comune di questo Natale, con una fetta di risparmiatori, il 22%, che intendono tagliare le spese del 50%, contro uno sparuto 4% che prevede di aumentare il bugdet destinato agli acquisti natalizi.
Ma la speranza è l’ultima a morire e l’incertezza, per un italiano su due, è accompagnata da una voglia di ripresa anche se il 32%, invece, pensa che le prossime saranno festività difficili, se non austere.

In questo scenario, la solidarietà viene abbandonata, a dimostrazione che le famiglie italiane, troppo coinvolte nei propri problemi, non hanno tempo, né disponibilità per pensare ad aiutare qualcun altro.

E le tredicesime? Una consistente fetta di esse, pari a 8 miliardi di euro, verrà impiegata per pagare i conti, prima di tutto le bollette di casa, ma anche saldi o debiti in sospeso, per il 20% dei casi, ma un buon 7% sarà utilizzato per le rate dei mutui. Il rimanente, circa 1 miliardo, sarà accantonato.
Solo la metà verrà spesa per gli acquisti, per una cifra pari a 19 miliardi e 805 milioni, ben 1 miliardo e 234 milioni in meno del 2010, ma, tra questi, solo 5 miliardi verranno utilizzati per gli acquiesti di Natale. In questo caso, l’83% sarà speso per beni alimentari, mentre tra gli oggetti dei desideri spiccano i prodotti tecnologici.

In generale le tipologie di acquisti tecnologici si mantengono sostanzialmente invariate rispetto allo scorso anno. Sempre al primo posto tra le preferenze quelle relative agli accessori e alle utility per il computer: 11%. Due le importanti variazioni: una riguarda gli acquisti di computer portatili (a quota 7%, il 3% in meno rispetto al 2010), l’altra concerne i tablet non a marchio Apple (6%, +5% rispetto al 2010). Il tablet, considerata anche la quota di iPad (4%) è l’oggetto del desiderio tecnologico per questo Natale, specie per i 25-34enni. Anche il nuovo iPhone sta incontrando consensi, per il 5% dei consumatori, +3% rispetto al 2010.

Tra i desideri sotto l’albero, il più comune, soprattutto da parte dei giovani, è trovare un lavoro, ma anche meno tasse e un refresh generale della classe politica sono auspicabili dalla maggioranza degli italiani, mentre per un ristretto 7%, formato forse dai più pessimisti, vorrebbe vedere l’Italia fuori dall’euro.

Vera Moretti

Agenzia delle Entrate, a Natale è più buona

A Natale sono tutti più buoni, anche l’Agenzia delle Entrate. Il Fisco aderisce infatti al progetto di fund raising promosso dal Comitato UNORA, un sistema di raccolta fondi a scopo benefico che permette di effettuare donazioni tramite trattenute mensili dalla busta paga. I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate devolveranno un’ora o più del proprio stipendio per iniziative di responsabilità sociale.

Basterà che firmino un modulo di adesione per consentire una trattenuta mensile direttamente dalla busta paga. Destinatari dei fondi saranno 5 Onlus: ActionAid International Italia, Lega del Filo d’Oro, Amref Italia, Intersos Onlus, Associazione italiana sclerosi multipla. Un’iniziativa non limitata solo periodo natalizio, ma inserita in un percorso di responsabilità sociale che l’Agenzia ha intrapreso da tempo.

d.S.