Contributi a fondo perduto e finanziamenti Smart and Start per imprese femminili e giovani: cosa sono?

Il programma Smart and Start è una delle misure del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che prevede finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto a favore delle nuove attività. La misura va a favore soprattutto delle imprese gestite da donne e da giovani under 35. Sono varie le condizioni per accedere ai finanziamenti agevolati che prevedono prestiti fino al 90% a tasso zero con durata massima di 10 anni. Nel dettaglio, le tipologia di attività finanziabili.

Finanziamenti agevolati Smart and Start: quali sono gli ambiti di attività delle nascenti imprese per richiedere il prestito?

La misura Smart and Start del ministero per lo Sviluppo Economico sostiene la creazione di nuove imprese innovative, purché l’attività sia ad alto contenuto tecnologico oppure sia volta a produrre soluzioni e servizi nell’ambito dell’economia digitale, dell’Internet of thing (IoT), dell’intelligenza artificiale e del blockchain. I progetti delle nuove imprese sono finanziabili per importi che vanno da 100 mila euro a 1,5 milioni di euro. Per le imprese gestite da donne, il finanziamento a tasso zero è del 90% dell’importo riconosciuto; per tutte le altre imprese il finanziamento arriva all’805.

Quali sono le condizioni dei contributi a fondo perduto alle imprese Smart and Start del ministero per lo Sviluppo Economico?

I finanziamenti agevolati Smart and Start del ministero per lo Sviluppo Economico hanno una durata limite di dieci anni. Per le imprese nascenti in alcune regioni italiane sono previsti anche dei contributi a fondo perduto. Infatti, per le imprese con sede in Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Molise il finanziamento ottenuto deve essere restituito solo in parte, pari al 70% dell’intero importo preso a prestito per e spese ammissibili. La differenza con quanto ottenuto realmente costituisce il contributo a fondo perduto.

Servizi tecnici e di tutoraggio per avviare un’impresa con il servizio Smart and Start

Oltre ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti agevolati, la misura Smart e Start prevede anche servizi di tutoraggio gestionale e tecnico. Le nuove imprese possono accedere a questo servizio per la durata di un anno. Per le imprese nate da non più di 12 mesi, il valore dei servizi di tutoraggio è pari a 15 mila euro purché la sede sia in una delle regioni agevolate (Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Molise). Se l’azienda è localizzata nelle altre regioni, il valore del tutoraggio scende a 7.500 euro.

Quali piani di impresa sono ammissibili ai fini dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti Smart and Start?

Le spese ammesse ai finanziamenti agevolati e ai contributi a fondo perduto per la nascita di nuove imprese possono essere classificate nelle seguenti:

  • quelle che abbiano contenuto innovativo e tecnologico;
  • le spese per sviluppare i servizi, i prodotti e le soluzioni in ambito di economia digitale, di intelligenza artificiale, di Internet of Thing, di blockchain;
  • i costi sostenuti per valorizzare economicamente i risultati della ricerca privata e pubblica.

I progetti, data l’elevato contenuto innovativo, possono essere portati a termine anche con organismi di ricerca, acceleratori di impresa, incubatori e Digital Innovation Hub (Dih).

Quali spese sono ammissibili ai fini dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti Smart and Start?

Per quanto attiene alle spese ammissibili ai fini dei finanziamenti agevolati e ai contributi, la misura Smart and Start prevede la copertura delle:

  • immobilizzazioni materiali, ovvero delle spese sostenute per macchinari, impianti e attrezzature tecnologiche. I beni devono essere nuovi di fabbrica e in linea con l’attività prodotta dalla nuova impresa;
  • le immobilizzazioni immateriali, nell’ambito delle quali sono agevolabili le spese per i marchi, i brevetti, le licenze, le certificazioni, i know how e le conoscenze tecniche. Anche per questi beni deve esserci correlazione con l’attività che andrà a svolgere la nascente impresa;
  • le spese per i servizi direttamente funzionali a realizzare l’attività dell’impresa in linea con il piano per il quale sia stato presentato il progetto. Sono ammissibili le spese per la progettazione, per lo sviluppo, per la personalizzazione e per il collaudo delle soluzioni informatiche, per gli impianti produttivi e tecnologici, per gli acceleratori di impresa, per il marketing e per le collaborazioni con le realtà di ricerca.

Quali spese del personale sono agevolabili per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti Smart and Start del Mise?

Risultano altresì agevolabili con finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto del Mise le spese del personale dipendente e dei collaboratori rientranti nei requisiti previsti dalla leggera h) del comma 2, dell’articolo 25, del decreto legge numero 179 del 2012. Nel dettaglio, si tratta delle “spese in ricerca e sviluppo uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della start-up innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per l’acquisto e la locazione di beni immobili”.

Quali spese del personali sono comprese nei finanziamenti e contributi a fondo perduto del Mise?

Ai fini di questo provvedimento, in aggiunta a quanto previsto dai princìpi contabili, sono altresì da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d’uso. Le spese risultano dall’ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa. In assenza di bilancio nel primo anno di vita, la loro effettuazione è assunta tramite dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della start-up innovativa”.

Quali altre spese per il personale sono finanziabili con la misura Smart and Start?

Ulteriori spese per il personale dipendente e per i collaboratori sono finanziabili con i contributi Smart and Start. In particolare, ricorre l’ammissibilità della spesa nel caso in cui l’impresa start up per l'”impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 22 ottobre 2004, numero 270;

Ulteriori spese ammissibili per personale e collaboratori

Infine, risultano agevolabili con i contributi a fondo perduto o i finanziamenti agevolati le spese della start up che sia “titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa”.

Come inviare le domande di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati Smart and Start?

Per l’invio della domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati per la nascita di start up innovative, anche al femminile e per giovani, è necessario utilizzare la procedura telematica. In particolare, la piattaforma informatica si trova sul portale internet di Invitalia, dove è presente anche la modulistica. Risulta necessario seguire gli schemi indicati sul portale e le modalità di invio. Le imprese ammesse al beneficio devono stipulare un contratto di finanziamento con il soggetto gestore.

Seed Money, un sostegno per le startup early stage

I primi passi di un’impresa nel mondo del business sono i più difficili e i più delicati da compiere. Esistono però realtà come Seed Money che aiutano in questa fase cruciale.

Seed Money è infatti un progetto che punta allo sviluppo di startup early stage, ossia giovani aziende in una fase molto iniziale di messa a punto del business.

Che cosa è

Come racconta Federico Barcherini, socio fondatore, “Seed Money è un veicolo di investimento e acceleratore per startup early stage fondato da un team di Business Angel di grande esperienza”.

I soci che entreranno a farne parte, grazie alla campagna di equity crowdfunding, potranno affiancare il team in tutte le fasi di lavoro”.

Barcherini ha fondato Seed Money insieme a una cordata di professionisti di grande esperienza, che conoscono in profondità il mercato delle startup.

Il crowdfunding

Seed Money ha da poco avviato una campagna di raccolta fondi su CrowdFundMe.it che proseguirà fino alla fine di novembre.

Siamo partiti con un obiettivo di 50mila euro, ma in pochissimo tempo abbiamo raccolto circa 70mila euro. Segno che nel nostro Paese un’iniziativa del genere ha spazio e mercato”, prosegue Barcherini.

Per gli investitori questa è una nuova opportunità di diversificazione, perché difficilmente le startup early stage trovano spazio nelle campagne di equity crowdfunding”.

Con Seed Money, oltre a partecipare ai successi del veicolo di investimento, tutti i soci saranno coinvolti dal team nelle fasi di selezione e accelerazione e potranno anche interagire direttamente con le startup”.

Oltretutto, molti dei soci che fanno parte del progetto sono artefici di altre startup di successo, professionisti di grande esperienza: una garanzia in più per chi si approccia a questo settore”.

I numeri del mercato

Per capire il quadro d’insieme in cui si muove Seed Money, è necessario dare un’occhiata al contesto di mercato.

Nel 2017 in Italia gli investimenti dei Business Angel sono cresciuti del 10%, per un totale di 26,6 milioni di euro, rispetto ai 24,4 milioni del 2016.

Il 34% dei Business Angel ha investito individualmente, mentre il 66% preferisce il co-investimento attraverso club di investitori o gruppi di Business Angel come Seed Money.

L’obiettivo

Il nostro obiettivo è aiutare gli imprenditori nella fase iniziale del loro progetto, nei momenti delicatissimi di messa a punto del prodotto e di primo approccio con il mercato”, conclude Barcherini.

Vogliamo dare a tutti la possibilità di partecipare alle nostre iniziative: è proprio questa apertura alla nuova generazione di Business Angel la parte più innovativa del nostro progetto”.

Seed Money ha inoltre attivato una collaborazione con Startup Academy, la business school di Startup-News.it per formare gli imprenditori di domani.

Piemonte, terra fertile per le nuove imprese

Continua il focus di Infoiva sul mondo della Srl semplificata. Dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, abbiamo visto come, in un territorio ad elevata densità produttiva, il debutto della nuova forma societaria “low cost” è visto con particolare favore.

Basta spostarsi di qualche chilometro e la situazione non cambia di molto. Siamo sempre al Nord, in una regione ad alta industrializzazione (il Piemonte) e la parola passa alla Camera di Commercio di Torino che ha, per questa nuova struttura societaria un occhio di riguardo. Un'”arma” in più da affiancare a quanto già la camera di commercio piemontese offre agli aspiranti imprenditori con il settore Nuove imprese, che fornisce da anni consulenza, formazione e informazione, in particolare ai giovani.

Leggi l’intervista a Maria Loreta Raso, dirigente dell’Area Anagrafe economica della Camera di Commercio di Torino

Sognare solo con 1 euro? Si può

 

Dopo il focus sulle Srl semplificate della Regione Lombardia, il viaggio di Infoiva prosegue alla volta del Piemonte, terra dove l’industria non è soltanto una vocazione ma una realtà sempre più feconda. Quarta provincia in Italia per numero di imprese, dopo Roma, Milano e Napoli, a Torino i giovani che decidono di fare impresa rappresentano oltre l’11% del totale delle aziende del territorio.

Per capire quali sono i vantaggi, i limiti e le prospettive future delle imprese cosiddette “a 1 euro”, Infoiva ha intervistato Maria Loreta Raso, Dirigente dell’Area Anagrafe economica della Camera di Commercio di Torino.

Srl semplificata: pensate sia una buona soluzione per incentivare l’imprenditoria in un momento così difficile?
La s.r.l. semplificata è una società la cui costituzione non richiede praticamente un impegno finanziario: l’obiettivo è quello di incentivare l’avvio di quelle attività, specie nei servizi, che si basano soprattutto sulle conoscenze e competenze dei soci, più che sull’investimento finanziario in impianti produttivi e merci. È dunque uno strumento utile per incentivare le società di servizi (es. settori della consulenza alle imprese) fra giovani che posseggono un forte capitale umano (talento) ma hanno poche risorse finanziarie (proprie o dei familiari); nei settori tradizionali (es. industria) il risparmio che si ottiene è invece limitato rispetto agli altri investimenti di start up (macchinari e/o scorte). Ricordo poi che lo strumento è stato anche concepito con l’obiettivo di far migliorare la posizione che l’Italia ricopre nella classifica mondiale sulla facilità di avviare un’impresa ( www.doingbusiness.org/rankings), in cui un parametro fondamentale riguarda proprio il capitale necessario all’avvio dell’ impresa. La classifica ha una forte ricaduta all’estero sull’immagine del sistema Paese.

Da alcune parti (notai, ma non solo) sono state sollevate alcune perplessità di fronte alla Srls. Voi ne avete?
La s.r.l. semplificata è indubbiamente una novità nel panorama societario italiano, soprattutto perché la sua costituzione è esente da onorari notarili: anche se il risparmio di cui si viene a beneficiare è modesto in termini assoluti, non va comunque sminuita la portata innovativa nel rapporto tra professionisti (in questo caso notai) e imprese; per questo sarà importante comprendere se con questa iniziativa sia stata aperta una strada nuova in questo ambito o si sia trattato di un’operazione isolata. Per quanto riguarda le perplessità, accade molto di frequente che una nuova norma susciti difficoltà tecniche di ordine interpretativo ed applicativo; tuttavia il Ministero dello Sviluppo Economico ha già diffuso circolari in materia, segno anche dell’importanza che si vuole dare a questo nuovo strumento per l’avvio delle imprese.

Come Camera di Commercio di Torino avete pensato a delle iniziative per favorire questo tipo di impresa, e in particolare per i giovani imprenditori che decidono di mettersi in gioco?
Al momento non abbiamo iniziative specifiche per questo tipo di natura giuridica, ma ci impegniamo da anni nel favorire l’avvio di impresa in ogni sua forma. La Camera di commercio di Torino, attraverso il settore Nuove imprese, fornisce da anni consulenza, formazione e informazione, in particolare ai giovani. Questo servizio è gratuito e si rivolge a tutti coloro che hanno un’intenzione concreta di mettersi in proprio e necessitano di approfondire i vari aspetti da considerare prima dell’avvio dell’attività.
In particolare:
• cogliere i pro e i contro delle diverse connotazioni possibili dell´impresa immaginata
• esaminare i costi amministrativi assicurativi e previdenziali di un’attività d’impresa
• venire rapidamente a capo dei vari adempimenti e requisiti amministrativi
• conoscere le opportunità di finanziamento pubbliche a supporto delle start up.
L’attività si svolge su appuntamento: www.to.camcom.it/nuoveimprese. Il Settore realizza inoltre ogni anno un programma di corsi di formazione e di incontri di aggiornamento per aspiranti imprenditori e piccole imprese sulle tematiche di maggior interesse, sempre con l’obiettivo di promuovere e sostenere l’imprenditorialità.

Se l’estrema semplicità di avvio di un’impresa semplificata è il suo punto di forza, la dotazione minima di capitale non potrebbe rivelarsi nel tempo il suo principale punto di debolezza? Parlo soprattutto per l’accesso al credito o la richiesta di prestiti alle Banche, non disponendo di un capitale.
L’elemento più innovativo della s.r.l. semplificata non è quello del capitale ridotto ma quello della gratuità dell’atto notarile. Questo è vero anche in relazione all’accesso al credito: per una banca fa poca differenza se la società ha il capitale di 1 euro o di 10.000 (soglia minima per le s.r.l. “normali”), le garanzie che chiede per un finanziamento sono superiori, e non si esauriscono certo nel capitale sociale, che peraltro è un capitale investito e non disponibile.

Negli auspici di chi ha ideato la Srls c’è quello che le imprese ricomincino a nascere: ma qual è il bilancio a Torino in termini di natalità/mortalità delle imprese?
Con 237.433 imprese registrate, la provincia di Torino si è confermata anche nel 2011 quarta in Italia dopo Roma, Milano e Napoli. Per la prima volta in 10 anni però il numero di imprese registrate è sceso: le nuove iscrizioni evidenziano il valore più basso dell’ultimo decennio (-4,9% rispetto al 2010), mentre le cancellazioni salgono del 7,6%. Il tasso di crescita, dunque, rallenta e si attesta allo 0,36% (era l’1,20% nel 2010). Nel lieve calo generale, spiccano però alcuni settori in crescita, come ad esempio il turismo (+ 2,9%) e i servizi alle persone (+ 2,1%). Cresce ancora l’imprenditoria straniera, mentre un’impresa su quattro 4 è femminile. Le imprese giovanili in provincia di Torino a fine 2011 ammontano a 27.290: l’11,5% del totale. Il 90,8% di queste imprese conta al suo interno solo under 35 (cosiddetta “presenza giovanile esclusiva”). Il 27,8% si dedica al commercio, il 25,4% è attivo nel settore delle costruzioni, mentre il 7,7% si occupa di attività dei servizi di alloggio e ristorazione. Spiccata la preferenza (79,1%) per l’impresa individuale (la quota media delle imprese torinesi che la scelgono è del 53,3%). Venendo all’anno corrente, le imprese registrate a fine giugno 2012 sono risultate 235.403 con una flessione dell’1,1% nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente.

Alessia CASIRAGHI

WindBusinessFactor, l’incubatore virtuale per le Pmi

Un social network per dare il boost al business delle piccole e medie imprese. Ci ha pensato Wind Business – il brand che accompagna le offerte e le comunicazioni di Wind rivolte alle aziende – che ha lanciato WindBusinessFactor, iniziativa rivolta tanto agli imprenditori giovani che affermati.

WindBusinessFactor è il nuovo business social network a iscrizione gratuita, un luogo ideale dove poter acquisire conoscenze, cogliere opportunità, trovare alleanze per sviluppare idee imprenditoriali e ricevere un aiuto concreto per la crescita della propria impresa. WindBusinessFactor è infatti un vero “incubatore virtuale”, che aiuta le piccole e medie imprese a sviluppare il proprio “Business Factor“, rafforzando tre aspetti chiave: le relazioni, attraverso un business network di valore; le conoscenze, attraverso sessioni formative che consentono di acquisire competenze e capacità; le opportunità, attraverso la partecipazione a concorsi e le offerte dei partner.

Il progetto è stato realizzato da Wind Business in collaborazione con la Social Media Company TheBlogTV e si rivolge anche alle aziende leader in cerca di business ideas e start up potenzialmente scalabili. Le aziende, tutti player di eccellenza, possono infatti diventare partner accreditati, offrendo servizi vantaggiosi alla community, in qualità di “Venture Capital”, “Business Angel” o fornitori di servizi per le imprese. Il progetto firmato Wind Business mette a disposizione degli imprenditori tre strumenti: una palestra formativa, dove imparare o migliorare le proprie capacità imprenditoriali, manageriali e comunicative; una rete di aziende-partner, player di primo piano in grado di sostenere economicamente o materialmente le iniziative con know-how, risorse e competenza; sicure opportunità di crescita per aziende e start up, attraverso sfide creative e comunicative.

Su WindBusinessFactor, inoltre, è stata dedicata un’area speciale ai “contest di abilità”, riservati agli iscritti al sito. Nel primo concorso “Racconta il tuo Business Factor“, che si è concluso pochi giorni fa, gli imprenditori potevano inserire, sull’area dedicata del sito, un’idea d’impresa o di start up, condividere le opinioni degli altri imprenditori, allenarsi nella palestra con personal trainer, trovare i partner ideali, preparare un business plan o un “elevator pitch” della nuova impresa e candidarla al concorso. Tre giovani imprese, con un riconoscimento economico totale di 30.000 euro, sono state premiate dalla giuria composta da Pierpaolo Festino – Wind Business Unit Corporate Director -, Stefano Molino – Investment Manager di Innogest SGR S.p.A., Carlo Alberto Pratesi – Professore presso l’Università Roma Tre e tra i fondatori di InnovAction Lab – e Bruno Pellegrini – fondatore e CEO della social media company TheBlogTV S.p.A.

Fra le 150 imprese che hanno partecipato al concorso “Racconta il tuo Business Factor“, il premio del valore di 15.000 euro è andato a TuoGuru; con 10.000 euro è stata premiata StereoMood, mentre PastBook si è aggiudicata il premio da 5mila euro. 

Pierpaolo Festino, Direttore della Business Unit Corporate di Wind: “Oggi la classe imprenditoriale che si sta affacciando sul mercato grazie a Internet è molto giovane, internazionale e applica principi diversi dal passato. Per questo, WindBusinessFactor premia le idee d’impresa più innovative e mette in contatto gli imprenditori con partner strategici. È fondamentale dialogare ‘alla pari’ fra imprenditori, in modo simmetrico, senza mediazioni, così come accade nel Web e nei social network, scambiando informazioni e formazione, idee e suggerimenti”. “Sono molto contento – conclude Festino –  della grande partecipazione e della ottima qualità dei progetti presentati al nostro concorso. Wind Business si propone con un aiuto tangibile alle migliori start up per partecipare al loro successo nel mercato innovativo italiano”.