Bonus disoccupati 1000 euro, a chi spetta?

I disoccupati che hanno lavorato con contratto di somministrazione possono ricevere dal 1° settembre 2023 il bonus Sostegno al Reddito (SaR) con importo compreso tra 780 euro e 1.000 euro. Ecco i beneficiari del Bonus disoccupati.

Chi può ottenere il bonus disoccupati Sostegno al Reddito fino a 1.000 euro?

Chi perde il lavoro può beneficiare di strumenti di welfare volti ad aiutare ad affrontare il periodo di disoccupazione. Tra quelli più conosciuti ci sono la Naspi, la Dis-Coll, per chi invece ha lavorato con un contratto di somministrazione, quindi tramite agenzia, vi è invece la possibilità di richiedere il Bonus SaR disciplinato dalla Legge 24 giugno 1997, n. 196 e modificata dal D.lgs. 10 settembre 2003, n. 276 e successive integrazioni.

Possono beneficiare del Sostegno al Reddito per lavoratori in somministrazione:

  • disoccupati da almeno 45 giorni che abbiano maturato almeno 110 giorni di lavoro (o 440 ore lavorate, in caso di part-time verticale, part-time misto e contratti con monte ore garantito) nell’arco degli ultimi 12 mesi a far data dall’ultimo giorno effettivo di lavoro in somministrazione;
  • disoccupati da almeno 45 giorni che abbiano cessato il rapporto per mancanza di occasioni di lavoro;
  • disoccupati da almeno 45 giorni e abbiano maturato almeno 90 giorni di lavoro.

Nei primi due casi i lavoratori percepiscono 1.000 euro, nel terzo caso il bonus disoccupati per il Sostegno al Reddito (SaR) ha una misura inferiore, cioè 780 euro.

Le condizioni viste sono alternative e non cumulative, inoltre si può richiedere la misura ogni volta in cui ci si trova nella condizione vista. Ad esempio si maturano i requisiti, e si percepisce il Sostegno al Reddito.

In un secondo momento si inizia nuovamente a lavorare, ma dopo un periodo di lavoro arriva nuovamente lo stato di disoccupazione. In questo caso maturando nuovamente i requisiti, si può beneficiare un’altra volta del Sostegno al Reddito.

Come presentare la domanda per il bonus disoccupati

La domanda può essere presentata telematicamente dal 1° settembre 2023 sul portale https://www.formatemp.it/politiche-passive-del-lavoro/sostegno-al-reddito-sar

La domanda può essere presentata anche attraverso intermediari abilitati.

Una volta compilato telematicamente il modello, lo stesso deve essere scaricato, stampato e firmato dal richiedente. A questo punto il modello deve essere scansionato e allegato e infine trasmesso al fondo.

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Cassa integrazione e sostegno al reddito, tutte le novità

La cassa integrazione e sostegno al reddito sono misure prese in esame dalla legge di bilancio 2023 e dal Decreto milleproroghe, quali sono le novità?

Cassa integrazione e sostegno al reddito, la circolare INPS

L’Inps con la circolare numero 4 del 16 gennaio 2023 riepiloga tutte le misure introdotte dalla leggi di Bilancio 2023 e il Decreto milleproroghe in materia di cassa integrazione e sostegno al reddito. In particolare riassume le disposizioni destinate a produrre effetti nel corso del 2023. Sia in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro che di sostegno al reddito e alle famiglie.

La manovra incrementa di 250 milioni di euro il fondo sociale per occupazione e formazione a partire dal 2023. Inoltre 70 milioni di euro sono destinati ai trattamenti di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti da imprese che operano in aree di crisi industriale complessa. Tra le maggiori misure c’è anche quella a sostegno dei lavoratori di call center, gruppo ILVA,

Cassa integrazione e sostengo del reddito, call center

E’ prorogata per tutto il 2023 la misura di sostengo al reddito per i dipendenti dei call center. Disponibilità monetaria pari a 10 milioni di euro. Si prevede l’erogazione di un’indennità pari al trattamento massimo di integrazione salariale. Sempre estensione per tutto il 2023 per l’accesso all CIGS per le aziende che hanno cessato, o sono in procinto di farlo, la loro attività produttiva, ai fini della gestione degli esuberi di personale. Lo stanziamento per questa misura è pari a 50 milioni di euro e potrà essere concessa per al massimo 12 mesi direttamente al lavoratore. La legge demanda le attività di monitoraggio all’Istituto. Inoltre continuerà a farsi carico dell’erogazione dei trattamenti di integrazione salariale con la modalità del pagamento diretto ai lavoratori.

La manovra ha prorogato, fino al 2023 il trattamento di sostegno al reddito a favore dei lavoratori sospesi dal lavoro o impiegati a orario ridotto, dipendenti da aziende sequestrate e confiscate, sottoposte ad amministrazione giudiziaria. L’intervento è prorogato per una durata massima di 12 mensilità ed è pari al trattamento integrativo salariale.

Altre misure previste o prorogate

Disposta anche la proroga, per gli anni 2022, 2023 e 2024, del trattamento straordinario di integrazione salariale per processi riorganizzativi complessi o piani di risanamento complessi di crisi. Le risorse a disposizione sono nel limite di spesa rispettivamente di 130 milioni di euro per l’anno 2022, 100 milioni di euro per l’anno 2023 e 50 milioni di euro per l’anno 2024.

Nel corso dell’anno 2023 troverà applicazione l’intervento straordinario di integrazione salariale a seguito di accordi di transizione occupazionale. Il trattamento, finalizzato al recupero occupazionale dei lavoratori a rischio esubero, può essere concesso, in deroga ai limiti massimi di durata 12 mesi per la riorganizzazione aziendale.

Infine per il congedo parentale la novità principale riguarda l’innalzamento dal 30 all’80% dell’indennità di retribuzione. Ma per un massimo di un mese di un congedo e fino al sesto anno di vita del bambino. La misura vale per entrambi i genitori.