I vigili liguri sono i più severi

 

Quando contestare una multa non serve a niente e litigare con i vigili vi fa solo innervosire ulteriormente. Cosa fare? Nulla, ovviamente. Ma sapete una cosa, se non abitate in Liguria probabilmente siete ancora fortunati.

I vigili liguri sono i più severi del nostro Paese. A rivelarlo non proprio le lamentele degli abitanti della Regione, bensì le statistiche della Commissione sul federalismo fiscale che hanno inserito i comuni della Liguria al primo posto per numero di sanzioni effettuate, tra sequestri, rimozioni di veicoli e attività investigative svolte dalla Polizia locale.

Se in media in Italia vengono fatte 274 euro di multa ogni mille abitanti, in Liguria si arriva addirittura a 618,7 euro, vale a dire tre volte tanto la media nazionale, il doppio della Toscana, seconda nella classifica con 354 euro ogni mille abitanti, mentre la Lombardia è terza con 312 euro. Ultima la Basilicata con un record negativo: solo 100 euro ogni mille abitanti.

I 166 Comuni liguri figurano tra i maggiori utilizzatori dei “b” per la rilevazione delle infrazioni stradali, battuti solo dai municipi di Lazio, Lombardia e Toscana. Altro record della Regione ligure è quello della rimozione forzata dei veicoli che rendono 12,1 euro per ogni mille abitanti, più del doppio rispetto ai 5,7 euro della media nazionale, più del Lazio e della Lombardia, dove pesano moltissimo i dati delle grandi città di Roma e Milano, che superano di poco i 10 euro. Grande differenza rispetto alle altre Regioni dove in alcuni casi sembra addirittura che i carri attrezzi per la rimozione non esistano, vedasi il Molise con 1,4 euro per mille abitanti. Giusto il prezzo di cappuccio e brioche. Se siete fortunati.

Giulia DONDONI

Manager online anche durante le vacanze: staccare la spina è sempre più complicato

Un recente sondaggio condotto da Experteer evidenzia come buona parte dei manager abbiano esigenza di rimanere in contatto col mondo lavorativo anche durante il periodo di vacanza. Il 56% degli intervistati conferma di avere sempre con sé un telefono cellulare, il 39% uno smartphone, il 26% un laptop, il 20% un tablet, il 19% un netbook e solo una minima percentuale (3%) è sprovvista di qualsiasi strumento di lavoro.

Italiani al primo posto per dipendenza da cellulare aziendale (74%); seguono gli altri dispositivi elettronici: il 41% lo smartphone e il 28% il laptop, il 16% un netbook e l’11% un tablet. I francesi si aggiudicano il primato per la frequenza di mail inviate all’ufficio (50% dei manager). Seguono gli spagnoli (45%) e gli italiani a pari merito con gli inglesi (41%). Più rilassati appaiono i tedeschi che rispondo alle comunicazioni aziendali solo in caso di reale emergenza.  Ancor più amanti della vera vacanza appaiono gli olandesi: il 36%, infatti, non controlla mai le email aziendali durante le vacanze.

Entrare nello spirito vacanziero non è una cosa immediata. I manager italiani per l’81% impiegano alcuni giorni per staccare completamente la spina, mentre i colleghi spagnoli riescono meglio ad “abbandonare” il lavoro (42%). Lavorare anche in vacanza è un modo per far notare l’impegno (lo sostiene il 61% degli uomini e il 66% delle donne).

Il 32% degli intervistati a livello europeo dichiara che i propri compagni di viaggio lamentano un certo fastidio nel momento in cui ci sono interferenze lavorative durante le vacanze. In particolare per gli inglesi (41%), mentre gli italiani si attestano a metà via con il 30%.