PEC obbligatoria, i suggerimenti di Infocamere

Resta una settimana di tempo alle imprese individuali italiane per la comunicazione dell’indirizzo di Posta Elettronica Certificata al Registro Imprese. Il 30 giugno scade infatti il termine indicato dal decreto legge sviluppo bis che ha esteso anche a questo insieme di imprese l’obbligo, già previsto per le società, di munirsi di una casella PEC.

A metà giugno solo il 17% le ditte individuali attive in Italia si era dotato di un indirizzo telematico. Proprio per questo Infocamere si sta spendendo molto su questo fronte. La società consortile di informatica delle Camere di Commercio Italiane ha infatti predisposto sul portale delle Camere di Commercio Italiane www.registroimprese.it il servizio ”Pratica Semplice” che consente di assolvere in pochi minuti, per i titolari d’impresa provvisti di dispositivo di firma digitale, all’iscrizione della propria casella di posta elettronica certificata al Registro Imprese.

Il servizio offerto da Infocamere non richiede registrazione ed è totalmente gratuito ed è un passaggio successivo all’apertura della casella di posta elettronica certificata La casella di PEC può infatti essere acquistata online rivolgendosi a uno dei Gestori autorizzati (il cui elenco pubblico può essere consultato all’indirizzo www.digitpa.gov.it) e deve essere poi iscritta al Registro delle Imprese.

PEC obbligatoria per imprese individuali. Per noi è sì, ma occhio!

di Davide PASSONI

C’è chi vive e vede questo obbligo come l’ennesimo aggravio burocratico, chi come un male necessario, chi come un passo verso una digitalizzazione delle comunicazioni tra imprese e tra imprese e PA che può aiutare a far uscire l’Italia dal medioevo delle carte.

Parliamo dell’obbligo per le imprese individuali di dotarsi, entro il 30 giugno, di una casella di posta elettronica certificata, o PEC. Per chi non lo sapesse, la posta elettronica certificata che realizza una sorta di sede legale “elettronica” dell’impresa, accessibile da chiunque per scambiare messaggi con la massima sicurezza e, cosa importante, con lo stesso valore legale della Raccomandata con Ricevuta di ritorno. In questo modo, le comunicazioni possono passare con rapidità e senza dispendio di carta e tempo tra una azienda e l’altra o tra l’azienda e la pubblica amministrazione.

L’obbligo interessa circa 3 milioni di imprese e, come era lecito aspettarsi, ci sono già voci critiche nei confronti di una misura che, lo diciamo subito, noi di Infoiva riteniamo utile e necessaria. Ma come funziona la PEC? Chi di deve adeguare e averla? Per chi è un affare e per chi no? A questi e ad altri dubbi cercheremo di dare una risposta questa settimana qui, su Infoiva. Per arrivare al 30 giugno almeno minimamente preparati.