Spending review: tutti i tagli di Cottarelli

Buona parte delle proposte del nuovo premier Matteo Renzi saranno finanziate con la revisione strutturale della spesa pubblica, il cui studio è stato affidato da Enrico Letta nel novembre scorso al commissario straordinario Carlo Cottarelli. Non è ancora non è del tutto chiaro a quanto ammonterà, effettivamente, il risparmio proveniente dalla spending review, ma andiamo ad analizzare singolarmente le voci sulle quali Mister Forbici intende agire seguendo le orme dei suoi illustri predecessori Enrico Bondi e Pietro Giarda:

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – Quasi 2,2 miliardi di euro. 800 milioni di euro dal taglio della voce beni e servizi, 200 milioni dalla pubblicazione telematica degli appalti pubblici, 500 milioni dallo sfoltimento dei dirigenti, 100 milioni dalle consulenze, 100 milioni dai corsi di formazioni, 100 milioni all’illuminazione pubblica e altri 400 da altre eventuali proposte ministeriali.

DIFESA – Saranno chiuse la bellezza di 385 caserme, mentre molto probabilmente verrà rinegoziato e dimezzato il piano di acquisto degli F35.

SANITÀ – Il settore più delicato. Nonostante le dichiarazioni degli ultimi giorni, saranno previsti 3,1 miliardi in meno per il comparto salute.

PROVINCIE – La loro riorganizzazione è stata votata nei giorni scorsi in Parlamento. Quest’anno il risparmio dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 milioni. Ancora troppo poco…

POLITICA – Ridurre i costi della politica è un pallino del premier, ma anche uno degli argomenti più spinosi e controversi da far votare ai parlamentati. Nel solo 2014 si dovrebbero risparmiare 400 milioni.

TRASFERIMENTI – Come se non bastassero le mazzate degli anni scorsi, nei prossimi mesi saranno tagliati i sussidi alle imprese per un totale di 1,4 miliardi, quelli alle ferrovie per 300 milioni, e altri 100 milioni saranno sottratti al trasporto pubblico.

SPESE SETTORIALI – Altri 2,2 miliardi di euro. Ulteriori informazioni sulle spese settoriali saranno rese note dal commissario solo nelle prossime settimane.

Spending review: in campo anche Napolitano

Mentre il governo lima i dettagli del piano di risparmi presentato nei giorni scorsi dal commissario Cottarelli, arriva l’invito del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a evitare «tagli immotivati». «La Spending review dovrebbe intervenire con capacità selettiva, il che però presuppone discorsi che ancora assai poco vengono fatti», ha spiega il presidente della Repubblica in visita alla sede dell’ANSA.

«Deve emergere una certa razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica» ma «anche un nuovo ordine di priorità». Non basta «semplicemente assecondare un livello più basso di finanziamento pubblico». Bisogna anche vedere, ha spiegato, «le non priorità attuali» pur non rinunciando ad aggredire «le posizioni diventate quasi di rendita per tanti fruitori del finanziamento pubblico». 

Apprezzamenti alle parole del Capo dello Stato arrivano da Nichi Vendola, leader di Sel e presidente della Regione Puglia, e dal premier Matteo Renzi. Vendola interrogato dai giornalisti a Bari, a margine dell’11esimo congresso regionale della Cgil Puglia, ha dichiarato: «Credo che abbia fatto molto bene il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a elevare la propria voce autorevole sul tema della spending review, dei tagli lineari, della loro ricaduta drammatica sui diritti dei cittadini. A noi piacerebbe vedere considerevolmente ridotte le spese militari e tagliati gli F35 ma non un euro in piu’ tolto al diritto alla salute dei cittadini italiani». D’accordo anche Matteo Renzi in trasferta ieri in Calabria:  «Richiamo sacrosanto, non è più il tempo di tagli indiscriminati».

Il tutto nel giorno in cui è arrivato il via libera del Senato alla fiducia posta dal governo sul ddl Delrio che prevede lo ‘svuotamento’ e la riorganizzazione delle province.

Jacopo MARCHESANO