Disperato per la crisi, giovane imprenditore suicida a Cagliari

A una settimana dal suicidio dell’imprenditore di 74 anni, Ermanno Gravellino, che si tolse la vita a Cagliari perché oberato dei debiti, il capoluogo sardo torna ancora una volta al centro della cronaca nera per l’analogo motivo.

Stavolta si tratta di un giovane imprenditore, 35 anni, di Quartu Sant’Elena ma residente a Settimo San Pietro, che ha deciso di impiccarsi nel campo sportivo del paese in provincia di Cagliari perché in preda alla disperazione visto il momento di grave crisi che sta attraversando sua piccola azienda di idraulica.

Prima di togliersi la vita l’uomo, che di recente aveva perso anche la madre, ha scritto una lettera ai familiari. Nei giorni scorsi aveva esternato ad amici e parenti tutte le sue perplessità per il futuro della sua attività. Fino ad arrivare a compiere il gesto estremo.

Imprenditore suicida a Cagliari

Ancora un imprenditore suicida, questa volta in Sardegna, a Cagliari. Nella sera di sabato si è ucciso un noto imprenditore “oppresso dai debiti con le banche e con Equitalia”.

Straziante la dinamica della tragedia. L’uomo, 73enne titolare di una nota impresa commerciale edile, ha prima tentato di togliersi la vita aprendo il gas della cucina, ma attratto dall’odore, il fratello lo ha salvato aprendo le finestre dell’appartamento e chiudendo il gas. Determinato a farla finita, l’imprenditore si è spostato in un’altra stanza e si è sparato alla testa.

Il dramma segue di poche ore un’altra tragedia a Cagliari: un pizzaiolo, anch’egli oppresso dai debiti aveva tentato il suicidio ferendosi gli avambracci con un coltello. La sorella, avvisata prima, aveva chiamato i carabinieri, che insieme ai vigili del fuoco, avevano salvato il pizzaiolo.